Quando si accendono i termosifoni a Roma, le nuove date e le regole del 2025

Dal 15 novembre inizia la stagione termica anche a Roma, con i termosifoni tarati su determinate temperature e per un massimo di ore giornaliere anche per risparmiare energia

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

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Arrivano i primi giorni freddi anche a Roma e torna la domanda su quando e per quanto accendere i termosifoni in casa e negli uffici. Dopo due inverni di restrizioni energetiche, tornano nel 2025 le regole ordinarie del DPR 74/2013, il decreto che stabilisce i periodi di ore massime di accensione del riscaldamento per ciascuna zona climatica. La stagione termica 2025-2026 non prevede più riduzioni straordinarie né limiti aggiuntivi, quindi le famiglie romane potranno accendere i termosifoni seguendo il calendario previsto per la zona C, con eventuali deroghe solo in caso di freddo eccezionale.

Da quando si possono accendere i termosifoni 2025?

Dunque l’inizio ufficiale della stagione termica per la Capitale è fissato al 15 novembre 2025 e il termine termine il 31 marzo 2026, a differenza di Milano o di Torino che si trovano in zona E, e può accendere il riscaldamento a partire dal 15 ottobre.

Si tratta di un ritorno alla normalità dopo le restrizioni introdotte nel 2022 durante la crisi energetica, quando i periodi di accensione erano stati ridotti di 15 giorni e le ore giornaliere abbassate di un’ora.

Ora le famiglie romane tornano al quadro stabile pre-crisi: nessuna riduzione, ma sempre nel rispetto delle temperature massime consentite.

Quando si possono accendere i termosifoni nei condomini?

A Roma il riscaldamento può essere acceso per un massimo di 10 ore giornaliere, senza una fascia precisa. Questo significa che, nei condomini con impianto comune, gli amministratori potranno programmare l’accensione in base alle date previste ma con la possibilità di adattare gli orari alle esigenze dei residenti.

Eventuali anticipi o proroghe possono essere decisi dal Comune di Roma con ordinanza, qualora le temperature dovessero scendere sotto la media stagionale.

Nel caso degli impianti centralizzati, quindi, le date e gli orari devono rispettare il calendario di accesione dei riscaldamenti previsto per la zona climatica C. L’orario massimo di 10 ore può essere suddiviso nel corso della giornata (ad esempio, 5 ore al mattino e 5 ore la sera), in base alle impostazioni del condominio.

Gli edifici pubblici come scuole, ospedali e case di cura seguono invece regole più flessibili: possono gestire in autonomia la durata e la temperatura del riscaldamento, come previsto dal DPR 74/2013.

Quando si può accendere il riscaldamento autonomo?

Per chi ha un impianto autonomo, valgono le stesse regole delle zone climatiche, ma con maggiore flessibilità.

È possibile accendere il riscaldamento anche prima o dopo le date ufficiali, purché per brevi periodi e solo in caso di necessità. Anche in questo caso la durata giornaliera non deve superare le 10 ore complessive.

Qual è la temperatura massima del riscaldamento interno

La temperatura massima consentita per le abitazioni, scuole e uffici è di 20 °C, con una tolleranza di +2 °C. Per le attività industriali, artigianali e assimilabili, il limite scende a 18 °C (+2 °C di tolleranza). Questo serve a ridurre i consumi e le emissioni senza compromettere il comfort termico.