Capri dichiarata “smoke-free”, scattano sanzioni per i tabagisti indisciplinati

A Capri, divieto di fumo su spiagge per tutela ambientale e sanitaria. Multe severe, aree fumatori designate. Simili ordinanze in altre località

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Sull’isola di Capri, famosa per le sue acque cristalline, il fascino senza tempo e le serate di lusso delle maggiori celebrità internazionali, si respira aria di cambiamento. Il sindaco Paolo Falco ha firmato un’ordinanza che mira a trasformare Capri in una destinazione “smoke-free”, vietando il fumo su tutte le spiagge.

Una decisione che non si limita alla riva del mare, ma che si estende all’intero territorio comunale, e che vieta l’abbandono di rifiuti legati al tabacco. “Per la tutela del decoro, della vivibilità e della sanità pubblica,” ha spiegato Falco, “è necessario intervenire con fermezza.”

Zone fumatori: l’alternativa al divieto totale

Per coloro che non riescono a rinunciare al piacere del tabacco, saranno allestite apposite aree segnalate (situazione simile a Torino), dove il fumo sarà consentito. Queste zone saranno attentamente posizionate per garantire che l’impatto sui non fumatori e sull’ambiente sia ridotto al minimo. Un compromesso che cerca di bilanciare il diritto alla salute con le abitudini personali.

Il pugno di ferro del sindaco Falco si concretizza in sanzioni che vanno dai 25 ai 500 euro per i trasgressori, a seconda della gravità dell’infrazione.

La scienza supporta la decisione: “L’inquinamento da fumo è peggio del traffico”

La decisione del sindaco di Capri Falco non è solo una questione di estetica o di moralità, ma è sostenuta da robusti dati scientifici. Studi recenti dimostrano che l’inquinamento atmosferico causato dal fumo di sigaretta sotto gli ombrelloni può superare quello presente in aree ad alto traffico automobilistico. Un problema che si aggrava nelle giornate estive, quando la presenza di famiglie con bambini e di donne in gravidanza sulle spiagge è maggiore.

L’iniziativa del sindaco Falco si inserisce in un più ampio programma di tutela ambientale che Capri ha adottato negli ultimi anni. Dalle campagne contro l’uso della plastica alle misure per la conservazione della biodiversità, l’isola continua a posizionarsi come modello di sostenibilità e responsabilità civile.

Altri divieti in Italia

Capri non è un caso isolato. In Italia, diverse località costiere hanno implementato divieti di fumo sulle spiagge per tutelare la salute pubblica e l’ambiente. Le ordinanze variano tra le diverse regioni e comuni, ma sono sempre più comuni lungo le coste italiane. Ecco alcune delle principali località dove è vietato fumare in spiaggia:

  • Bibione (Veneto): divieto totale. Bibione è stata la prima località italiana a introdurre il divieto totale di fumo sulla spiaggia, che si applica dalla battigia all’ultima fila di ombrelloni. Qui è permesso fumare solo nelle aree designate lontano dalla riva, come i chioschi;
  • Rimini e Cesenatico (Emilia-Romagna): limitazioni sulla battigia. In queste località, il divieto di fumo si applica sulla battigia e sull’arenile. Anche qui, sono previste aree specifiche per i fumatori, distanti dalle zone più frequentate;
  • Cagliari (Sardegna): divieto stagionale. A Cagliari, il divieto è attivo dal 1° giugno al 31 ottobre di ogni anno. Questo si estende a tutte le spiagge comprese nel territorio comunale;
  • Savona (Liguria) e Lampedusa (Sicilia): ordinanze locali. Savona e Lampedusa hanno adottato ordinanze per limitare il fumo in specifiche aree, con l’intento di mantenere le spiagge pulite e sicure per tutti i bagnanti;
  • Anzio e Ladispoli (Lazio): regolamenti rigorosi. Queste città hanno imposto divieti che vietano sia il fumo che l’abbandono di mozziconi di sigaretta sulla sabbia.