Netflix-Warner Bros, il cinema cambia per sempre: tutti i film subito in streaming

L’acquisizione di Warner Bros da parte di Netflix rivoluziona cinema e streaming: finestre più brevi, film online quasi subito e possibili aumenti degli abbonamenti

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Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

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L’acquisizione delle attività cinematografiche e streaming di Warner Bros da parte di Netflix, per un valore complessivo di 82,7 miliardi di dollari (circa 76 miliardi di euro), segna un cambiamento radicale nell’industria dell’intrattenimento. L’accordo, approvato dai consigli di amministrazione di entrambe le società, rappresenta una delle operazioni più significative del settore e apre un nuovo scenario per la produzione, la distribuzione e il consumo di film e serie tv. Netflix acquisisce un vasto catalogo, che spazia da Harry Potter a Game of Thrones, passando per le proprietà DC Comics e per l’intero storico archivio Warner Bros. L’obiettivo dichiarato dal co-CEO Ted Sarandos è “portare i contenuti agli spettatori in modo più rapido”, riducendo i tempi tra l’uscita in sala e il debutto in streaming.

Come cambia il settore: finestre più brevi e cinema sempre più di nicchia

Il nodo centrale riguarda la durata delle finestre cinematografiche, già da anni in progressiva riduzione. Prima della pandemia un film rimaneva in sala tra 70 e 90 giorni. Oggi la media si è abbassata a 30-45 giorni, mentre alcune uscite arrivano sulle piattaforme dopo sole due settimane. Netflix ha chiarito che sosterrà ancora le uscite cinematografiche di alcuni titoli Warner Bros già programmati, almeno fino al 2029, quando scadranno i contratti esistenti.

Allo stesso però, Ted Sarandos, amministratore delegato di Netflix, ha ribadito più volte che “le finestre lunghe non sono user-friendly” e che il pubblico preferisce accedere ai film rapidamente. Questo orientamento alimenta le preoccupazioni degli esercenti: ridurre ulteriormente la permanenza in sala significherebbe limitare gli incassi e rendere il cinema un’esperienza sempre più di nicchia.

Le associazioni internazionali del settore hanno espresso timori concreti. Secondo Cinema United, la fusione potrebbe sottrarre “fino al 25% del box office annuale” se Netflix decidesse di privilegiare lo streaming a scapito della sala. Le sale più piccole e indipendenti sarebbero le prime a risentirne, in un mercato che non è ancora tornato ai livelli pre-pandemia.

L’impatto economico per gli utenti: perché gli abbonamenti potrebbero aumentare

Con la fusione Netflix acquisisce non solo marchi cinematografici, ma un’importante capacità produttiva. L’obiettivo è ampliare il numero di titoli di punta esclusivi, ridurre la dipendenza da licenze esterne e concentrarsi sui franchise più richiesti. In questo scenario è probabile che i costi delle piattaforme crescano, come già osservato dagli analisti statunitensi.

Il nodo principale è che con l’arrivo di un catalogo più ricco, comprensivo di produzioni ad alto budget e uscite quasi simultanee con il cinema, si acceleri la migrazione dal grande schermo allo streaming. Se i film più attesi saranno disponibili online poche settimane dopo l’uscita, per molte famiglie l’abbonamento potrebbe risultare economicamente più conveniente rispetto alla sala.

Gli effetti sulla Borsa

Dopo l’annuncio dell’acquisizione, i titoli azionari dei principali cinema statunitensi, tra cui AMC e IMAX, sono crollati, scendendo di almeno il 2%. mLe azioni di Cinemark Holdings, che possiede circa 500 sale cinematografiche negli Stati Uniti, sono scese del 7,8% nel primo pomeriggio, raggiungendo il punto più basso dell’anno.

La Marcus Corporation, proprietaria di 78 cinema, ha perso il 5,7% nelle contrattazioni di venerdì pomeriggio, annullando completamente i guadagni realizzati dalle azioni della società dal 20 novembre. Le azioni sono crollate dopo che il co-CEO di Netflix, Ted Sarandos, ha dichiarato agli investitori che le finestre di distribuzione nelle sale cinematografiche “si evolveranno per essere molto più adatte ai consumatori”.

Le parole profetiche di Christopher Nolan

Anche per questo la Directors Guild of America incontrerà Netflix per discutere le sue preoccupazioni sull’acquisizione. Christopher Nolan, presidente della corporazione di registi cinematografici e televisivi statunitensi,  ha espresso preoccupazione per l’impatto dell’industria dello streaming sulle uscite cinematografiche.

Nolan aveva già criticato la decisione della Warner Bros., presa durante l’era COVID, di rendere i propri film disponibili per lo streaming lo stesso giorno dell’uscita nelle sale. “La Warner Bros. aveva una macchina incredibile per far uscire il lavoro di un regista ovunque, sia al cinema che a casa, e la sta smantellando proprio ora”, sostenendo che la decisione non aveva “alcun senso economico”