Perché la multa ai no vax over 50 non è ancora arrivata?

Più di un milione di cittadini sopra i 50 anni è a rischio sanzione da 100 euro una tantum, che rischia di non essere mai inviata per un cavillo burocratico e legale

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Sarebbero dovute partire in questi giorni le multe per gli over 50 che hanno deciso di non sottoporsi al vaccino anti Covid dopo che il Governo ha stabilito l’obbligo vaccinale dal 1° febbraio per questa fascia di popolazione, con una sanzione una tantum da 100 euro per lo zoccolo duro di no vax. Sono più di un milione i cittadini sopra i 50 anni che avrebbero dovuto vedersi recapitare a casa una lettera dal Fisco. Ma che per un errore legale potrebbero salvarsi dalla, seppur poco costosa, ammenda.

Perché la multa ai no vax over 50 non è ancora arrivata: problemi di privacy

Secondo quanto riporta Repubblica, alla base delle mancate sanzioni per gli over 50 non vaccinati ci sarebbe l’assenza del via libera del Garante per la Privacy. È ancora attesa, infatti, una pronuncia riguardo l’applicazione del provvedimento.

Rimane da capire se è la trasmissione di dati sensibili, come quelli che riguardano la non adesione alla campagna vaccinale, sia legittima. Il passaggio delle informazioni dovrebbe essere fatto dal Ministero della Salute all’Agenzia delle Entrate, ed è proprio su questa comunicazione che deve esprimersi ancora il Garante per la Privacy.

Perché la multa ai no vax over 50 non è ancora arrivata: l’iter burocratico

Il lungo iter burocratico prevede un continuo passaggio tra diversi attori istituzionali. Si inizia con il Sistema tessera sanitaria, che traccia le vaccinazioni per il Sars-Cov-2. La Sogei, società informatica in house e controllata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha il compito di incrociare i dati e produrre l’elenco degli over 50 non vaccinati da trasmettere al Ministero della Salute.

Il ministero, a questo punto, deve trasmetterlo all’Agenzia delle Entrate per il primo avvertimento da inviare a ogni cittadino non presente sul Sistema tessera sanitaria. Il cittadino ha tempo 10 giorni per comunicare alla Asl di competenza di essere eventualmente in possesso di una esenzione o di essere guarito da meno di 6 mesi.

L’azienda sanitaria ha tempo 10 giorni per verificare lo status del cittadino e comunicarlo al Ministero della Salute, che a questo punto deve comunicare i dati aggiornati al Fisco, che può infine inviare la sanzioni entro tre mesi. A questo si aggiungono i tempi di eventuali ricorsi.

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Quando arriva la multa ai no vax da 100 euro una tantum: i tempi

Anche ammettendo che il Garante della Privacy reputi legittimo questo continuo passaggio di informazioni tra enti, cosa non scontata, le prime multe da 100 euro per i no vax potrebbero arrivare addirittura dopo il 15 giugno, quando è previsto il termine dell’obbligo vaccinale per la fascia di età più restia ad aderire alla campagna anti Covid.

Ed è ipotizzabile che i tempi slittino ulteriormente addirittura verso l’autunno o l’inverno 2022, ben oltre la fine dello stato di emergenza e quando la pandemia potrebbe essere, nel migliore dei casi, un ricordo lontano.

Che fine faranno a quel punto le multe per gli over 50 non vaccinati? Nonostante il differimento dovranno comunque essere pagate, salvo ricorsi, e dunque non c’è un via libera per chi decide di non sottoporsi oggi al vaccino anti Covid. E attenzione: la multa “light” potrebbe arrivare fino a 3 mila euro in alcuni casi.

Vi abbiamo spiegato qui come evitare la multa destinata agli over 50 no vax. Mentre potete trovare qua il nostro approfondimento sulla sanzione un tantum da 100 euro e su chi è a rischio.