Valve, la società che controlla Steam, la piattaforma per computer da cui è possibile acquistare e scaricare legalmente la maggior parte dei videogame esistenti, per poi giocarci, ha pubblicato una lista di prezzi consigliati ai produttori per poter vendere le loro opere videoludiche. Il nuovo strumento porterà a rincari anche particolarmente salati in tutti i Paesi e le aree geografiche, tra cui l’Eurozona.
Perché Steam ha deciso di aggiornare i prezzi consigliati
Su Steam è infatti possibile acquistare i videogiochi in ben 39 valute. La nuova guida serve come una tabella comparativi di valori, con l’adeguamento dei prezzi all’inflazione galoppante che sta colpendo gran parte del mondo occidentale, e dall’altra aiuterà le case produttrici ad applicare prezzi equi, in linea col mercato e antifrode.
Si tratta solo di raccomandazioni per determinare i “prezzi ideali”, e gli sviluppatori dei software avranno ancora massima libertà di scelta sulle tariffe da applicare.
Valve, nel comunicato di lancio dello strumento, sottolinea di essersi trovata davanti a quello che non è un “mero problema di conversione” che riguarda i tassi attuali e le equivalenze matematiche, ma di aver dovuto tenere conto anche delle “variegate circostanze economiche” dei vari territori. E dunque delle difficoltà e degli estremi vantaggi di case produttrice e utenti.
Le metriche utilizzate comprendono infatti la parità di potere di acquisto e gli indici di prezzi al consumo, che determinano un confronto tra i prezzi di diversi settori economici in maniera immediata e con la massima accuratezza possibile. Tra l’altro i prezzi consigliati saranno aggiornati con molta frequenza.
Rincari fino al 500% nel resto del mondo, in Italia fino al 25%
Se nel comunicato Valve parla di garantire la possibilità a tutti i consumatori di acquistare i giochi a tariffe convenienti, nella realtà tutti i prezzi consigliati sono aumentati a dismisura. Con percentuali particolarmente alte per alcune valute.
Per la sterlina inglese i rincari ammontano mediamente all’8%. Per monete come il peso argentino e la lira turca la percentuale sale mediamente al 485% e al 454%, con picchi del 500%. Altri rialzi sostanziosi riguardano il tenge kazako, con aumenti medi del 97%, la rupia indiana, dell’85%, il rublo russo, del 75%, e la rupia indonesiana, dell’80%.
Le percentuali più alte sono consigliate nei Paesi e nelle regioni in cui molti giocatori stranieri, attraverso l’utilizzo delle VPN, comprano i giochi a basso prezzo. Non è raro infatti trovare nei mercati paralleli chiavi di gioco a prezzi stracciati, proprio perché acquistate dalla versione argentina o turca di Steam.
Per quanto riguarda l’Italia e tutta l’Eurozona, invece, i rincari saranno mediamente del 18%, con picchi del 25% soprattutto sui prezzi più bassi. Di seguito alcuni esempi di prezzi consigliati da Valve ai produttori di videogame.
- I giochi da 0,99 dollari passeranno da 0,79 euro a 0,99 euro (con un rincaro del 25%).
- I giochi da 1,99 dollari passeranno da 1,59 euro a 1,99 euro (con un rincaro del 25%).
- I giochi da 2,99 dollari passeranno da 2,39 euro a 2,99 euro (con un rincaro del 25%).
- I giochi da 5,99 dollari passeranno da 4,99 euro a 5,89 euro (con un rincaro del 18%).
- I giochi da 9,99 dollari passeranno da 8,19 euro a 9,75 euro (con un rincaro del 19%).
- I giochi da 19,99 dollari passeranno da 16,79 euro a 19,50 euro (con un rincaro del 16%).
- I giochi da 24,99 dollari passeranno da 20,99 euro a 24,50 euro (con un rincaro del 17%).
- I giochi da 29,99 dollari passeranno da 24,99 euro a 28,99 euro (con un rincaro del 16%).
- I giochi da 59,99 dollari passeranno da 49,99 euro a 58,99 euro (con un rincaro del 18%).
- I giochi da 99,99 dollari passeranno da 84,99 euro a 97,50 euro (con un rincaro del 18%).
- I giochi da 199,99 dollari passeranno da 169,99 euro a 194,99 euro (con un rincaro del 15%).
Quale sarà il futuro dei videogiochi dopo questi rincari
Le nuove tariffe, lo sottolineiamo ancora una volta per amor di chiarezza, non sono obbligatorie ma solo consigliate. Tuttavia è ipotizzabile che i produttori inizino a usarle molto presto.
Con un effetto domino che potrebbe ripercuotersi su tutto il mercato videoludico, in tutti gli store virtuali e fisici e per tutte le piattaforme di gioco, comprese le console – con i titoli che hanno già prezzi mediamente più alti rispetto alle controparti PC.
Insomma, anche i mondi dell’intrattenimento digitale e dell’arte del videogioco risentono dell’inflazione galoppante e della difficile situazione economica che stiamo vivendo in questo periodo storico. E ai gamer toccherà spendere sempre di più per coltivare la propria passione.
La brutta notizia arriva proprio dopo la decisione di Twitch di “tagliare gli stipendi” agli streamer più famosi, di cui vi abbiamo parlato qua. Chissà come cambierà, dopo questi rialzi, la classifica dei giochi più venduti dell’anno (qua quella del 2021) e quale impatto avranno le decisioni di Valve e degli altri big sul futuro del gaming. Che sembra sempre più indirizzato verso il metaverso, con ingenti investimenti da parte delle case di produzione videoludiche, come spiegato qua.