Il fenomeno del “Puppy Yoga” non avrà seguito in Italia. Il ministero della Salute, dopo diverse denunce di associazioni animaliste, ha provveduto a comunicare che l’uso di animali (cuccioli per la precisione) durante le lezioni di yoga è da considerarsi illegale. Il Dipartimento Nazionale per la salute degli animali, del ministero della Salute, ha descritto la pratica come “attività assistita con animali” e per questo deve rispettare le normative vigenti, come per esempio l’esclusione dei cuccioli.
Che cos’è il “Puppy Yoga”?
La pratica dello yoga con animali, ovvero il “Puppy Yoga”, è molto in voga. Nel tempo ha preso forma in diverse realtà specifiche, come gli esercizi yoga con i cuccioli di cane, di gatto o di capra. La tipologia di compagnia portava a variare anche il nome del corso, da “Doga” per i cuccioli di cane a “Kitty yoga” per i gatti.
Il Puppy Yoga proviene direttamente dagli Stati Uniti e prevede l’esecuzione di esercizi di yoga in compagnia di cani. La versione innocua, ma che ha dato la spinta al fenomeno, è quella di fare yoga con il proprio cane (e magari condividerlo online).
La richiesta di attività simili è aumentata. Anche diversi rifugi per animali hanno proposto lo yoga in compagnia, ma a differenza delle realtà a pagamento (dove si arrivava a pagare anche 40 euro per mezz’ora di esercizi con i cuccioli), in ambienti animalisti tutti gli animali di ogni tipologie ed età partecipano in maniera naturale e spontanea.
Nel caso delle attività nate in Italia invece il funzionamento era diverso: gli allevatori di cani di razza davano in affitto i cuccioli per le lezioni. In cambio ottenevano un pagamento o la possibilità di mettere in vendita gli stessi cuccioli. A confermarlo sono stati alcuni partecipanti.
Stop allo yoga con cuccioli: cosa dice la nota del ministero della Salute
La pet therapy (anche usata per rimettersi in forma) non è una novità, ma c’è un modo corretto e normato per farla e uno no. Il Puppy Yoga è stato fatto rientrare nelle attività illegali e i motivi sono svariati. Tra le critiche si trova quella relativa all’età dei cuccioli. Infatti, come hanno denunciato diverse associazioni come Lndc Animal Protection, alcune lezioni offrivano la compagnia di cuccioli di cane di meno di 8 settimane (come stabilito dalla legge). Si tratta di un’età entro la quale l’animale sviluppa a livello cognitivo, emotivo e sociale e soprattutto è il periodo necessario per completare il ciclo vaccinale.
Alcune settimane fa delle testimonianze in forma anonima di clienti hanno denunciato che i cuccioli venivano svegliati a forza con croccantini e che se fuggivano dalle persone venivano inseguiti per le foto. Le associazioni hanno gridato allo sfruttamento e il ministero della Salute ha risposto.
Nella nota del 29 aprile è arrivata la presa di posizione del Dipartimento Nazionale di salute animale, che fa parte del ministero della Salute. Si legge che la Direzione è venuta a conoscenza, attraverso segnalazioni, delle sedute di “Puppy Yoga” con i cuccioli. Si legge che alcune associazioni contattano gli allevamenti per ottenere in maniera temporanea i cuccioli e permettere ai clienti del corso di yoga di stare in loro compagnia. “Tale attività si configura come un intervento con finalità ludico-ricreative e di socializzazione volto al miglioramento della qualità di vita e al benessere della persona, rientrando quindi nell’ambito delle Attività Assistite con gli Animali (AAA) regolamentate dall’Accordo tra il governo, le Regioni e le Province autonome”, spiega la nota.
L’accordo però stabilisce che gli animali usati a tale scopo debbano essere soggetti adulti, “condizione necessaria a tutelare la salute e il benessere degli animali oltre che la sicurezza dell’utenza”. Per questo, il Dipartimento invita le Regioni e le Province autonome a vigilare sulle pratiche come “Puppy Yoga” che impiegano cuccioli.