Secondo quanto stabilito dal decreto legge dello scorso 7 gennaio 2022, dal giorno di entrata in vigore fino al 15 giugno 2022, tutti i cittadini residenti in Italia di età superiore ai 50 anni sono obbligati a sottoporsi al vaccino, sia per poter entrare nel proprio luogo di lavoro sia che risultino disoccupati o pensionati. Questa provvedimento coattivo, misura sanitaria inedita in Europa, a pochi giorni dall’applicazione delle sanzioni previste, non sembra però aver sortito effetto e, ad oggi, tra gli over 50 che hanno rifiutato l’iniezione, gli irriducibili No vax rimangono la maggioranza.
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Obbligo vaccinale: quanti sono gli irriducibili tra over 50
A distanza di tre settimane dall’entrate in vigore dell’obbligo vaccinale soltanto 320mila su una platea di 2 milioni di persone sopra i 50 anni, si sono decise a ricevere il preparato contro il coronavirus. A partire dal 1 febbraio saranno dunque circa 1,8 milioni i No vax che si vedranno recapitare la multa una tantum di 100 euro prevista dal decreto per i soggetti che non hanno ottemperato alle disposizioni sanitari del governo.
La multa diventa ancora più salata per i lavoratori che entro i prossimi tre giorni non si sottoponessero alla vaccinazione: a partire dal 15 febbraio scatteranno, infatti, sanzioni da 600 euro a 1.500 euro, per i soggetti con età superiore ai 50 anni che dovessero essere trovati sul luogo del proprio impiego sprovvisti del Green Pass rafforzato, che risulta valido 15 giorni dopo l’inizio del ciclo vaccinale.
Per non correre il rischio, si stima che siano dunque almeno un milione gli italiani che dalla metà del mese prossimo preferiranno essere sospesi dal lavoro e non ricevere lo stipendio, piuttosto che ricevere il vaccino.
Con decorrenza dall’inizio di febbraio l’Agenzia dell’Entrate darà avvio ai controlli incrociati tra anagrafe vaccinale, sistema tessera sanitaria ed elenco dei residenti per erogare le prime multe.
Ad essere raggiunti dalle sanzioni saranno:
- chi non ha ancora iniziato il ciclo vaccinale
- chi non ha completato il ciclo vaccinale con la seconda dose entro i tempi previsti dalla legge
- chi non si è sottoposto alla terza dose o dose booster entro il termine di validità del Green pass rafforzato.
Uniche eccezioni ovviamente per tutte quelle persone per cui è attestato, con documentazione specifica prodotta dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore, un pericolo per la salute legato al vaccino anti Covid.
Dove sono i No vax tra gli over 50
L’impulso che l’obbligo vaccinale avrebbe dovuto dare ai circa 2 milioni di No vax rimasti ancora senza nemmeno una dose, sempre essersi spento presto: tra il 7 e il 13 gennaio sono state circa 126mila le prime dosi tra gli over 50, scese a 117mila nella seconda, fino a diminuire a quota 100mila secondo i dati degli ultimi giorni.
Secondo i numeri riportati nell’ultimo report ufficiale della struttura commissariale guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo, rimangono ancora circa 800mila i soggetti con età uguale o maggiore ai 50 anni e 500mila gli over 60 senza neanche una dose, rispettivamente l’8% e il 6% del totale, senza considerare i guariti.
Quote di No vax che si riducono all’avanzare dell’età: tra i 70 e gli 80 anni sono circa 300mila i non vaccinati mentre gli ultraottantenni sono circa 160mila.
Dal punto di vista territoriale lo zoccolo duro si trova in Sardegna, Val d’Aosta, Calabria, Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Sicilia, mentre le regioni che registrano più vaccinati tra i soggetti con più di 50 anni sono Puglia, al primo posto, Molise e Lazio.