Gli utenti colpiti dalle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura nel 2022 hanno la possibilità di richiedere un risarcimento al proprio fornitore. Per avviare il processo di rimborso in questo specifico caso, il primo passo consiste nel presentare un reclamo al fornitore.
Tuttavia, non è garantito che il fornitore risponda positivamente al reclamo. In tale situazione, il consumatore può rivolgersi all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). L’ente può intervenire dopo 40 giorni dalla presentazione del reclamo nel caso in cui il cliente non abbia ricevuto una risposta, o se la risposta fornita non sia soddisfacente.
Dopo il periodo di attesa di 40 giorni senza una risposta soddisfacente dal fornitore, è possibile avviare la procedura di conciliazione presso ARERA (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). Questa è una procedura extra-giudiziale e gratuita in cui un conciliatore cerca di facilitare una soluzione tra le parti coinvolte. Gli incontri avvengono online, e durante la procedura, il consumatore ha la possibilità di farsi rappresentare da un’associazione di consumatori. Il periodo complessivo, dalla presentazione della domanda alla conclusione della procedura, non può superare i 90 giorni, con la possibilità di prorogare di ulteriori 30 giorni.
Durante questi incontri, il consumatore che desidera ottenere il rimborso delle bollette ha la possibilità di chiedere supporto a una società a tutela dei consumatori per farsi rappresentare.
Non tutti i fornitori consentono l’attivazione di questa procedura. In alcuni casi, infatti, alcuni operatori hanno già risarcito i propri clienti. Un esempio è Edison, che ha già provveduto a rimborsare i clienti colpiti dalle modifiche unilaterali ai contratti di fornitura.
Il ruolo dell’Antitrust
L’Antitrust non può intervenire direttamente in questo contesto specifico. I più di 15 milioni di euro derivanti dalle multe inflitte agli operatori non saranno impiegati per finanziare rimborsi diretti agli utenti. È da notare che l’Autorità non dispone del potere di imporre ai fornitori di erogare risarcimenti ai consumatori, neanche in circostanze simili.
Le multe stabilite per gli operatori saranno pertanto riscosse dall’Agenzia delle Entrate e contribuiranno alle casse statali, senza essere destinati direttamente a rimborsi individuali per i consumatori. In questo contesto, è fondamentale che i consumatori interessati si avvalgano della procedura di conciliazione offerta da ARERA dopo un periodo di attesa di 40 giorni senza una risposta soddisfacente dal proprio fornitore. Tale procedura, gratuita e condotta online, permette ai consumatori di farsi rappresentare da associazioni di consumatori e assicura un periodo complessivo non superiore a 90 giorni, prorogabile di ulteriori 30, per giungere a una soluzione.