Il trading online è diventato negli ultimi anni uno strumento sempre più diffuso per chi desidera investire i propri risparmi. Accanto alle piattaforme autorizzate e regolamentate, però, proliferano siti e operatori abusivi che mirano a truffare gli utenti. Secondo la Polizia Postale, le denunce per false proposte di investimento sono in costante crescita. Nel 2024 in Italia le truffe del trading online hanno fatto guadagnare ai finti broker 147 milioni di euro (80% del totale delle somme sottratte). In tre anni invece due organizzazioni con sede in Georgia e Israele hanno truffa circa 32mila vittime nel mondo e ottenuto 275 milioni di dollari secondo il report di Scam Empire. Per difendersi è fondamentale conoscere i segnali di allarme e sapere quali verifiche compiere.
Indice
Trading online, come riconoscere una truffa
Sono cinque i segnali tipici per riconoscere una truffa di trading online:
- operatori non autorizzati;
- promesse di guadagni immediati ed elevati;
- pressioni da parte degli operatori;
- mancanza di trasparenza;
- pagamenti per sbloccare fondi.
Operatori non autorizzati
Il primo campanello d’allarme riguarda l’autorizzazione. L’esercizio di attività di investimento è riservato a soggetti abilitati dalla CONSOB o dalla Banca d’Italia. Gli operatori non iscritti negli elenchi ufficiali non possiedono i requisiti patrimoniali e organizzativi richiesti e, nella maggior parte dei casi, si tratta di vere e proprie truffe. Prima di aprire un conto o affidare denaro, è necessario verificare l’iscrizione negli elenchi CONSOB o, in alternativa, negli archivi di autorità europee (ESMA) e internazionali (IOSCO).
Promesse di guadagni elevati e immediati
Un altro segnale tipico delle truffe è la promessa di ritorni economici sproporzionati. Piattaforme abusive spesso pubblicizzano guadagni facili e veloci, prospettando percentuali fuori mercato o addirittura garantite. In alcuni casi vengono offerti bonus per convincere a investire somme sempre maggiori. CONSOB e Polizia Postale sottolineano che simili offerte devono insospettire: nessun investimento è privo di rischio e promesse di guadagni certi sono quasi sempre indice di frode.
Insistenza e pressioni da parte degli operatori
Le truffe si riconoscono anche dalle modalità di contatto. Molti investitori vengono raggiunti tramite telefonate insistenti, messaggi sui social o pubblicità online. I finti broker, spacciandosi per esperti, convincono a versare una piccola somma iniziale, per poi spingere a investire altro denaro. La pressione continua è un chiaro segnale di attività abusiva, così come l’utilizzo di sedi legali in paesi offshore o paradisi fiscali.
Mancanza di trasparenza e siti “clone”
Un ulteriore elemento da osservare riguarda la trasparenza. Le società serie indicano chiaramente la sede, i contatti, i dati di autorizzazione e pubblicano documenti ufficiali come i prospetti informativi approvati da CONSOB. Al contrario, i truffatori spesso utilizzano siti web con nomi simili a quelli di operatori autorizzati, i cosiddetti “siti clone”. In questi casi le verifiche diventano decisive: basta controllare il sito della CONSOB o il registro delle imprese per scoprire se si tratta di operatori regolari.
Richiesta di ulteriori pagamenti per sbloccare i fondi
La fase finale di molte truffe è la richiesta di ulteriori versamenti. Una volta che l’investitore tenta di ritirare i soldi, gli viene chiesto di pagare “costi di sblocco” o spese aggiuntive per ottenere il capitale. In realtà si tratta solo di un ulteriore stratagemma per sottrarre altro denaro. La Polizia Postale mette in guardia: nessun broker serio richiede ulteriori pagamenti per restituire il denaro depositato.
Cosa fare in caso di sospetto
Chi teme di essere vittima di una truffa deve agire tempestivamente. È consigliabile:
- conservare tutta la documentazione relativa a bonifici e investimenti;
- inviare una segnalazione tramite il modulo esposti online della CONSOB;
- denunciare il caso alla Polizia Postale, anche attraverso il portale commissariatodips.it;
- rivolgersi a un legale specializzato in diritto finanziario.
È importante non effettuare ulteriori versamenti e diffidare da chi promette il recupero immediato delle somme perse, pratica spesso utilizzata da altri truffatori.
Le autorità e gli esperti sottolineano che l’arma più efficace contro le truffe resta la prevenzione. Prima di investire, occorre verificare l’affidabilità della piattaforma, utilizzare esclusivamente siti ufficiali e non condividere mai dati sensibili con operatori sconosciuti. Diffidare di guadagni facili e informarsi presso le fonti istituzionali sono i passi fondamentali per evitare di cadere in trappola.