Buono fruttifero postale smarrito, si può chiedere il duplicato? Cosa fare

La procedura per ottenere un nuovo buono fruttifero postale non è automatica e dipende dal formato: come fare per chiedere un duplicato

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

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A oggi sono circa 27 milioni gli italiani che si affidano a prodotti di risparmio come i buoni fruttiferi postali e i libretti per far crescere il loro gruzzoletto. Il motivo è che sono considerati un porto sicuro per i cittadini grazie alla garanzia dello Stato Italiano e alla facilità di gestione.

Proprio per questo, per decenni, è stato uno dei regali più comuni che le nonne facevano ai loro nipoti. Poste Italiane era considerata infatti un luogo sicuro dove custodire i risparmi dei più piccoli. Regalare un buono significava inoltre non solo mettere un piccolo capitale da parte ma anche insegnare il valore del denaro.

Perché tali prodotti erano e sono così diffusi non è raro che possano essere smarriti. Che fare in tal caso, è possibile chiedere il duplicato?

Si può chiedere il duplicato del buono postale?

Se i buoni postali cartacei vengono smarriti, sottratti o distrutti è possibile chiedere il duplicato.

È però necessario seguire la procedura di ammortamento prevista dalla Legge numero 948 del 30 luglio 1951.

Essa stabilisce che l’intestatario del buono o chiunque provi di averne diritto può rivolgersi all’istituto emittente (ovvero presso l’ufficio postale dove risulti pagabile) e presentare la denuncia di perdita.

Quest’ultima deve contenere tutti i dati utili per identificare il titolo come:

  • il numero;
  • la serie;
  • la data di emissione;
  • il nome dell’intestatario;
  • l’importo.

In modo sommario devono poi essere inserite anche le circostanze dell’evento. In caso di sottrazione, invece, anche gli estremi della denuncia presentata agli organi di pubblica sicurezza.

Dopo aver consegnato la denuncia di smarrimento, Poste Italiane apporrà un fermo al pagamento del buono fruttifero postale. Significa che quest’ultimo non potrà essere riscosso fino a quando non verrà chiarita la situazione.

In contemporanea, l’istituto pubblicherà un avviso nei locali pubblici per informare gli eventuali possessori del titolo che esso è stato denunciato per cui ci sarà la possibilità di opporsi.

Se entro il termine previsto, che può essere diverso a seconda del valore del titolo, non verrà presentata alcuna opposizione, il vecchio buono verrà dichiarato inefficace.  Sarà quindi emesso un duplicato oppure verrà pagato l’importo dovuto.

Chi può richiedere il duplicato di un buono postale

Il duplicato di un buono fruttifero postale distrutto, sottratto o smarrito deve essere effettuata dall’intestatario ovvero dalla persona alla quale il titolo è intestato.

Qualora esso sia cointestato a più persone, la domanda deve essere presentata da tutti gli intestatari. In questo modo si garantisce che il duplicato venga rilasciato mediante il consenso di tutte le parti legittimate che possono essere al massimo quattro.

La cointestazione è infatti ammessa al massimo tra 4 persone maggiorenni e non tra maggiorenni e minorenni o tra minori.

Qualora il buono sia intestato a un minore, la richiesta deve essere fatta invece dai genitori o dai tutori legali in quanto esercenti di patria potestà. Bisognerà però allegare la documentazione che attesti la potestà genitoriale in modo da validare la procedura.

Se invece il titolo è stato ereditato da più persone, la richiesta del duplicato dovrà essere avanzata da tutti quanti gli eredi. Costoro, per dimostrare di aver diritto al buono fruttifero postale, dovranno presentare il certificato di successione oppure della documentazione legale equivalente.

Grazie a tale regola non si rischia che la richiesta di duplicato o di eventuale riscatto sia effettuata da persone non legittimate così da tutelare non solo il capitale ma anche gli interessi degli intestatari.

L’avviso di Poste Italiane prima del rilascio del duplicato

Come spiegato, non è possibile ottenere subito il duplicato di un buono fruttifero postale.

Prima, infatti, c’è un iter da rispettare. Presso gli uffici postale della filiale dove il titolo è stato emesso o dove si può riscuotere viene pubblicato un avviso o diffida che serve a informare chiunque possa avere un interesse legittimo su quel buono.

Per quanto riguarda le tempistiche di pubblicazione, esse sono le seguenti:

  • per i buoni fruttiferi postali di valore inferiore ai 516,46 euro, l’avviso deve restare affisso per 30 giorni consecutivi;
  • per i bfp di valore superiore ai 516,46 euro, l’avviso deve restare esposto per 90 giorni consecutivi.

Meglio chiedere il duplicato o il rimborso diretto

Se un buono  viene smarrito, rubato o è deteriorato è meglio chiedere il duplicato se il titolo non è ancora scaduto. In questo modo, infatti, si continua ad avere la possibilità di far maturare gli interessi fino alla scadenza naturale senza chiedere il rimborso anticipato.

Nel caso in cui il buono sia già scaduto, il rimborso si può chiedere soltanto dopo la procedura di ammortamento che come abbiamo visto certifica ufficialmente la perdita del titolo e impedisce che chi ritrovi il buono possa incassarlo. Tale procedura non riguarda soltanto i bfp ma tutti i titoli di credito che non sono più reperibili in quanto la legge richiede la certificazione ufficiale dell’assenza del buono.

Per i buoni dematerializzati si può chiedere il duplicato?

I buoni fruttiferi postali dematerializzati sono rappresentati da una scrittura contabile effettuata su un conto di regolamento che può essere un libretto di risparmio o un conto corrente BancoPosta.

Essi devono avere la stessa intestazione di uno dei due prodotti indicati in quanto in caso di rimborso in anticipo o alla scadenza, l’accredito del montante maturato avviene su di essi.

Il conto di regolamento, quindi, non può essere chiuso se si hanno ancora dei Bfp.

Il duplicato dei Bfp dematerializzati non si può richiedere perché non esiste un documento fisico da duplicare.

Esso non è previsto perché:

  • il buono non può essere danneggiato o perso perché custodito direttamente da Poste come una registrazione informatica;
  • il titolare vi può accedere quando vuole tramite la propria area personale, il libretto Smart o conto BancoPosta;
  • non è necessaria la copia cartacea per chiedere il rimborso in quanto l’identificazione avviene mediante il conto di regolamento.

Chiedere la versione dematerializzata del titolo, quindi, elimina il problema dello smarrimento e dei duplicati e rende la gestione più sicura, veloce e priva di rischi.

Quanto costa chiedere il duplicato di un buono?

Il costo del duplicato di un buono fruttifero postale è di 1,55 euro. Esso è lo sempre lo stesso a prescindere dal valore nominale del titolo smarrito, sottratto o deteriorato.

Tale importo è un contributo richiesto da Poste per avviare la procedura amministrativa di ristampa del buono e per certificare i dati relativi alla sottoscrizione.

Si tratta quindi di una tariffa che copre:

  • il controllo delle informazioni;
  • la produzione di un nuovo documento cartaceo;
  • la verifica dell’intestatario.