Gli italiani si preparano ad accogliere l’estate, anche se il meteo degli ultimi giorni è stato tutt’altro che felice in diverse parti d’Italia. Maggio, infatti, per molti è il mese della pianificazione delle ferie, con i lavoratori che programmano i giorni liberi e sognano le mete estive più attese.
Ma quest’anno, oltre ad aspettare con impazienza l’estate, ci sarà grande attesa anche per l’arrivo del mese di luglio in cui per molti lavoratori ci sarà una gradita sorpresa in busta paga, con gli stipendi destinati a raddoppiare se non addirittura di più.
Busta paga ricca in arrivo
Sì, avete capito bene, perché luglio 2023 è sinonimo di maxi stipendio e importanti aumenti in busta paga. Come già avvenuto lo scorso anno, in cui il primo mese pieno dell’estate aveva portato con sé quattordicesime e bonus di 200 euro voluto dal governo Draghi, nel 2023 saranno diverse le voci in più nel cedolino e, tradotto in parole povere, più soldi.
Per il terzo anno consecutivo, luglio è il mese più atteso dagli italiani. Se il 2021 è stato l’anno dell’introduzione del trattamento integrativo da 100 euro e il 2022 quello del citato bonus 200 euro, nel 2023 ci saranno tanti motivi per sorridere per i lavoratori che vedranno le proprie entrate gonfiarsi.
Grazie al decreto lavoro dello scorso 4 maggio, infatti, diverse saranno le righe in più in busta paga, con alcuni stipendi destinati a raddoppiarsi e altri addirittura a triplicarsi. Ma da cos’è dovuto l’aumento?
Tutto quello che arriva a luglio
Saranno tre le voci che saranno particolarmente ghiotte per i lavoratori italiani a luglio. Prima di tutto la citata quattordicesima, che con l’arrivo dell’estate sarà versata ai dipendenti facendo di fatto raddoppiare il loro stipendio. L’importo della quattordicesima, infatti, equivale più o meno a quello dell’ultima retribuzione percepita, a patto però di aver lavorato almeno 12 mesi nell’ultimo anno. Diversamente, la quattordicesima viene ricalcolata, tenendo conto dei soli mesi lavorati.
Attenzione però anche al taglio del cuneo fiscale, perché da luglio i datori di lavoro dovranno rivedere le regole di calcolo per lo stipendio netto dal lordo. Le nuove misure messe in atto dal Governo favoriscono tutti i dipendenti che hanno retribuzione pari o inferiore a 2.692 euro mensili per i quali scatta il nuovo taglio della quota contributiva a carico del dipendente, nella misura di un ulteriore 4%. Nello specifico, in base a quanto previsto già dalla legge di Bilancio 2023, risulterà:
- 7% di sgravio per gli stipendi d’importo inferiore a 1.923 euro;
- 6% di sgravio per gli stipendi d’importo superiore a 1.923 euro ma inferiore a 2.692 euro.
La traduzione logica, quindi, è che da luglio si pagheranno meno contributi in busta paga e quindi lo stipendio aumenterà.
Altra voce importante è poi il rimborso Irpef. A riceverlo a luglio saranno solamente coloro che hanno presentato la dichiarazione dei redditi entro la scadenza del 31 maggio 2023. Qualora dalla dichiarazione dei redditi ne risulti un credito Irpef, sarà il datore di lavoro ad anticiparne l’importo nella busta paga.
Un rimborso che, va ricordato, potrebbe anche essere molto ricco per alcuni lavoratori che potrebbero addirittura arrivare a percepire 1.200 euro in più se lo scorso anno non hanno beneficiato, pur avendone diritto, del trattamento integrativo di 100 euro.