Google, addio alle password: arriva l’era della passkey

Google si prepara a rendere la vita sul web molto più semplice per numerosi utenti: addio alle tante password, spesso a rischio, da dover ricordare

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Stiamo entrando ufficialmente nell’epoca del passkey, ma vediamo esattamente di cosa si tratta. In estrema sintesi, si garantisce agli utenti di poter accedere ai propri profili online in maniera molto più semplice e rapida.

Una mano tesa a tutti gli smemorati, costretti a usare password molto semplici, laddove il sistema lo consenta, mettendo a rischio i propri dati. L’alternativa? In molti usano un’unica password complessa (o così si pensa, a volte, ndr), ripetuta per tutti i propri profili. Hackerato uno, hackerati tutti, dunque. Vediamo quindi in che cosa consiste la rivoluzione di Google, che sta introducendo la possibilità di sfruttare l’accesso biometrico per numerosi siti. Tramite smartphone? Certo, ma non solo. Spazio anche ai computer.

Google: accesso via passkey

Allo stato attuale l’accesso facilitato con passkey è garantito unicamente via alcuni siti partner, come eBay e WhatsApp ad esempio. Le cose però cambieranno e in fretta. Nel corso degli anni potremo dire addio, in maniera quasi radicale, al sistema nome utente e password, che tanti problemi crea, soprattutto ai più smemorati e ai meno organizzati.

Quando si parla di passkey, si fa riferimento a un metodo di autenticazione biometrico. Ciò vuol dire che alla base c’è la scansione del volto o il riconoscimento dell’impronta digitale. Sfruttando questi elementi, si ha la certezza che il soggetto richiedente l’accesso sia effettivamente il titolare dell’account. Si sostituiscono, di fatto, sia la password che il nome utente.

Viene però da chiedersi in che modo si possa accedere anche via computer con una passkey. Il sistema è facilmente spiegabile. Al netto del fatto che alcuni PC, Macbook e portatili di vario genere vantano un tasto per il riconoscimento dell’impronta, ad oggi la via più semplice prevede il possesso di uno smartphone.

In poche parole, registrando i dati biometrici sul proprio dispositivo, sarà possibile usarlo come una sorta di chiavetta d’accesso. Si entrerà sul proprio account bancario, ad esempio, inviando una notifica di richiesta d’identificazione sul cellulare. Tutto qui.

Come impostare una passkey: i requisiti

È evidente la grande comodità rappresentata dal sistema passkey, che Google intende implementare il più possibile. Al tempo stesso avremo accessi più semplici e più complessi rispetto alla media delle password oggi in circolazione.

Esistono però dei requisiti ben precisi per poter creare una passkey. Google infatti richiede un sistema operativo minimo. occorre infatti avere un computer o un portatile con almeno Windows 10, ChromeOS 109 o macOS Ventura.

Discorso simile per quanto riguarda gli smartphone, che diventeranno delle vere e proprie chiavi d’accesso. Non è però possibile svolgere tale funzione con un sistema operativo datato. Il minimo previsto è dunque un iOS 16 o un Android 9. Necessari in realtà anche blocco schermo e Bluetooth, che però rientrano nel novero delle funzioni base ormai da numerosi anni.

Per creare una passkey si segue un percorso automatizzato. Tutto parte dall’indirizzo web prescelto, che offre tale opportunità dopo un accesso per via tradizionale, ovvero con nome utente e password. Il primo avvio di tale funzione prevede la comparsa di un codice QR sullo schermo del proprio computer o portatile. Andrà inquadrato con uno smartphone, così da accoppiare i due dispositivi. In seguito non sarà ovviamente più necessario ripetere questa procedura.