Lavorare durante le ferie: come capire se si può fare

Durante le ferie alcuni lavoratori possono decidere di lavorare per un'altra impresa: a cosa bisogna prestare attenzione

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 21 Dicembre 2018 10:59Aggiornato: 27 Maggio 2024 16:01

Forse non tutti lo sanno, ma è possibile lavorare anche durante il periodo di ferie. Le ferie sono un diritto sacrosanto e irrinunciabile per tutti i lavoratori. Possono essere gestite in accordo con il proprio datore di lavoro e dunque distribuite nel corso dell’anno. E se le vacanze estive rappresentano uno dei momenti di relax più attesi, anche le festività natalizie non sono da meno. Tuttavia, sono tante le persone che pur essendo in ferie, decidono di non partire e di lavorare comunque, magari per un altro datore di lavoro.

Si può lavorare in ferie

Si può lavorare per un’altra impresa durante le ferie? A tal riguardo non ci sono normative specifiche che vietino di lavorare per altri in questo periodo, tuttavia ci sono alcune condizioni che il dipendente deve considerare quali:

  • rispettare il patto di non concorrenza con il proprio datore di lavoro;
  • recuperare le proprie energie a livello psico-fisico per poter riprendere al meglio le normali attività lavorative.

Quest’ultimo punto è importante: se infatti il lavoratore, fornendo le proprie prestazioni lavorative ad un’altra azienda, non è riuscito a riposare come avrebbe dovuto, il rischio in cui può incorrere è quello di compromettere lo svolgimento del suo lavoro, di rientro dalle ferie. In questo caso il datore potrebbe infatti arrivare a irrogare una sanzione disciplinare a carico del dipendente. Si tratta di un procedimento, per certi versi un po’ delicato e che non avviene in maniera automatica. Per arrivare a irrogare la sanzione disciplinare, il datore di lavoro deve provare, fatti alla mano, che il proprio dipendente non è in grado di svolgere il suo lavoro – come da contratto – a causa di un altro lavoro prestato durante le ferie.

In definitiva dunque, il lavoratore può lavorare per un’altra azienda anche se risulta essere in ferie, ma è tenuto a rispettare alcuni limiti orari. Quando si lavora contemporaneamente per due imprese diverse, non è possibile superare le 48 ore di lavoro a settimana in quattro mesi. Allo stesso modo, devono essere rispettati anche i riposi minimi previsti, ovvero quello settimanale (almeno 24 ore consecutive ogni 7 giorni), quello giornaliero (11 ore consecutive ogni 24 ore). Per evitare che uno dei due datori incorra in sanzioni, il dipendente deve comunicare il numero delle ore in cui può prestare servizio.

Imporre le ferie

Per quanto possa sembrare un concetto un po’ strano, il datore di lavoro può imporre le ferie al dipendente che oppone un rifiuto. Occorre precisare come le ferie annuali retribuite siano un diritto irrinunciabile del lavoratore. Lo prevede la nostra Costituzione all’articolo 6, comma 3.

La funzione è quella di consentire un recupero delle proprie energie fisiche e psichiche, dedicando inoltre tempo ad affetti, relazioni sociali e altri interessi. Non è però così infrequente che un soggetto decida di rinunciare alle proprie ferie. È opportuno che il datore di lavoro inviti a godere di un periodo di pausa entro un arco temporale stabilito. Ciò perché in caso contrario incorrerebbe in sanzioni. In situazioni estreme potrebbe verificarsi una sorta di stato di “ferie forzate”.

Ecco in breve le sanzioni previste:

  • mancate ferie: sanzione da 120 a 720 euro;
  • mancate ferie per più di 5 dipendenti o verificatasi in almeno 3 periodo differentu: da 480 1.800 euro;
  • mancate ferie per più di 10 dipendenti o verificatasi in almeno 5 periodi differenti: da 960 e 5.400 euro.