Tassa per i turisti a Roma, i criticati trasporti costeranno di più per i non residenti

Roma come Venezia, con una particolare tassa pagata da turisti e pellegrini per girare per la Capitale

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Roma sembra indirizzata verso l’esempio Venezia, prevedendo una tassazione per i turisti, per quanto in parte mascherata. Il sistema dei trasporti della Capitale è notoriamente sotto attacco da molti anni, dagli infiniti lavori per le metropolitane agli autobus mancanti o in fiamme.

A fronte del previsto aumento del costo dei biglietti (da 1,5 a 2 euro per tutti), ecco la proposta della Regione Lazio: aumentare il prezzo per i non residenti. Lo stesso sindaco Roberto Gualtieri aveva espresso la necessità di rivedere i prezzi. Ecco cosa sappiamo in merito a questa prospettiva, che già suscita polemiche.

Roma, aumento biglietti

Nessun biglietto d’ingresso in città, come sperimentato a Venezia, bensì un aumento mirato a colpire i visitatori della Capitale. Roma punta ad aumentare il costo delle tariffe di bus e metro per i turisti, stando alla proposta dell’assessore ai Trasporti della Regione Lazio Fabrizio Ghera. Nello specifico ha proposto di far salire il prezzo a 2,5 euro.

Un modo per garantire al Comune il necessario aumento strutturale della quota del Fondo Nazionale Trasporti per Roma, senza gravare sui cittadini. Tutto ciò andrebbe infatti a cancellare l’ipotesi di un aumento per tutti da 1,5 a 2 euro. Sarebbero soltanto i turisti a pagare, stranieri e italiani. Un progetto che porterà il Fondo dagli attuali 240 milioni annui a quota 250 milioni.

Roma presenta un buco nei conti da 22 milioni di euro. Si ragiona da tempo su un aumento del tariffario, considerando quanto oggi costi il carburante e come sia aumentato anche il prezzo delle necessarie manutenzioni. Il prezzo dei biglietti è però identico da 20 anni, circa. La lettera del sindaco Gualtieri al presidente della Regione, Francesco Rocca, ha però destato le polemiche in città. Un aumento a fronte di un servizio garantito a singhiozzo, che spesso preclude l’accesso a intere aree cittadine, sembra un affronto ai residenti.

Ci si attendeva un aumento a 2 euro a partire da primo luglio 2024. La discussione è stata però rinviata. Il rialzo dovrà però avvenire, in un modo o nell’altro, anche perché occorre sottoscrivere un nuovo contratto di servizio di Atac.

I trasporti a Roma

Si valutava un aumento a 2 euro per tutti, dunque, ma ora i turisti e i pellegrini dovranno pagare anche la quota dei residenti, subendo un rincaro di 1 euro per una corsa valida fino a 100 minuti. L’idea sarebbe però quella di non gravare sugli eventi religiosi del 2025. Nello specifico si parla del Giubileo degli Adolescenti e del giubileo dei Giovani, in programma dal 25 al 27 aprile e dal 28 luglio al 3 agosto.

In queste occasioni ci sarà, probabilmente, un biglietto a costo fisso da 1,5 euro. Si alza intanto una voce che vorrebbe tutto rinviato a dopo il Giubileo 2025, come sottolineato da Francesca Leoncini e Valerio Casini, consiglieri di Italia Viva. Tutto ciò, però, mal si sposerebbe con la necessità di far quadrare i conti. Come detto, per Atac occorrono ancora 22 milioni di euro.

La proposta è al momento nient’altro che questo. Ci sarà il confronto con i sindacati e poi si dovrà ottenere l’approvazione della giunta. L’iter sarà completo soltanto al Consiglio regionale. Se anche la “tassa per i turisti” dovesse essere approvata, si dovrà procedere infine all’atto pratico. Tra test e installazioni, occorreranno altri tre mesi, circa.