A Trino (Vercelli) un parco solare da record, fornisce energia a 47.000 famiglie

L'opera, realizzata da Enel, sorge su un'area che ha ospitato fino al 1987 una delle quattro centrali nucleari di seconda generazione attive sul territorio italiano

Foto di Matteo Paolini

Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

A Trino, in provincia di Vercelli, un passo importante verso la transizione energetica è stato compiuto con l’inaugurazione del più grande parco solare del Nord Italia, realizzato da Enel Green Power nell’area che un tempo ospitava la centrale nucleare “Enrico Fermi”.

Si tratta di un’evoluzione simbolica per il sito: da pioniere del nucleare in Italia negli anni ’60, Trino abbraccia oggi la produzione di energia pulita su larga scala. Accanto ai nuovi pannelli fotovoltaici, svettano ancora le torri di raffreddamento della vecchia centrale termoelettrica, chiusa nel 2013.

Il nuovo impianto fotovoltaico, con una potenza di circa 87 MW, produrrà annualmente circa 130 GWh di energia grazie a 160.000 pannelli. Ciò significa soddisfare il fabbisogno energetico di circa 47.000 famiglie, evitando l’emissione in atmosfera di 56.000 tonnellate di CO2 e l’utilizzo di 29 milioni di metri cubi di gas.

Un traguardo significativo che dimostra l’impegno di Enel Green Power per la decarbonizzazione e la produzione di energia sostenibile in Italia. Il parco solare di Trino rappresenta un modello di innovazione e riqualificazione industriale, capace di coniugare la tutela dell’ambiente con lo sviluppo del territorio.

Innovazione energetica a Trino, il futuro delle energie rinnovabili

L’impianto fotovoltaico di Trino utilizza moduli fotovoltaici bifacciali, integrati con un avanzato sistema di accumulo di batterie agli ioni di litio. Questo sistema ha una potenza di 25 MW e una capacità di accumulo di 100 MWh, garantendo l’adeguatezza del sistema elettrico e fornendo servizi ausiliari alla rete. A breve, presso il sito, verrà aggiunto un ulteriore impianto di accumulo di dimensioni maggiori.

Cosa sono i sistemi di accumulo per energie rinnovabili

I sistemi di accumulo per energie rinnovabili sono dispositivi che consentono di immagazzinare l’energia prodotta da fonti rinnovabili, come il sole o il vento, per un utilizzo futuro. Questi sistemi sono essenziali per superare la natura intermittente delle fonti rinnovabili, che producono energia solo quando il sole splende o il vento soffia.

L’importanza dei sistemi di accumulo per energie rinnovabili

I sistemi di accumulo per energie rinnovabili svolgono un ruolo fondamentale nella transizione verso un sistema energetico più sostenibile. Ecco perché sono importanti:

  1. Fornire energia continua: l’energia prodotta da fonti rinnovabili può essere immagazzinata nei momenti in cui la produzione supera la domanda e utilizzata quando la produzione è inferiore alla domanda. Ciò consente di fornire energia continua e stabile alla rete, riducendo la dipendenza dalle fonti di energia tradizionali
  2. Bilanciare la rete: i sistemi di accumulo consentono di bilanciare la domanda e l’offerta di energia elettrica sulla rete. Possono immagazzinare l’energia quando la domanda è bassa e rilasciarla quando la domanda è alta, garantendo un equilibrio nella fornitura di energia e riducendo gli sprechi
  3. Affrontare la variabilità delle fonti rinnovabili: le fonti rinnovabili come il sole e il vento sono soggette a fluttuazioni naturali. I sistemi di accumulo permettono di compensare queste fluttuazioni, immagazzinando l’energia in eccesso nei momenti di alta produzione e utilizzandola quando la produzione è inferiore
  4. Ridurre le emissioni di CO2: utilizzando sistemi di accumulo per energie rinnovabili, si riduce la necessità di utilizzare fonti di energia tradizionali, come il carbone o il gas naturale, che contribuiscono alle emissioni di CO2 e all’inquinamento atmosferico

Scelta Rinnovabile: un successo per la comunità e l’ambiente

La realizzazione del più grande parco solare del Nord Italia a Trino (Vercelli) rappresenta un successo non solo per l’ambiente e la produzione di energia rinnovabile, ma anche per la comunità locale.

I cittadini hanno infatti potuto contribuire al finanziamento dell’opera attraverso la campagna di crowdfunding “Scelta Rinnovabile” lanciata nel 2022 da Enel Green Power. L’ampia partecipazione ha permesso di raggiungere e superare ampiamente l’obiettivo di raccolta fondi, con un’adesione finale pari al 150% del target che era stato inizialmente fissato. Con l’entrata in servizio dell’impianto, i cittadini che hanno aderito all’iniziativa riceveranno una remunerazione sul capitale investito. Un ritorno concreto che premia la loro scelta di sostenere la produzione di energia pulita e lo sviluppo sostenibile del territorio.

