Fine stato di emergenza, nuove regole per le palestre dal 31 marzo

Quali saranno le regole per le palestre, gli impianti sportivi e la pratica di attività fisica a partire dal 1° aprile, dopo la fine dello stato di emergenza

Quali saranno le regole a cui dovranno attenersi palestre e impianti sportivi a partire dal 1° aprile, dopo la fine dello stato di emergenza? Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il Ministro della Salute, Roberto Speranza, al termine del Consiglio dei Ministri svoltosi giovedì 17 marzo, hanno illustrato in conferenza stampa le prossime tappe che ci accompagneranno al definitivo abbandono delle restrizioni (qui la road map delle riaperture). Mascherine e Green pass saranno abbandonati progressivamente, infatti in alcuni luoghi continueranno a essere richiesti. Ma come cambieranno le regole per chi si allena?

Fine stato di emergenza fissata a giovedì 31 marzo: cosa cambia dal 1° aprile

Giovedì 31 marzo cessa lo stato di emergenza sanitaria (che è diversa dalla nuova fase emergenziale annunciata da Draghi, qui maggiori dettagli). Il percorso per il graduale ritorno all’ordinario e il progressivo abbandono delle restrizioni anti Covid prevede, nello specifico:

  • fine del sistema delle zone colorate;
  • graduale superamento del Green pass;
  • eliminazione delle quarantene precauzionali.

Inoltre, per gli impianti sportivi al chiuso, torna la capienza al 100% (prima al 60% in stadi e palazzetti dello sport).

Nuove regole per palestre dal 1° aprile: quando non è obbligatoria la mascherina

Già con il passaggio dell’Italia in zona bianca, l’uso della mascherina è stato limitato ad alcuni specifici contesti. La normativa per questa zona di rischio prevede l’obbligo di indossare la mascherina FFP2 per:

  • gli spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso o all’aperto nelle sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali assimilati;
  • gli eventi e le competizioni sportivi che si svolgono al chiuso o all’aperto;
  • voli commerciali; navi e traghetti adibiti a servizi di trasporto interregionale; treni impiegati nei servizi di trasporto passeggeri interregionale, Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità; autobus e pullman di linea adibiti a servizi di trasporto tra più di due regioni; autobus e pullman adibiti a servizi di noleggio con conducente; funivie, cabinovie e seggiovie qualora utilizzate con chiusura delle cupole paravento; mezzi del trasporto pubblico locale o regionale;
  • le persone che hanno avuto un contatto stretto con un caso confermato positivo al COVID-19 e che, sulla base delle norme in vigore, non sono soggette alla quarantena ma soltanto all’autosorveglianza, fino al decimo giorno successivo all’ultima esposizione al soggetto positivo (qui le nuove regole per la quarantena).

Inoltre, non è obbligatorio indossare la mascherina se:

  • si effettua l’attività sportiva;
  • si mangia o si beve, nei luoghi e negli orari in cui è consentito;
  • quando, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantito in modo continuativo l’isolamento da persone non conviventi.

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Palestre, piscine e impianti sportivi: servirà ancora il Green pass?

Per quanto riguarda la certificazione verde Covid, dal 1° aprile i centri sportivi che praticano attività all’aperto non dovranno più chiedere il Green pass all’entrata. Per palestre, piscine e impianti al chiuso invece le regole saranno diverse.

Nello specifico, il Green pass rafforzato sarà richiesto fino al 30 aprile per:

  • piscine;
  • centri natatori;
  • palestre, sport di squadra e di contatto;
  • centri benessere e anche all’interno di strutture ricettive, per le attività che si svolgono al chiuso.

Lo stesso vale per gli spazi adibiti a spogliatoi e docce, con esclusione dell’obbligo di certificazione per gli accompagnatori delle persone non autosufficienti in ragione dell’età o di disabilità.