Inps e Inail, offerta di lavoro per 514 ispettori: lotta al caporalato

La lotta al caporalato torna al centro della discussione politica e Inps e Inail vengono autorizzati a operare nuove assunzioni

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

La drammatica morte del bracciante Satnam Singh, le cui condizioni non sarebbero state mortali, se solo fosse stato curato in tempo, hanno di colpo riacceso la discussione sul caporalato in Italia. Una situazione paradossale, dal momento che questa è una piaga ormai strutturale in certi ambiti della produzione del nostro Paese.

Nella speranza che questa tragedia possa servire da trampolino per un domani migliore, il mondo politico sembra intenzionato a non lasciar sfumare in un nulla di fatto questa tragedia. Si sta tentando di aumentare il numero di ispettori, decisamente esiguo, al fine di supervisionare su tutto il territorio, o quantomeno sulla maggior parte. Da qui derivano le nuove offerte di lavoro per Inps e Inail, anche se i bandi non esistono ancora.

Inps e Inail, nuovi ispettori

Viene concessa a Inps e Inail la possibilità di indire dei concorsi per l’assunzione di un massimo di 514 ispettori. Una notizia decisamente positiva sotto differenti aspetti. Il fatto che si stia pensando di creare nuovi posti di lavoro, con garanzia di stipendio fisso e contratto indeterminato, non può che essere motivo di gioia per tanti. Al tempo stesso, però, è cruciale l’ambito interessato.

Prevede questa possibilità un emendamento al decreto Agricoltura, depositato alla commissione Industria del Senato. Scendendo nel dettaglio, Inps avrà modo di aggiungere alle proprie fila di dipendenti ben 403 nuove unità massime. I soggetti potenzialmente assumibili da Inail, invece, sono massimo 111.

Le nuove assunzioni passeranno attraverso un processo concorsuale pubblico congiunto per titoli ed esami. Il tutto sarà suddiviso su base regionale, con numero di posti disponibile differente a seconda delle necessità del territorio.

Attività di vigilanza

Come detto, il caporalato rappresenta una piaga atroce del nostro Paese e del nostro sistema lavoro. Una realtà ben nota a tantissimi e complessa da contrastare, soprattutto in un clima politico in cui si fa presto a difendere gli imprenditori e i loro interessi, più che i lavoratori, soprattutto se stranieri e sotto il ricatto d’essere trasformati in irregolari.

Questa non è la prima iniziativa dell’Inps in tal senso nel corso degli ultimi anni. L’Istituto si era già attivato per ampliare l’attività di vigilanza nell’ambito agricolo nel triennio dal 2021 al 2023: “Nell’ambito dei piani regionali è programmata una forte attività di controllo nel settore agricolo, in tutte le tipologie di azienda, comprese le cosiddette aziende senza terra e gli agriturismi”.

Maggior azione di controllo, dunque, che sarà indirizzata verso ogni forma di lavoro irregolare, viene precisato dall’Inps. Ciò include anche il cosiddetto lavoro grigio. Con quest’espressione si fa riferimento a quei rapporti di impiego che, “sfruttando la modalità di elusione della normativa e contrattuale, seppur formalmente regolari, presentano nella sostanza elementi di irregolarità, caratterizzati da un minore impatto sugli oneri retributivi, contributivi e fiscali a carico del datore di lavoro”.