Ci stiamo gradualmente rendendo conto che l’acqua potabile è un bene raro. In Italia, ANBI, l’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue, quest’anno ha più volte lanciato l’allarme siccità a causa delle temperature elevate che hanno prosciugato molte fonti idriche del Paese.
In Europa abbiamo accesso all’acqua potabile semplicemente aprendo un rubinetto, ma nel resto del mondo, l’accesso a un bene primario come l’acqua potabile, non è così semplice. Nel 2022, il 20% della popolazione mondiale non avrà accesso all’acqua potabile e questo rappresenta un’emergenza per alcune associazioni come il Rotary International che, attraverso il sistema HelioWater, intende rendere l’acqua potabile accessibile al maggior numero possibile di persone.
Che cos’è HelioWater
HelioWater è un nuovo sistema grazie al quale è possibile trasformare qualsiasi tipo di acqua, da quella contaminata a quella salata, in acqua potabile. Inoltre, il sistema messa a punto funziona solo grazie a una fonte di energia rinnovabile, inesauribile e gratuita: il sole. Il sistema è autonomo, sostenibile, economico e risulta essere fondamentale in diverse situazioni, come ad esempio i progetti umanitari o anche in zone in cui, la mancanza di acqua potabile causa gravi conseguenze (malattie, disidratazione dei bambini, ecc.).
Il sistema HelioWater è facilmente trasportabile perché si inserisce senza problemi in una cassa ed è molto facile da installare. Funziona attraverso un processo di distillazione e mineralizzazione, che garantisce la qualità dell’acqua potabile che ne deriva. Un solo modulo, che ha le dimensioni di un metro cubo, è in grado di produrre in un solo giorno fino a 10 litri di acqua potabile (il valore è stato ottenuto in condizioni di irraggiamento solare di 8 kW/m²/giorno).
L’idea di HelioWater
Come detto, questo dispositivo è stato progettato per essere installato facilmente e rapidamente in ogni luogo. Può essere installato anche nelle aree più remote del nostro pianeta e i vantaggi non finiscono qui, infatti:
- richiede pochissima manutenzione
- è composto da materiali progettati per durare circa 30 anni
- è resistente alle intemperie e alle tempeste
Questo sistema è particolarmente indicato per i luoghi in cui l’acqua potabile non è disponibile, come i campi profughi, per le popolazioni costiere che dispongono solo di acqua salata e per tutti coloro che sono disperatamente a corto di acqua potabile.
L’acqua distillata dal sistema è assolutamente pura e essere utilizzata anche negli ospedali senza nessun pericolo.
Come funziona HelioWater
L’idea del sistema è quella di reinventare il ciclo dell’acqua e di riprodurre ciò che il nostro pianeta ha sempre fatto, ovvero l’evaporazione, la condensazione e la successiva mineralizzazione. HelioWater ha la forma di un globo diviso in due parti da uno speciale filtro. L’acqua di mare o l’acqua non potabile viene pompata direttamente dalla sorgente e sale in cima al globo per poi evaporare sotto l’effetto del calore del sole. Si condensa quindi sulle pareti, scende attraverso il filtro e viene immagazzinata nel serbatoio inferiore, collegato a un’uscita per l’acqua potabile.
HelioWater e il “Progetto Madagascar”
Il progetto Madagascar mira a portare l’acqua potabile in questo Paese insulare situato nel mezzo dell’Oceano Indiano, che è sprovvisto di fonti di acqua potabile. In questo Paese, la mancanza d’acqua ha effetti devastanti, soprattutto sui bambini.
In Madagascar l’acqua è inquinata e quella potabile è molto costosa e questo costringe la popolazione, compresi i bambini, a bere acqua contaminata. Il 25% dei decessi dei bambini al di sotto dei 5 anni è attribuibile alla mancanza di acqua potabile.
Il Rotary e-Club Satellite di Paris-Nord Nouvel Horizon e il Rotary Club Antanarivo Vovonana, con l’aiuto del Municipio di Amboasary, insieme a HelioWater, stanno portando avanti un’azione che mira a portare acqua potabile ai 600 alunni della scuola pubblica attraverso l’installazione di una farm HelioWater.
L’allarme siccità
Il rapporto Drought in Numbers, pubblicato dalla United Nations Convention to Combat Desertification (UNCCD), in occasione della COP15, ha lanciato l’allarme siccità in tutto il mondo. Infatti, nell’arco di una generazione è aumentata di quasi un terzo.
Il rapporto rivela che dal 1970 al 2019, i rischi meteorologici, climatici e idrici hanno rappresentato il 50% dei disastri naturali e il 45% dei decessi legati alle catastrofi, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Inoltre, la siccità, ha rappresentato il 15% dei disastri naturali e ha causato circa 650.000 morti nel periodo di tempo preso in analisi.
Dal 1998 al 2017, la siccità ha causato perdite economiche globali per circa 124 miliardi di dollari, il cui numero e la cui durata sono aumentati del 29% dal 2000. Nel frattempo, nel 2022, più di 2,3 miliardi di persone stanno affrontando lo stress idrico e quasi 160 milioni di bambini sono esposti a siccità gravi e prolungate.