Il denaro contante continua a essere molto utilizzato in Italia nonostante i pagamenti digitali si facciano sempre più frequenti. Si utilizza soprattutto per i piccoli pagamenti quotidiani come il caffè al bar e l’acquisto di frutta e verdura al supermercato o al mercato rionale. Proprio perché i contanti circolano ancora in grandi quantità è importante saper riconoscere le banconote false. Gli esercenti e le banche, infatti, non sono obbligati a cambiarle con altre autentiche e in più chi le utilizza rischia delle sanzioni se era consapevole della loro falsità.
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Quali sono le banconote false più diffuse
Dall’ultimo report di Bankitalia si evince che le banconote prodotte dalla Banca d’Italia lo scorso anno hanno subito un calo del 26%. È cresciuto invece il numero di quelle false, sono infatti 121.111 contro le 104.669 del 2023. Per quanto riguarda i tagli più contraffatti, sono quelli da 20 euro e da 50 euro.
Anche dal comunicato del 21 febbraio 2025 della Banca Centrale Europea emerge che sono molte le banconote false in euro in circolazione, esattamente 554.000.
Si tratta però di un numero basso secondo la Bce se confrontato con quello delle banconote autentiche che sono in circolazione ogni giorno. Ciò significa che la possibilità di riceverne di contraffatte è abbastanza ridotta per cui non bisogna preoccuparsi.
Quelle più falsificate, sempre secondo i dati, sono soprattutto i tagli da 20 e da 50 euro che da soli rappresentano il 75% dei falsi scoperti. Il motivo è che sono quelle che vengono più usate nella quotidianità ed è proprio per questo che i falsari si concentrano su di queste.
Dal report della Bce, poi, si evince che circa il 98% delle banconote false vengono scoperte nei Paesi dell’Unione Europea mentre solo il 2% arriva da Paesi che sono fuori dall’Eurozona o da altri continenti.
È necessario quindi che i cittadini prestino la massima attenzione alle banconote senza aver paura in quanto, almeno nella maggior parte dei casi, i falsi si possono riconoscere in modo semplice.
Come riconoscere le banconote false
Ci sono tre parole chiave per riconoscere le banconote false ovvero:
- toccare – hanno una consistenza leggermente ruvida e particolare, quelle da 200 e 500 euro hanno poi elementi tattili inseriti sui bordi per i non vedenti;
- guardare – in controluce è possibile vedere la filigrana e altri segni distintivi che è impossibile copiare perfettamente;
- muovere – se si inclinano, alcuni dettagli cambiano di colore o mostrano degli effetti speciali.
In quest’ultimo caso, sul davanti delle banconote di taglio piccolo vi è una striscia olografica. Quando si muovono è possibile osservare in modo alternato il simbolo dell’euro e il valore nominale. Sulla parte di dietro, invece, è presente una striscia iridescente. Se la banconota si muove, brilla per l’effetto della luce.
Per quanto riguarda invece le banconote di taglio grande sul davanti c’è una placchetta olografica. Se vengono mosse si può notare che si alternano il valore nominale, il motivo architettonico e il simbolo dell’euro. Sulla parte posteriore, invece, per indicare il valore nominale è stato utilizzato un inchiostro otticamente variabile che è facilmente individuabile.
Anche sulla pagina ufficiale dei Carabinieri e del Ministero della Difesa è spiegato come riconoscere le banconote autentiche. Oltre a quanto già detto, si legge che è necessario controllare che sul davanti siano raffigurate delle finestre e dei portali nonché le dodici stelle dell’Unione Europea.
Sulla parte di dietro, invece, deve essere raffigurato un ponte.
Bisogna poi controllare che:
- vi sia la firma del presidente della Bce;
- vi sia il nome della valuta scritto sia in carattere latino Euro che in quello greco Eyro;
- vi sia la bandiera dell’Ue;
- compaia il simbolo ©, che indica la tutela del diritto d’autore;
- compaia l’acronimo della Bce nelle cinque lingue ufficiali della Comunità Europea ovvero Bce, Ezb, Ekp, Ekt, Ezb.
È possibile riconoscere le banconote autentiche anche mediante l’ausilio di una lente di ingrandimento o di un lentino contafili. Grazie a tali strumenti si possono visionare i microcaratteri presenti sia davanti che dietro. Questi ultimi per risultare autentici devono essere nitidi e non sfocati.
Oltre a tali strumenti, per verificare che la banconota non sia contraffatta si può utilizzare anche la lampada di Wood. In tale caso alla luce ultravioletta, il denaro deve avere le seguenti caratteristiche:
- non deve brillare, se lo fa è probabile che sia contraffatto;
- deve avere al suo interno dei fili colorati, ovvero delle piccolissime pagliuzze alcune delle quali si illuminano sotto i raggi ultravioletti;
- alcuni disegni cambiano di colore per cui possono diventare più luminosi o cambiare sfumatura.
Cosa fare nel caso di banconote sospette
Nel caso si ricevano delle banconote sospette e si abbia il sentore che siano false non si dovrà mai cercare di spenderle o si commetterà un reato.
Cosa fare allora? Si dovranno portare in banca, in un ufficio postale o in una delle filiali della Banca d’Italia per farle controllare dagli addetti. Qualora anche questi ultimi abbiano dei dubbi, le ritireranno e le invieranno a Roma al Centro nazionale di analisi delle banconote della Banca d’Italia dove degli esperti effettueranno degli altri controlli.
Dopo il ritiro della banconota sospetta, la banca o le Poste stileranno un verbale ufficiale nel quale comunicheranno di aver ritirato quel pezzo di denaro, fornendo una copia al possessore. In seguito, se Bankitalia scoprirà che la banconota è vera, restituirà il denaro senza alcun problema. In caso contrario non si riceverà alcun rimborso in quanto la legge non lo prevede.
Per evitare di perdere soldi, quindi è utile sapere quali sono i segni che distinguono banconote false da quelle vere. Inoltre:
- si dovrebbe evitare di accettare pagamenti in contesti poco illuminati;
- si dovrebbe diffidare di chi cerca di pagare con molti contanti di tagli medi.
Per far si che il fenomeno delle banconote false si riduca, in ogni caso, la Bce sta continuando a investire in nuove tecnologie di stampa e sicurezza. Grazie a esse, infatti, si punta a ridurre la contraffazione e a rendere sempre più difficile e soprattutto costoso produrre delle banconote false di qualità.