Quanto contante posso tenere in casa senza avere problemi con il Fisco?

Non c'è alcuna legge che vieti di tenere il contante in casa o ne limiti la disponibilità tra le pareti domestiche, ma attenzione al Fisco e ai controlli della Guardia di Finanza

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Pubblicato: 21 Marzo 2025 08:09

Quanto contante è possibile tenere in casa? C’è un tetto massimo oltre il quale non si possono tenere delle banconote chiuse nel cassetto? No, a stretto giro di posta possiamo rispondere che non esiste alcun limite: si possono tenere tutte le banconote che si vogliono. Al di là dei rischi di perderli o di essere derubati, però, è necessario analizzare alcuni aspetti di una decisione del genere, che possono avere degli impatti fiscali o essere legati alla normativa antiriciclaggio.

In questa sede ci stiamo limitando ad affrontare un argomento: tenere il contante in casa. Altro discorso è utilizzarlo per effettuare i pagamenti: in questo caso non si possono superare i 5.000 euro. Fatta questa premessa, non c’è alcun limite preciso delle somme che una persona possa decidere di tenere in casa.

A ogni modo, nel momento in cui la Guardia di Finanza o l’Agenzia delle Entrate dovesse varcare la soglia, il diretto interessato potrebbe trovarsi nella situazione di dover giustificare il denaro contante che ha in casa, perché potrebbero derivare da dei redditi non dichiarati.

Quali sono i limiti per il contante in casa?

Andando a spulciare le leggi non si trova alcun limite per quanto riguarda il denaro da tenere in casa. Possedere delle banconote è, a tutti gli effetti, un atto lecito. Quello che finisce sotto la lente d’ingrandimento delle autorità non è tanto la detenzione del contante, ma la sua provenienza.

Nel caso in cui il denaro posseduto provenga da attività illecite – pensiamo all’evasione fiscale, al riciclaggio e altre attività criminali – il solo fatto di averlo in casa diventa un reato. A seguito di un controllo o di una serie di indagini, il contribuente potrebbe trovarsi nella situazione di dover dimostrare la provenienza legittima dei soldi in suo possesso.

Fattore determinante della detenzione di contante in casa è la proporzionalità con i redditi dichiarati. Nel caso in cui dovessero essere constatate delle discrepanze significative, potrebbero insorgere sospetti e scattare una serie di accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate. I controlli, in questo caso, potrebbero coinvolgere le banche dati fiscali, le movimentazioni bancarie e le segnalazioni di operazioni sospette ai fini dell’antiriciclaggio.

Cosa succede con una donazione o un’eredità

Può capitare che le somme che si hanno a disposizione a casa siano frutto di una donazione o di un’eredità. Il beneficiario, a questo punto, dovrà essere in grado di dimostrare quale sia la fonte di provenienza.

Nel caso in cui si dovesse trattare di un’eredità, è necessario dimostrare il tutto attraverso la dichiarazione di successione, dalla quale devono risultare i fondi monetari che in un secondo momento sono stati prelevati. Per le donazioni, qualora non ci fosse stato un passaggio notarile perché il tutto è avvenuto in famiglia, è necessario certificare tutti i passaggi attraverso un bonifico.

Come comportarsi se si trovano dei contanti in casa?

Nel caso in cui si dovesse scoprire del contante in casa, appartenuto, magari, a un familiare deceduto o dimenticato in un cassetto, è importante gestirlo nel modo corretto per evitare di avere dei problemi fiscali o legali.

Prima di tutto è necessario comprendere da dove provenga il denaro: in caso di controlli, infatti, l’Agenzia delle Entrate potrebbe chiedere la sua origine. Alcune potenziali fonti potrebbero essere:

  • risparmi che sono stati accumulati nel tempo;
  • un’eredità ricevuta da un parente;
  • una donazione avvenuta nel passato;
  • prelievi bancari che non sono stati utilizzati;
  • entrate di origine incerta.

Il problema maggiore consiste nel contante che deriva da fonti lecite ma per le quali non si riesce a dimostrare la provenienza alle autorità competenti.

Cosa fare se apparteneva a una persona deceduta

Il ritrovamento del contante può avvenire a seguito della morte di un familiare. Il sospetto, a questo punto, è che potesse far parte del suo patrimonio. Prima di procedere è importante considerare alcuni aspetti:

  • è opportuno inserire la somma all’interno della dichiarazione di successione nel caso in cui si dovesse trattare di un importo rilevante;
  • trovare un accordo con gli eredi e documentare la suddivisione del patrimonio, in modo che non sorgano delle contestazioni in un secondo momento.

Quando scatta la presunzione di evasione?

Stando a quanto previsto dall’articolo 38, comma 4, del Dpr n. 600/73, l’Agenzia delle Entrate desume che un contribuente abbia percepito dei redditi non dichiarati nel momento in cui si dovessero verificare le seguenti condizioni:

  • ci siano stati degli incrementi patrimoniali o stia effettuando delle spese superiori ai redditi dichiarati;
  • il contribuente abbia la disponibilità di somme che non risultano essere giustificabili rispetto ai redditi che vengono percepiti ufficialmente;
  • il contribuente non riesce a provare il contrario.

Il Fisco può fare controlli in casa?

Eventuali ispezioni nell’abitazione privata di un contribuente sospettato di aver evaso il Fisco sono lecite. A ogni modo, al singolo soggetto sono sempre garantite una serie di tutele. Il controllo può avvenire solo:

  • alla presenza del titolare del domicilio;
  • a seguito dell’esibizione di un mandato ottenuto da parte del giudice.

Ma non solo. La Procura della Repubblica, generalmente, concede l’autorizzazione per effettuare un controllo solo se sono presenti dei gravi indizi di evasione fiscale: la Guardia di Finanza può intervenire solo quando c’è un vero e proprio reato tributario. È importante sapere che non esistono i controlli a campione e che gli accertamenti a casa dei privati non avvengono molto di frequente.