WhatsApp, offerta di lavoro truffa: come riconoscerla

Quando un'offerta di lavoro è troppo buona e giunge con certe modalità comunicative, è meglio cancellare il messaggio

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Chi è alla ricerca di un lavoro, è solito sfruttare differenti canali. Il principale è senza dubbio il web, al punto che in molti non prendono in considerazione altra via, ormai. Navigare online però, al di là del proprio scopo, riserva sempre delle insidie.

È fondamentale prestare attenzione a ogni singola mossa e click. Le proprie ricerche, così come la propria bio online, generata attraverso differenti fonti, possono infatti far scattare delle trappole messe in atto da esperti truffatori. L’ultima in ordine temporale passa attraverso WhatsApp, e ha già mietuto le prime “vittime”. Di seguito riportiamo tutte le informazioni per riuscire a riconoscerla e, ovviamente, difendersi da tali malintenzionati.

Offerta di lavoro truffa

Com’è evidente a tutti, quello che viviamo ormai da anni non è di certo un periodo florido per il mondo lavorativo. Al di là delle differenze esistenti tra una Regione e l’altra, così come tra Nord, Centro e Sud, l’intero Paese è in condizioni economiche instabili.

Si è dunque spesso alla ricerca di un impiego migliore di quello attuale, o magari di un lavoro che possa porre fine al periodo di inattività. In tali condizioni di necessità trovano terreno fertile le truffe digitali.

Negli ultimi tempi sta circolando un messaggio rischioso via WhatsApp. L’app di riferimento è molto importante, dal momento che si tende a prestare maggiore attenzione a questo mezzo rispetto agli sms. Siamo infatti abituati a identificare questi ultimi come potenzialmente rischiosi. Discorso differente invece per l’app di Meta. Attraverso il sistema di proprietà della compagnia di Mark Zuckerberg sentiamo di avere una sorta di controllo. Generalmente, salvo rare eccezioni, scriviamo e riceviamo messaggi da utenti della nostra rubrica.

Quando di colpo un numero sconosciuto ci contatta, dunque, ha tutta la nostra attenzione. Se si parla poi di un’offerta di lavoro, di certo non si ricorre all’eliminazione automatica, come invece faremmo con gli sms. Ecco, dunque, il primo rischio corso, che si concretizza in un abbassamento della soglia d’attenzione.

Come difendersi

L’offerta di lavoro proposta è decisamente allettante, il che dovrebbe rappresentare già un enorme campanello d’allarme. In tanti lo avranno pensato, ignorando il tutto, ma qualcuno ha voluto indagare, a fronte di un ipotetico guadagno garantito giornaliero fino a un massimo di 950 euro.

Chi è caduto nella trappola, presentando poi regolare denuncia alle forze dell’ordine, ha riportato il contenuto del messaggio ricevuto. Di fatto i truffatori si spacciano per soggetti impiegati presso il “Dipartimento Risorse Umane” di “TrovoLavoro”.

Si spiega come l’utente sia stato selezionato per un impiego da poter svolgere online, con modalità part-time o full-time. Stando a quanto riportato da Il Messaggero, viene posto l’accento sul fatto che il compito sia alquanto semplice e, in assenza di restrizioni d’orario o luogo, possa essere svolto da casa. Una soluzione ideale per tanti, con assicurazione di 280-950 euro quotidiani, con pagamenti in giornata.

Per quanto il messaggio possa arrivare a tutti, le chance di far cadere nel tranello i soggetti aumentano se questi sono iscritti effettivamente a siti di ricerca lavoro. Altro elemento che aiuta a difendersi da questi tentativi è rappresentato dal prefisso. Si tratta di un +95, ovvero straniero. Ma in che modo gli utenti vengono truffati? In cambio di 80 minuti di lavoro al giorno viene proposta una somma variabile. Per concretizzare il tutto occorre cliccare sul link dell’offerta in questione, il che porta a uno scambio di informazioni sensibili su di un sito che di affidabile non ha assolutamente nulla. Come più volte spiegato, dunque, il grande campanello d’allarme è proprio rappresentato dai link. Questa comunicazione, corredata dalla necessità di un click, non ha nulla di professionale. Occorre stare dunque alla larga da ogni proposta similare.