Un impegno per il territorio

L’impegno di Enel Green Power per Trino non si limita alla realizzazione del parco solare. L’azienda ha infatti in programma una serie di interventi nell’area limitrofa, tra cui:

  • Rimboschimento: saranno piantati nuovi alberi per contribuire alla tutela dell’ambiente e alla valorizzazione del paesaggio.
  • Recupero edilizio-architettonico: alcuni edifici storici localizzati nel Borgo Leri-Cavour, dove sorgeva in passato la dimora estiva di Camillo Benso Conte di Cavour, saranno oggetto di interventi di recupero per valorizzare il patrimonio storico e culturale del territorio.

Un esempio di collaborazione virtuosa

Il progetto del parco solare di Trino, con il coinvolgimento attivo della comunità locale, rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra cittadini, imprese e istituzioni per la realizzazione di un futuro più sostenibile. Un modello da replicare per accelerare la transizione energetica e valorizzare i territori.

L’impegno di Enel per lo sviluppo delle fonti rinnovabili

Enel Green Power ha realizzato il parco solare di Trino come parte del suo impegno più ampio per incrementare lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Questo obiettivo è supportato da un investimento globale previsto di oltre 12 miliardi di euro nei prossimi 3 anni da parte del gruppo Enel. L’azienda sta accelerando in modo deciso su questa strada: nel primo trimestre di quest’anno, a livello globale, la produzione di energia elettrica senza emissioni ha raggiunto un livello record dell’82%.

Decreto Aree Idonee, al via la mappatura nazionale per le rinnovabili

A proposito di fonti rinnovabili, in questi giorni sta circolando la bozza definitiva del Decreto Aree Idonee, il provvedimento chiave per l’individuazione delle zone del territorio italiano adatte all’installazione di impianti a fonti rinnovabili, come quelli fotovoltaici ed eolici.

Il Decreto, elaborato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica in collaborazione con il Ministero della Cultura e il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, rappresenta un tassello fondamentale per la realizzazione degli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione fissati dal Paese.

Il Decreto Aree Idonee ha due obiettivi principali:

  • Definire gli obiettivi di potenza nominale aggiuntiva da fonti rinnovabili per ciascuna Regione e Provincia autonoma, in linea con gli impegni nazionali ed europei per la transizione energetica
  • Stabilire i principi e criteri omogenei per l’individuazione, da parte delle Regioni, delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti rinnovabili

La bozza delinea nel dettaglio i criteri che saranno utilizzati per individuare le aree idonee, tenendo conto di una serie di fattori, tra cui:

  • La compatibilità con gli strumenti di pianificazione territoriale e paesaggistica
  • La tutela dell’ambiente, del paesaggio, del patrimonio storico e culturale
  • La presenza di infrastrutture adeguate per la connessione alla rete elettrica
  • L’impatto sulle comunità locali

Un passo avanti verso un futuro più sostenibile

L’approvazione del Decreto Aree Idonee rappresenta un passo avanti significativo verso un futuro energetico più sostenibile per l’Italia. L’individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti rinnovabili faciliterà la pianificazione e lo sviluppo di nuovi progetti, contribuendo a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e a contrastare i cambiamenti climatici.

Il Decreto è atteso con grande interesse da parte degli operatori del settore energetico, delle Regioni e delle associazioni ambientaliste. La sua entrata in vigore avvierà un processo di mappatura nazionale che consentirà di definire con maggiore chiarezza il panorama delle rinnovabili in Italia e di accelerare il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, ridurre le emissioni dell’Unione europea di almeno il 55% entro il 2030 e rendere l’Ue climaticamente neutra entro il 2050.

Dubbi e Perplessità sulla Nuova Bozza del Decreto Aree Idonee

Dall’analisi della nuova bozza del Decreto Aree Idonee negli operatori di settore emergono alcuni dubbi e perplessità, in particolare riguardo ai seguenti aspetti:

  • Principi e criteri per l’individuazione delle aree: la bozza (art. 7) stabilisce che le Regioni, nel definire le aree idonee, dovranno tenere conto di molteplici fattori, tra cui la tutela del paesaggio, la qualità dell’aria e la presenza di aree agricole. Tuttavia, mancano indicazioni chiare su come conciliare questi interessi spesso contrastanti. Inoltre, la priorità data all’utilizzo di aree già edificate e industriali potrebbe penalizzare l’installazione di impianti in zone rurali più adatte, dal punto di vista ambientale e paesaggistico.
  • Rilevanza della disciplina culturale e paesaggistica: la tutela del paesaggio e del patrimonio culturale è un aspetto fondamentale, ma la bozza non fornisce strumenti adeguati per una valutazione effettiva dell’impatto degli impianti. La semplice consultazione delle sovrintendenze potrebbe non essere sufficiente a garantire un’adeguata protezione del territorio.
  • Regime transitorio per le autorizzazioni in corso: la bozza non chiarisce il destino dei progetti di impianti rinnovabili già avviati ma non ancora completati. La mancanza di un regime transitorio chiaro potrebbe creare incertezza giuridica e ostacolare gli investimenti nel settore.

