Le ferie sono previste dalla Costituzione e dalla legge, nell’espressa finalità di garantire al lavoratore e alla lavoratrice l’opportuno recupero delle energie psicofisiche, dopo un anno passato in ufficio a svolgere mansioni talvolta assai delicate, responsabilizzanti e complesse. Le vacanze consentono altresì di trascorrere più tempo in compagnia di familiari e amici e permettono di dedicare qualche ora in più alle proprie passioni e passatempi.
Ben si comprende, quindi, che le vacanze d’agosto sono fatte per il relax assoluto, per l’ozio e per attività benefiche per la propria salute. Tuttavia c’è chi tra qualche nuotata, escursione e viaggio in autostrada ritorna a pensare alle attività lavorative che, magari, aveva lasciato in sospeso. Ci riferiamo in particolare ai lavoratori autonomi, ai liberi professionisti, agli imprenditori e a tutti coloro che, nello svolgimento del loro lavoro, conservano un margine per gestire in libertà i propri compiti.
In questi casi il rischio di workation – il lavoro in vacanza o in località di vacanza – è dietro l’angolo, pertanto come comportarsi per arginarlo e fare una vacanza in grado di rigenerare davvero, ridando le giuste energie in vista del ritorno in ufficio? Come non lavorare durante le ferie estive? Ecco 5 suggerimenti o consigli utili.
Indice
Pianifica e comunica con ampio anticipo l’assenza
Un primo consiglio per evitare di lavorare durante le ferie e vacanze d’agosto, è quello di pianificare e comunicare sempre con largo anticipo i giorni d’assenza ai tuoi colleghi. Ciò permetterà di ridurre le probabilità che un imprevisto dell’ultima ora ti porti a riprendere in mano il pc per risolvere qualche questione urgente, emersa quando sei sotto l’ombrellone o nel bosco a goderti il fresco.
Se non puoi completare un compito importante prima dell’inizio delle ferie e della partenza per le vacanze, delegalo ad un tuo collega di cui ti fidi, oppure imposta una mail automatica di risposta. Essa sarà utile a informare con chiarezza sul tuo periodo di assenza e indicherà chi contattare in ipotesi di urgenza.
Potresti altresì creare una guida o documento con istruzioni e suggerimenti, per chi dovrà occuparsi dei tuoi compiti quando non sarai in ufficio o in studio per le ferie.
Imposta limiti chiari e abbandona gli strumenti di lavoro
Le ferie sono vacanze perciò dedicare anche solo qualche ora ad attività connesse al lavoro, tradisce la finalità delle stesse. Per evitare di non disconnetterti – te lo sconsigliamo specie se le ferie le fai solo in agosto – decidi in anticipo se e quanto tempo dedicherai a controllare le email, o a rispondere a eventuali richieste durante le vacanze.
Farai bene a rendere noto a colleghi e clienti che nei giorni di riposo risponderai esclusivamente a emergenze reali. Onde evitare ripensamenti dell’ultimo minuto, potrebbe rivelarsi opportuna la disattivazione delle notifiche delle email di lavoro e delle app di comunicazione aziendale.
Anzi sarebbe un’ottima idea non portare in vacanza o in villeggiatura i dispositivi di lavoro, come laptop o tablet aziendali o di tenerli spenti. Se rinuncerai all’idea di controllare giornalmente, o peggio ogni tot ore, eventuali nuove mail in arrivo, la tua salute – e il tuo riposo feriale – ne beneficeranno.
Potresti anche considerare di creare una sorta di rituale prima di lasciare l’ufficio per le vacanze e le ferie. Ad es. potresti fare pulizia nel pc di lavoro e/o sistemare la scrivania dell’ufficio. Ciò ti aiuterà psicologicamente ad entrare nella condizione – pur passeggera – di lavoratore in vacanza, scansando ulteriormente il rischio workation.
Pianifica attività rilassanti e piacevoli che ti aiutino a staccare
Per allontanare il pensiero di riprendere a lavorare e di accendere il pc nel bel mezzo delle vacanze d’agosto, dovresti considerare di staccare non soltanto fisicamente dal lavoro, ma anche mentalmente o psicologicamente.
Perciò potresti considerare di dedicare maggior tempo ai tuoi hobby o passatempi preferiti. Sport, bricolage e fai-da-te, giardinaggio e non solo: son tutti esempi di attività antistress ed in grado di tener lontano il rischio workation.
Coltiva le relazioni interpersonali, d’amicizia e sentimentali: avrai più tempo per stare con gli altri, quindi potrai sfruttarlo per sentirti meglio con te stesso e con i tuoi affetti.
Inoltre potresti considerare di svolgere qualche attività del tutto nuova: ad es. potresti fare trekking su sentieri e percorsi a te sconosciuti, per goderti poi un bel panorama o, se sei nei pressi di un fiume o lago, potresti considerare di cimentarti in sport acquatici come canoa o kayak. Sicuramente non ti verrà in mente una mail da leggere o qualche lavoro in arretrato.
I rischi della workation
Secondo una recente indagine dell’Istat sulle abitudini dei lavoratori italiani, Il turismo, oltre alla fase di crescita registrata in questo periodo anche grazie all’arrivo di molti turisti stranieri, sta vivendo una trasformazione epocale grazie all’ascesa degli holiday workers che combinano – a loro rischio e pericolo – lavoro e vacanza. Secondo l’istituto di statistica, infatti, nel 2022 il 9,7% dei vacanzieri italiani ha lavorato da remoto durante le ferie, un trend in crescita anche grazie alla diffusione dello smart working.
Ci si potrebbe chiedere se dietro c’è tanta passione per ciò che si fa o del puro stacanovismo o, peggio, uno stress che porta a sentire il ‘peso’ del lavoro anche quando si è in vacanza (all’opposto di chi ottiene ‘ferie extra‘ senza farlo sapere al capo).
A conferma di questo quadro, un recente sondaggio effettuato da Fishbowl di Glassdoor. Alla domanda “Credi di poter staccare del tutto dal lavoro quando hai del tempo libero retribuito?”, compiuta su alcune decine di migliaia di professionisti, più della metà ha risposto di no. Ma non è finita qui. La situazione, invece che migliorare, peggiora con il passare degli anni, siccome quasi due terzi (65%) dei lavoratori over 45 non riescono a disconnettersi nel periodo di ferie, rispetto al 47% dei giovani nella fascia di età tra i 21 e i 25 anni.
In sintesi, pare che la workation stia diventando un’abitudine sempre più consolidata per impiegati, dirigenti e manager, ossia proprio coloro che tipicamente possono lavorare o lavorano in smart working.
La workation in sé comporta che una persona voglia combinare lavoro e vacanza, di solito per sfruttare una certa flessibilità lavorativa e conservare un determinato livello di produttività anche durante le ‘finestre’ di riposo. Chi ha questo orientamento non si disconnette completamente dalla routine quotidiana della propria attività, nella convinzione di ‘guadagnare’ tempo in prospettiva del ritorno in ufficio.
Attenzione però, in quanto la workation può avere impatti negativi sulla qualità del riposo e sul recupero dallo stress lavorativo. Il rischio concreto è quello di terminare le ferie con una scarsa rigenerazione delle forze o con un livello di affaticamento simile a quello risalente all’inizio delle vacanze. Pertanto se da una parte questo comportamento denota senso del dovere e vicinanza all’azienda o allo studio, dall’altro il pericolo che la workation divenga una costrizione tale da demotivare sul lungo periodo, è assai alto. Per questo è preferibile osservare i tre consigli di cui sopra.