Donne e lavoro: disuguaglianze ridotte grazie alle lauree STEM

La scelta di materie scientifico-matematiche sicuramente è premiante in termini di occupazione e retribuzione ma il gender gap permane

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Redazione

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Non è un mistero che fra uomo e donna c’è una grandissima disparità di trattamento a livello lavorativo, ma la specializzazione su materie scientifiche (lauree STEM), oggi sempre più popolare fra le ragazze, contribuisce a ridurre le differenze rispetto ai “colleghi” uomini sia nelle selezioni per un impiego sia per la futura retribuzione.  E le laureate STEM sono molto ricercate, oggi anche nella scuola.

I numeri di Almalaurea confortano

A livello generale, un recente rapporto Almalaurea conferma che le migliori performance negli studi delle laureate non arginano il divario a favore degli uomini su esiti occupazionali e retribuzione. Difatti, si confermano le note differenze di genere, nel breve e nel medio periodo, per le diverse possibilità di inserimento nel mercato del lavoro e di valorizzazione professionale. E lo stesso vale per il livello di retribuzione.

Un focus sule lauree STEM, vale a dire quelle in discipline scientifiche, matematiche, tecnologiche, informatiche, rivela che in questo campo le differenze uomo-donna sono leggermente ridotte, anche se le laureate STEM restano svantaggiate rispetto ai colleghi in termini occupazionali e retributivi.

Concentrandosi in particolare sulle retribuzioni, i differenziali di genere, pur sempre a favore degli uomini, risultano più contenuti tra i laureati STEM e si riducono ulteriormente tra coloro che decidono di spostarsi per motivi lavorativi. Sembra quindi che, per alcuni aspetti della carriera lavorativa, i percorsi STEM attenuino le disuguaglianze tra laureate e laureati.

Sempre più donne scelgono quest’area di studio

Crescono costantemente ed a ritmo più veloce degli uomini le donne che scelgono quest’area di studio e lavoro. Lo rivela un rapporto di Eurostat, secondo cui su quasi 74 milioni di persone di età compresa tra 15 e 74 anni, occupate nel campo delle scienze e della tecnologia, il 52% erano donne, con una crescita del  4% rispetto al 2020 e del 26% rispetto al 2011.

Fra le giovani la tendenza è anche più accentuata. fra i 17,6 milioni di persone di età compresa fra 25 e 34 anni che lavorano in questo campo, il 53,3% (9,4 milioni di persone) sono donne.

In un decennio il numero di donne che lavorano in questo settore è aumentato del 14,8%, l’equivalente di +1,2 milioni di donne. In confronto, il numero di uomini in quest’area è aumentato del 10,8% dal 2011 a 8,2 milioni nel 2021.