L’app dell’Ue per tracciare gli utenti, verificherà l’età

L’Ue lancia un'app per la verifica dell’età online: protegge i minori da contenuti dannosi e rispetta la privacy dell’utente

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Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

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La Commissione Europea ha presentato un nuovo prototipo di applicazione digitale per la verifica dell’età degli utenti online, in linea con quanto previsto dal Digital Services Act (Dsa). L’obiettivo è rafforzare la protezione dei minori nel contesto digitale, fornendo strumenti che rispettino la privacy degli utenti e prevengano l’accesso ai contenuti inappropriati. Il progetto, illustrato dalla vicepresidente della Commissione europea Henna Virkkunen, prevede lo sviluppo di un’applicazione in grado di accertare se un utente ha più di 18 anni, senza richiedere informazioni personali sensibili. La verifica dell’età avverrà attraverso un sistema che garantisce il pieno controllo delle informazioni da parte dell’utente.

Il prototipo, definito dalla Commissione come un “gold standard” per la garanzia dell’età online, consente agli utenti di accedere a contenuti riservati agli adulti senza dover rivelare la propria identità o l’età precisa. Inoltre, il sistema non consente il tracciamento delle attività online, dei contenuti consultati o dei comportamenti digitali dell’utente. Cinque Stati membri parteciperanno alla fase pilota del progetto: Italia, Francia, Spagna, Grecia e Danimarca. L’app potrà essere adottata come soluzione tecnica autonoma o integrata all’interno di app nazionali.

Le funzioni della nuova tecnologia

La nuova app mira a tutelare i minori da rischi digitali come l’accesso a contenuti non adeguati, il cyberbullismo, la dipendenza da piattaforme digitali e i contatti indesiderati con sconosciuti. Le linee guida presentate dalla Commissione si inseriscono in un piano più ampio per la sicurezza online di bambini e adolescenti. “Garantire la sicurezza dei nostri bambini e ragazzi online è di fondamentale importanza per questa Commissione”, ha dichiarato Henna Virkkunen. Le piattaforme digitali, ha aggiunto, “non hanno scuse per continuare a mettere a rischio i bambini“.

Tra le raccomandazioni più rilevanti, viene evidenziata la necessità di:

  • limitare l’esposizione a contenuti dannosi, evitando che gli algoritmi ripropongano video o post precedentemente segnalati dagli utenti come indesiderati;
  • contrastare il design che crea dipendenza, intervenendo su funzioni come gli “streak” o i sistemi di tracciamento dell’attività;
  • prevenire il cyberbullismo, introducendo strumenti che permettano ai minori di silenziare, bloccare utenti o rifiutare l’aggiunta a gruppi senza consenso.

All’inizio del 2025 è iniziato lo sviluppo del prototipo dell’app e si basa sulle stesse specifiche tecniche dei portafogli europei di identità digitale (eID), previsti entro il 2026. Questo assicura piena compatibilità e integrazione futura della verifica dell’età nei nuovi eID Wallets. Tra le caratteristiche la facilità d’uso e la tutela della privacy, stabilendo un nuovo standard. Permetterà, ad esempio, agli utenti di dimostrare di avere più di 18 anni per accedere a contenuti riservati, senza rivelare altri dati personali (come età precisa o identità). Nessuno potrà tracciare o ricostruire i contenuti consultati dagli utenti.

Account protetti e nuovi standard di sicurezza

Un altro punto centrale delle linee guida è la gestione della visibilità degli account dei minori. La Commissione invita le piattaforme a predefinire gli account come privati, rendendo visibili i contenuti solo a chi è già nella lista contatti dell’utente. Questa misura è pensata per ridurre l’interazione con sconosciuti e limitare i rischi di esposizione a comportamenti inappropriati.

Si raccomanda di proibire il download o lo screenshot dei contenuti pubblicati dai minori per evitare la diffusione di immagini intime o sensibili. L’adozione di queste misure tecniche si propone di tutelare maggiormente i più giovani da abusi e violazioni della privacy, in un contesto digitale sempre più pervasivo. Il prototipo dell’app sarà testato e personalizzato in collaborazione con i governi nazionali, le piattaforme online e gli utenti finali con l’obiettivo di lanciare una versione definitiva entro la fine del 2026 come parte del portafoglio di identità digitale europeo.