Nasce Kili Ventures, la prima realtà italiana per investire in startup africane

Presentata presso Primo Ventures a Milano, Kili Ventures è la prima realtà italiana con l’obiettivo di raccogliere investitori per finanziare startup “early stage” di successo in Africa

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Fare startup in Africa adesso è una realtà. Un continente con età media 19 anni, contro i 42 della media europea e i 47 dell’Italia, l’Africa comprende 54 Paesi che ormai da diversi anni sono finiti nel mirino degli investitori che nella Silicon Savannah cercano startup emergenti e di successo in economie che crescono a ritmi sostenuti.

È in questo contesto che nasce Kili Ventures, impresa basata in Regno Unito e ideata da 4 italiani attivi a livello europeo e mondiale nel supporto alle startup. L’iniziativa è frutto dell’esperienza di oltre 7 anni sul campo tra Uganda, Kenya, Rwanda, Tanzania a supporto di imprenditori emergenti, da cui sono state colte opportunità di sviluppo e necessità di fundraising. Kili Ventures è stata presentata il 10 giugno presso Primo Ventures alla presenza di Gianluca Dettori, riferimento per il Venture Capital in Italia e altri Angel Investor e attori rilevanti dell’ecosistema italiano ed europeo dell’innovazione.

L’ecosistema africano, guidato da Sudafrica, Nigeria, Egitto e Kenya, ha infatti iniziato a generare forte interesse da parte degli investitori in innovazione per una crescita promettente, che è sembra solo all’inizio. I volumi di investimenti in startup sono ancora relativamente bassi: 2 miliardi nel 2023 a fronte dei 63 in Europa, ma il tasso di crescita è rilevante, così come il margine di sviluppo.

“Con Kili Ventures – spiega in esclusiva a QuiFinanza il Managing Director Davide Rovera – 13 anni di esperienza con imprese emergenti tra Europa, Silicon Valley e Africa e ideatore del programma di creazione di imprese eWorks presso la Esade Business School di Barcellona, dov’è anche docente di Imprenditoria. “Kili Ventures nasce da 4 italiani situati in geografie diverse in Europa tra Barcellona, Londra e Milano. A diversi livelli siamo tutti impegnati e protagonisti con esperienza pluridecennale nell’ambito delle startup e degli investimenti”.

Assieme a lui ci sono Andrea Censoni, che promuove l’innovazione nel panorama del Venture Capital in Italia dal 2016, con un background in economia e gestione delle imprese, attualmente è Portfolio Manager per SkyDeck Europe e Program Manager presso Cariplo Factory; Lorenzo D’Amelio, imprenditore digitale, fondatore di 3 imprese con oltre 12 anni di esperienza nella consulenza strategica, ha supportato più di 300 aziende nazionali e internazionali oltre che collaborato come mentor per oltre 30 incubatori in Italia e in Africa; e Francesco Cracolici, Venture Partner in 3 fondi focalizzati su startup in fase early-stage, che nel corso della sua carriera ha investito, come privato o come leader di syndicate, in oltre 30 startup, collaborando con oltre 30 acceleratori e fondando 4 Angel Club in diversi continenti.

Rovera, da dove arriva l’idea di Kili Ventures LTD?

Kili Ventures nasce dall’esperienza diretta in Africa del team fondatore. Da diversi anni con Andrea e Lorenzo gestiamo programmi di accelerazione di startup tecnologiche in Africa. Questa esperienza, unita al nostro percorso professionale, in cui ci occupiamo di selezionare, formare e accompagnare startup in Europa e Usa, ci ha acceso la lampadina. In Africa c’è molto talento tecnologico, si tratta di un continente molto giovane e con molti problemi da risolvere. L’arrivo di tecnologie di telecomunicazione moderne sta permettendo a molto di questo talento di riversarsi sulla creazione di soluzioni.

Cosa che in Europa un po’ si sta perdendo…

Sì, da noi spesso vediamo imprenditori avviare aziende per puro profitto. Ma c’è anche un altro ingrediente lì: mentre il numero di startup cresce, e giovani imprenditori lanciano progetti destinati a risolvere alcune delle sfide più importanti del continente africano, il numero di investimenti non è ancora sufficiente ad alimentare il settore, soprattutto in fasi iniziali. Da questo ‘cocktail’ nasce Kili Ventures, un progetto che si pone come obiettivo di mettere in contatto investitori europei interessati all’Africa con i più promettenti imprenditori che stanno creando progetti in grado di generare impatto e profitto economico insieme. Noi facciamo scouting e due diligence, dopodiché prevediamo di investire fino a 250k per ogni syndicate che andremo a generare, investimenti sui quali metteremo il nostro effort per facilitare lo scale-up dell’impresa e l’accesso ai successivi round di fundraising.

Quali sono i settori più promettenti e le aree del Continente nero su cui siete più concentrati?

I settori che vedono un maggior grado di sviluppo e interesse da parte degli imprenditori locali sono Fintech, Agritech, EdTech, Mobility e Healthcare. Per esperienza personale e contatti dei founder, Kili Ventures ha un focus sull’Africa orientale ma stiamo sviluppando in parallelo la presenza in Africa Occidentale, area molto promettente, soprattutto la zona francofona, con l’attivazione di scout locali.

Prossimi step? State già presentando delle startup agli investitori?

Abbiamo lavorato per sei mesi alla costruzione di un modello e un team, ora abbiamo una squadra, in espansione, che è in grado di coprire tutte le necessità: dallo scouting alla selezione e valutazione dei progetti all’accompagnamento successivo. Abbiamo una pipeline con più di 800 startup e siamo pronti a presentare i primi 2-3 progetti agli investitori prima della pausa estiva. Il nostro modello di investimento intende supportare le startup che rispondono alle grandi sfide del continente, sempre bilanciando il potenziale di impatto socio-economico con il ritorno economico per gli investitori.