Tv, il digitale terrestre cambia ancora: la data da segnarsi

Ennesimo switch off in arrivo in Italia, con un altro rinvio sulla tabella di marcia verso il nuovo digitale terrestre: ecco la nuova data da segnarsi

Foto di Luca Bucceri

Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Negli ultimi anni siamo stati abituati a entrare in confidenza con termini e processi come lo switch off al digitale terrestre, ovvero la chiusura dei canali “tradizionali” della tv per il passaggio completo verso il digitale. Pratica che, nell’ultimo periodo, è avvenuto più volte facendo diventare tv e decoder obsoleti da un giorno all’altro, ma processo che ancora non si è completamente chiuso.

Sì, perché quelli precedenti non sono stati altro che una preparazione verso il grande salto al digitale, col passaggio alla seconda generazione che ormai è in dirittura d’arrivo. Ma non pochi sono stati i problemi in questo cammino verso il DVB-T2 che sarebbe dovuto arrivare a partire dal gennaio 2023 e che, almeno a oggi, non è ancora stato avviato.

Digitale, tutto rinviato

In principio doveva essere il gennaio 2023, poi tutto è stato rinviato e ancora di certezze non ce ne sono. Il passaggio alla seconda generazione del digitale terrestre, infatti, sembra essere pieno di ostacoli per la televisione italiana, con continui rinvii che hanno rimandato l’approdo della tv del futuro nel Bel Paese.

La grande attesa da gennaio 2023 a oggi è stata delusa, perché di canali trasmessi in HEVC Main-10, la versione a 10 bit dello standard di transcodifica video HEVC, non ce n’è ombra in Italia. Lo stesso MIMIT a luglio 2022 aveva segnato dei rinvii sulla tabella di marcia, col Ministero delle Imprese e del Made in Italy che ha confermato l’avvio dei lavori per il 2023.

Ma nulla, almeno fino a oggi, con l’Aeranti-Corallo, associazione che rappresenta circa 800 emittenti radiotelevisive locali, che comincia a spazientirsi e a chiedere certezze al Governo. E un po’ ne sono arrivate nel corso dell’ultima seduta della Commissione di Vigilanza Rai in cui il ministro dello Sviluppo Economico Adolfo Urso ha comunicato una nuova data per l’arrivo di nuovi canali sul digitale.

La data per lo switch off

Non c’è ancora nulla di ufficiale, anche perché se dovesse essere presa con i crismi dell’ufficialità che doveva portare il grande cambio nel 2023 si ipotizza come potrebbe andare a finire, ma dalla Commissione di Vigilanza Rai cominciano ad arrivare dei piccoli spiragli sulla questione.

Potrebbe trattarsi di un altro rinvio? Forse, ma l’Aeranti-Corallo è fiduciosa e tramite il coordinatore Marco Rossignoli, che era presente all’audizione in Commissione, ha fatto sapere che il ministro Urso ha affermato che la Rai “dovrà impegnarsi a diffondere un proprio MUX nazionale in standard DVB-T2 entro il 10 gennaio 2024 e a predisporre il passaggio dei restanti MUX in standard DVB-T2 secondo la roadmap predisposta dal Ministero, in coerenza con la normativa di settore“.

Eccola quindi la data, 10 gennaio 2024, il che significa che a partire da quella data, e si spera non troppo oltre, Rai potrebbe cominciare il primo passaggio di canali al nuovo digitale. Non è chiaro però quali saranno questo canali, anche perché la tv di Stato ha a disposizione tre MUX (insieme di frequenze all’interno del quale vengono trasmessi alcuni canali), due a livello nazionale e un locale.

Il grande dubbio per la Rai, infatti, è passare in massa al nuovo digitale compromettendo i risultati in termine di share, in quanto con un passaggio di tale genere molti spettatori sarebbero tagliati fuori dalla visione dei canali della tv di Stato perché i dispositivi presenti in casa potrebbero essere troppo obsoleti. Ecco quindi che ripartirà nei prossimi mesi la campagna per far passare tutta la popolazione ai televisori di ultima generazione per aprire le porte al futuro della tv in Italia.