Come ormai abbiamo imparato a conoscere, la malattia da Coronavirus, la Covid-19, è stata associata anche diverse manifestazioni cutanee. Perché ci sia una vasta gamma di sintomi del virus ancora non si sa (qui i più comuni registrati da inizio pandemia).
Da qualche mese si discute di un altro sintomo che potrebbe aggiungersi alla lista di quelli meno comuni, ma piuttosto chiari, un po’ come succede per la perdita del gusto e dell’olfatto. Stiamo parlando della cosiddetta “lingua Covid”.
Cosa sappiamo della “lingua Covid”: lo studio inglese
In Inghilterra se ne sta occupando approfonditamente Tim Spector, professore di Epidemiologia genetica al King’s College di Londra, che grazie alla speciale app ZOE Covid Symptom Study usata da oltre 4 milioni e mezzo di inglesi, raccoglie le segnalazioni dei sintomi da parte dei positivi. Dall’analisi dei dati rilasciati sull’app è emerso che il 21% dei pazienti positivi ha segnalato una manifestazione cutanea.
In particolare, ultimamente Spector sta riscontrando diversi casi di persone positive al Covid che lamentano problemi alla lingua. “Sto vedendo un numero crescente di lingue Covid e strane ulcere alla bocca. Se avete uno strano sintomo o anche solo mal di testa e stanchezza, rimanere a casa” ha twittato qualche giorno fa.
Sulla base della sua analisi, Spector sostiene che più di un terzo dei pazienti positivi al Covid, il 35%, manifesta sintomi non classici della malattia nei primi tre giorni: per questo è importante tenere alta l’attenzione su eventuali eruzioni cutanee, dita dei piedi e delle mani, oltre alla bocca, e altri segnali di potenzialmente allarme che generalmente vengono ignorati.
Spector ha stimato che meno di 1 paziente su 500 ha la lingua Covid, quindi si tratterebbe comunque di sintomi presenti ma rari. Finché non ci saranno più dati, spiega, è troppo presto per aggiungere la “lingua Covid” a un elenco ufficiale dei sintomi, ma lancia l’allarme rispetto a dentisti, chirurghi orali e altri medici che guardano nella bocca delle persone, che dovrebbero essere consapevoli che cambiamenti alla lingua potrebbero essere uno dei primi segni di infezione.
Problemi di lingua o bocca, così come il mal di gola, non compaiono nell’elenco dei sintomi Covid compilato dai Centers for Disease Control and Prevention, sebbene l’agenzia abbia riconosciuto che le conoscenze sul Coronavirus cambiano e si aggiornano continuamente. Dopotutto, anche la perdita dell’olfatto e del gusto all’inizio sembrava essere uno strano sintomo, ma ora è considerato una delle manifestazioni comuni tanto da essere stato integrato nella famosa lista.
L’American Dental Association ha monitorato gli sviluppi dei problemi di lingua e bocca riscontrati dai pazienti Covid-19 sin dall’inizio della pandemia e ha confermano sostanzialmente quanto espresso dagli altri esperti.
Alcuni esperti pensano che i il nuovo sintomo da Covid nella bocca potrebbe dipendere solo indirettamente dalla bocca stessa: cioè la bocca potrebbe non essere così vulnerabile al nuovo Coronavirus, ma piuttosto il Covid potrebbe creare una situazione di indebolimento immunitario tale che altri virus riescono a infilarsici dentro, come il virus dell’herpes simplex, che causa un’infezione delle labbra, della bocca o delle gengive.
Lo studio spagnolo sulle manifestazioni mucocutanee
Uno studio in tal senso era stato pubblicato il 24 settembre scorso in Spagna. Durante il picco della pandemia a Madrid è stato implementato un ospedale da campo temporaneo per assistere i pazienti con Covid affetti da polmonite da lieve a moderata. Un team di dermatologi che lavorano come volontari medici ha eseguito uno studio trasversale tra il 10 e il 25 aprile per valutare i risultati cutanei proprio su questi pazienti. Un totale di 666 pazienti, età media di 55,7 anni, con una leggera predominanza femminile (58%). In particolare, il 47,1% proveniva dall’America Latina.