Criticità e proposte

Le criticità evidenziate nella bozza del Decreto Aree Idonee, sostengono gli operatori, richiedono un’attenta riflessione e un confronto aperto tra le diverse parti interessate. È necessario trovare un equilibrio tra la promozione delle rinnovabili e la tutela del paesaggio e del territorio. Alcune proposte per migliorare il testo includono:

  • Maggiori indicazioni per la valutazione dell’impatto ambientale e paesaggistico: la bozza dovrebbe fornire criteri più chiari e rigorosi per la valutazione dell’impatto degli impianti, coinvolgendo attivamente le comunità locali e le istituzioni competenti.
  • Introduzione di distanze minime da beni paesaggistici e culturali: la definizione di distanze minime dagli elementi paesaggistici e culturali più sensibili potrebbe contribuire a minimizzare l’impatto visivo degli impianti.
  • Misure di compensazione per gli impianti in aree di pregio: in caso di installazione in aree di particolare pregio paesaggistico o culturale, potrebbero essere previste misure di compensazione a favore del territorio, come interventi di riqualificazione o rinaturalizzazione.
  • Regime transitorio chiaro per le autorizzazioni in corso: la bozza dovrebbe definire un regime transitorio chiaro e trasparente per i progetti già avviati, garantendo la sicurezza giuridica degli investitori e la tutela degli interessi legittimi.

Un futuro sostenibile per le rinnovabili in Italia

Il Decreto Aree Idonee rappresenta un’occasione importante per definire il quadro normativo per lo sviluppo delle rinnovabili in Italia. Tuttavia, per garantire un futuro energetico sostenibile e rispettoso del territorio, è necessario un testo più equilibrato e attento alle diverse esigenze. Un confronto costruttivo tra tutti gli attori coinvolti è fondamentale per raggiungere questo obiettivo.

Da Italia Solare dieci proposte per le aree idonee alle rinnovabili

Italia Solare ha elaborato un decalogo di proposte da sottoporre alle Regioni per l’individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti fotovoltaici. L’obiettivo è quello di accelerare la transizione energetica verso un futuro più sostenibile, garantendo al contempo la tutela del paesaggio e del territorio.

Le proposte di Italia Solare si basano su criteri di razionalità e concretezza, tenendo conto delle esigenze di diverse categorie:

Aree da considerare immediatamente idonee:

  1. Aree già impermeabilizzate (parcheggi)
  2. Aree industriali, artigianali e commerciali
  3. Aree da bonificare, cave e miniere
  4. Aree per impianti di autoconsumo e comunità energetiche
  5. Aree con richieste di impianti con connessione reale (vicino a reti esistenti)
  6. Aree vicine a stabilimenti industriali (anche agricole) per impianti a terra

Aree da considerare idonee con atti successivi:

  1. Terreni agricoli non produttivi (“marginali”)
  2. Terreni agricoli non coltivati da tempo (da destinare all’agrivoltaico)
  3. Aree agricole per impianti agrivoltaici che garantiscano la continuità agricola
  4. Aree con progetti di accumulo (se prive di vincoli)

Coinvolgimento delle comunità locali e promozione della sostenibilità

Secondo Paolo Rocco Viscontini, Presidente di Italia Solare, considerando che il futuro del settore fotovoltaico dipende principalmente dal consenso delle comunità locali, “come Associazione proponiamo una gestione coerente dei procedimenti di connessione, sia quelli nuovi che quelli in corso, e delle linee guida nazionali. Ciò consentirebbe alle comunità, agli enti locali e alle regioni di avere una chiara visibilità dei progetti effettivamente realizzabili sul loro territorio, nel rispetto degli obiettivi a medio e lungo termine da raggiungere. Inoltre, riteniamo necessaria un’aggiornamento delle misure di compensazione, ancora regolate dalle linee guida nazionali del 2010”.

Italia Solare ha intenzione di definire un vademecum per lo sviluppo, la progettazione, la realizzazione e la gestione di impianti fotovoltaici di dimensioni significative. “Questo vademecum – conclude Viscontini – potrà essere utilizzato su base volontaria dagli operatori del settore, con l’auspicio che diventi un punto di riferimento utile per gli enti pubblici responsabili della valutazione dei progetti. L’obiettivo è favorire il dialogo con il territorio e massimizzare gli effetti positivi che questi progetti possono avere sulle comunità locali e sull’ambiente. In conclusione, Paolo Rocco Viscontini sottolinea l’importanza di coinvolgere le comunità locali e raggiungere una sostenibilità a lungo termine nel settore fotovoltaico”.