Stipendi statali, chi ha avuto più aumenti negli ultimi anni e chi ci ha rimesso

Alcune categorie di dipendenti pubblici hanno aumentato i loro già ricchi stipendi, come i dirigenti e i magistrati. Altri sperimentano aumenti risicati. A qualcuno lo stipendio è stato diminuito

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 21 Maggio 2024 14:57

Il ministero dell’Economia e la Ragioneria generale dello Stato hanno fornito i dati in merito al numero di dipendenti pubblici nei vari settori e dei relativi stipendi. I dati mostrano un profondo divario fra le categorie considerate. Alcune di esse, tenendo conto dell’andamento dell’inflazione, sono praticamente andate in pari o ci hanno addirittura rimesso.

Gli stipendi degli statali in Italia

Il quadro delineato mostra come l’Italia, rispetto ad altri Paesi europei dalle economie analoghe, abbia speso meno per i dipendenti pubblici, nonostante l’aumento di 13 miliardi di euro (pari al +7,9%) messo in atto nel periodo 2015-2019: il dato relativo al 2021 registra per l’Italia un livello di spesa inferiore rispetto a Francia (-76%), Germania (-66,1%) e Regno Unito (-52%). Spendiamo però più della Spagna (+16,4%).

Il costo del settore pubblico

Andando a sommare spesa per i dipendenti pubblici, spese legate al funzionamento della macchina pubblica e prestazioni sociali, in Italia si passa da 833 miliardi del 2015 a 986 miliardi nel 2021. Per il 2024 il valore previsto sale a quota 1.069 miliardi di euro. Di seguito l’andamento degli stipendi nei vari comparti del settore pubblico. Il dato è riferito alla retribuzione media di tutti i lavoratori della medesima categoria.

Quanto guadagna un dipendente statale

Per i magistrati la retribuzione media è salita dai 143.000 euro del 2013 ai 148.000 del 2022. L’andamento dell’occupazione nel periodo considerato è cresciuto costantemente, tranne che nell’anno 2015 in cui si è registrata una flessione del 3%. Nel 2015, anno della minima occupazione, il numero dei magistrati in Italia era a quota 10.270 unità, nel 2021 il numero è salito a 11.022 unità.

Nei ministeri l’organico è andato in costante diminuzione passando da 161.401 unità nel 2013 a 122.469 unità nel 2022 (-24,1%). Per i dirigenti di prima fascia gli stipendi medi sono saliti dai 188.000 euro del 2013 ai 217.000 euro del 2022. Per i dirigenti di seconda fascia le retribuzioni sono passate da 91.000 a 108.000 euro. Per il personale non dirigente gli stipendi medi sono saliti da 29.000 euro a 34.000.

Cala il personale delle prefetture passando da 1.277 unità del 2013 a 915 unità del 2022. La retribuzione media passa da 91.000 euro del 2013 a 127.000 del 2022.

Nel settore penitenziario il numero dei dirigenti cala da 356 a 239 unità nel periodo 2013-2022. Salgono le retribuzioni medie: da 80.000 euro nel 2013 a 97.000 nel 2022.

Il personale diplomatico è andato crescendo negli anni, raggiungendo quota 1.046 unità nel 2022. Quasi ferma la retribuzione media: da 88.000 euro del 2013 a 89.000 del 2022. Tenendo conto dell’andamento dell’inflazione, per questa categoria il potere d’acquisto è calato.

Nelle Forze armate il numero delle unità cala da 185.325 a 172.839 unità. Per i dirigenti gli stipendi medi scendono da 97.000 euro a 87.000. Per il personale non dirigente si sale da 36.000 a 44.000 euro. I soldati incassano meno: da 20.000 euro a 19.000.

Il numero dei poliziotti scende da 316.717 a 303.440 unità. Gli stipendi medi dei dirigenti calano da 101.000 euro nel 2013 a 93.000 euro nel 2022. Sale invece la retribuzione media del personale non dirigente: da 37.000 a 44.000.

A scuola il numero degli occupati sale da 1.027.863 unità del 2013 a 1.198.957 unità del 2022. Gli stipendi dei dirigenti del comparto scuola passano da 65.000 euro a 79.000. Per i docenti si passa da 29.000 euro medi a 32.000 (ma quelli di religione passano da 31.000 a 36.000). Il personale Ata passa da 22.000 euro a 24.000.

Nella sanità dal 2013 al 2022 il numero degli occupati ha subito una serie di oscillazioni andando ad assestarsi da ultimo su un +1,7%. Ma attenzione: il dato non è riferito esclusivamente al numero di medici e di infermieri (che è al minimo storico), ma sul totale degli occupati nel comparto. E mentre alcune regioni vedono un incremento del numero degli occupati, altre vedono un crollo, come Molise (-17,9%), Basilicata (-11,7%) e Calabria (-10,2%). La retribuzione media dei dirigenti sanitari passa da 73.000 euro del 2013 a 84.000 del 2022. Per i dirigenti professionali, tecnici e amministrativi si passa da 65.000 a 82.000. Il personale non dirigente passa da 30.000 a 33.000 euro.