Complessivamente, 304 (45,7%) presentavano una o più manifestazioni mucocutanee. Reperti della cavità orale sono stati osservati in 78 casi (25,7%), tra cui papillite linguale transitoria (11,5%), glossite (infiammazione) con rientranze laterali (6,6%), stomatite aftosa (6,9%), glossite con depapillazione irregolare (3,9%) e mucosite (3,9%). Sensazione di bruciore è stata riportata nel 5,3% dei pazienti e disturbi del gusto (disgeusia) erano comunemente associati.
Manifestazioni cutanee nei malati di Covid
Non solo. Gli esperti hanno studiato anche mani e piedi e hanno osservato che il coinvolgimento palmo-plantare ha riguardato 121 pazienti (39,8%) e comprendeva desquamazione diffusa in 77 (25,3%) e macule rossastre-marroni su palmo e pianta dei piedi in 46 casi (15% e 1%). Occasionalmente è stato segnalato un lieve prurito. Il 7% dei pazienti ha riportato sensazione di bruciore (eritrodisestesia) all’inizio della malattia.
In diversi altri studi alcuni pazienti hanno ricordato una sensazione di bruciore e arrossamento o gonfiore delle mani o dei piedi subito dopo l’inizio dei sintomi del Covid. La sensazione di bruciore è stata descritta in lesioni simili ai geloni e c’è un caso auto-segnalato di un medico con Covid che ha lamentato una sensazione di formicolio nei palmi delle mani e nelle piante dei piedi con conseguente comparsa di macule.
In una minoranza di pazienti sono stati osservati anche orticaria (6,9%), rash (2,9%) ed eruzioni vescicolari (1,6%). Sebbene orticaria ed eruzione cutanea siano state osservate in qualsiasi fase dell’infezione da Covid, le eruzioni vescicolari si sono manifestate tipicamente entro i primi giorni di comparsa dei sintomi. Sia l’orticaria che le eruzioni vescicolari sono comparse nei pazienti più giovani rispetto alle altre manifestazioni mucocutanee.
Gli scienziati spagnoli hanno comunque precisato che il loro studio ha diversi limiti. In primo luogo, sono stati inclusi solo pazienti con polmonite Covid da lieve a moderata e non sono stati raccolti dati sulle malattie della pelle in pazienti asintomatici o con forme più gravi di Covid. In secondo luogo, tutti i pazienti erano adulti e quindi nei bambini potrebbe essere diversa.
Come riconoscere la lingua Covid
La lingua Covid generalmente si manifesta con:
- cambio di colore, come una sorta di impallidimento
- scolorimento/sbiancamento a chiazze
- sorta di rivestimento peloso, che può essere bianco o giallo e non può essere spazzolato via
- lingua smerlata
- ulcere diffuse sulla lingua
- lingua frastagliata con rientranze sui lati
- piccole protuberanze sulla superficie
- ingrossamento
- dolore
- bruciore
- pizzicore
- sensazione di lingua “frizzante”
- sensazione di formicolio
- disturbi del gusto
- altri problemi alla bocca.
Va comunque precisato che cambiamenti nella lingua, differenza nella colorazione delle papille linguali e altri punti della cavità orale possono esserci se si assumono determinati cibi o vitamine, se in presenza di infezioni batteriche, se si fuma o si mastica tabacco e in caso di altre infiammazioni o patologie. Quindi il consiglio resta sempre quello di effettuare il tampone per sapere con assoluta certezza se si ha contratto il Covid oppure no.
Vaccino e trombosi
A maggio 2024 AstraZeneca ha per la prima volta ammesso come il vaccino sviluppato possa causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Lo si legge in un estratto di un documento fornito dalla stessa azienda a un tribunale a febbraio 2024.
Il tutto inserito in un’azione legale collettiva contro la società, accusata d’aver celato informazioni relative ai potenziali danni, per quanto rari, del vaccino sviluppato insieme all’Università di Oxford. Sono stati riscontrati nei soggetti querelanti danni gravi o fatali. Ad oggi, sottoliena il Telegraph, AstraZeneca non è in grado di spiegare le ragioni di tale sviluppo.