Ancora in pochissimi lo sanno, ma da un paio di mesi è nato in Italia l’Osservatorio prezzi delle tariffe di ricarica delle auto elettriche. Uno strumento creato da Adiconsum e TariffEV per monitorare e confrontare i costi delle ricariche elettriche sul suolo pubblico.
Non essendo un servizio pubblico, come invece i distributori di benzina, il mercato delle ricariche ha delle caratteristiche tutte sue. Ci sono diversi operatori e prezzi ancora più variegati, il che non aiuta certo a orientarsi. L’obiettivo, grazie al controllo dell’andamento dei prezzi delle ricariche, è naturalmente quello di offrire agli automobilisti più trasparenza, con informazioni adeguate su prezzi e mappe.
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Dove costa meno ricaricare l’auto elettrica: come cercare la colonnina
Mentre l’Unione europea si spacca sull’automotive, primo settore manifatturiero che rappresenta circa il 7% del Pil comunitario, dando lavoro a circa 13 milioni di persone, l’Italia cerca così di fare un po’ di chiarezza. L’obiettivo è tentare di semplificare la vita agli automobilisti green.
Bene quindi che adesso, grazie al portale di comparazione e all’app, si possano avere preziose informazioni in tempo reale. Grazie all’Osservatorio, ora possiamo sapere non solo dove si trovano le colonnine di ricarica attive per le auto elettriche, ma soprattutto quali offrono il prezzo più conveniente. Chiaro è che dovrebbe servire anche a sensibilizzare il governo Meloni per una regolamentazione del costo del kWh alla colonnina.
Ogni mese sul portale e sull’app di Adiconsum vengono pubblicate e diffuse 3 tabelle con l’andamento dei prezzi delle ricariche proposte dai vari operatori italiani e stranieri, ognuna dedicata ad una specifica modalità di ricarica, riferite ai prezzi rilevati nel mese precedente:
- lenta (AC-corrente alternata);
- veloce (DC- corrente diretta);
- ultra rapida (HPC-ricarica ad alta potenza).
Cosa fa di diverso rispetto alla Piattaforma Unica Nazionale
Ad oggi, i punti di ricarica installati in Italia, da Nord a Sud con netta prevalenza al Nord, sono circa 60.400, mentre le full electric in circolazione superano quota 260mila.
Questo nuovo strumento si va di fatto ad affiancare alla Piattaforma Unica Nazionale dei punti di ricarica per i veicoli elettrici già esistente, dove esiste già una mappa con i punti di ricarica (Pdr) presenti in Italia. Attraverso le apposite funzionalità è possibile effettuare una ricerca in base alla localizzazione o filtrare l’elenco in base alle caratteristiche tecniche dei punti di ricarica.
Come detto, il vantaggio del nuovo Osservatorio è che aggiunge il monitoraggio in tempo reale anche dei prezzi praticati.
Europa in crisi, quale futuro per l’automotive
Intanto, a livello europeo, la Commissione punta a proporre incentivi per le e-car e regole che avvantaggino la produzione di batterie in Europa. Secondo la bozza di un documento Ue, il piano di Bruxelles punta così a stimolare la domanda e ridurre la dipendenza da fornitori esteri.
Ma non sarà semplice. La Presidente Ursula von der Leyen dovrà gestire il difficile equilibrio tra i dazi di Trump e la concorrenza (sleale) cinese, gonfiata dagli aiuti di Stato e dal dumping, che sta massacrando l’Occidente.
Non a caso, sono pronte a sbarcare sul mercato europeo due nuove auto elettriche low cost. Xiaomi, che ha raggiunto un accordo con la connazionale cinese Hyperion Leasing per promuovere l’esportazione delle sue auto elettriche nei principali mercati globali, tra cui l’Europa; e Kia, anch’essa pronta a espandere la sua gamma di veicoli elettrici con un nuovo concept super economico.