Svizzera condannata dalla Corte europea: non ha protetto i cittadini dal cambiamento climatico

Un gruppo di anziane donne ha fatto condannare il proprio Paese, la Svizzera, dalla Corte europea per non averle protette dal cambiamento climatico

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Un gruppo di 2.500 anziane donne svizzere ha fatto causa allo Stato elvetico per non aver rispettato gli impegni presi nella protezione dei suoi cittadini dai cambiamenti climatici presso la Corte europea dei diritti dell’uomo e ha vinto. La Svizzera è stata quindi condannata a correggere il proprio comportamento e a risarcire 80mila euro in spese legali all’associazione KlimaSeniorinnen (Anziane per il Clima).

Si tratta del primo caso in cui la Corte europea dei diritti dell’uomo condanna uno Stato per non aver rispettato i propri impegni in ambito climatico. Nello stesso giorno però i giudici hanno anche rifiutato, per ragioni tecniche, altri due importanti casi simili a quello delle anziane donne svizzere. Negli ultimi 40 anni il cambiamento climatico in Europa è costato oltre 487 miliardi di euro.

La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo contro la Svizzera

La Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha condannato la Svizzera per una violazione della convenzione europea sui diritti dell’uomo. In particolare, il Paese ha violato l’articolo 8, che stabilisce l’obbligo per gli Stati di difendere i propri cittadini dai danni inferti loro dal cambiamento climatico. Si tratta della prima condanna di questo tipo emessa dalla Cedu e di un risultato importante per i movimenti ambientalisti.

La causa era stata portata avanti dall’associazione KlimaSeniorinnen, traducibile in Anziane per il Clima. Il gruppo riunisce più di 2.500 donne svizzere con un’età media di 74 anni circa ed è stato fondato nel 2016. Negli anni hanno intrapreso un’azione legale contro lo Stato svizzero per non averle protette dalle ondate di calore, a cui la popolazione anziana è particolarmente esposta.

Dopo che i loro ricorsi erano stati respinti da tutti i tribunali ordinari svizzeri, si sono rivolte come da prassi alla Corte europea dei diritti dell’uomo e hanno ottenuto un pronunciamento in loro favore. Questa sentenza fissa un importante precedente per tutto l’attivismo climatico in fatto di azioni legali presso organi di giustizia internazionale.

La Svizzera è stata condannata a pagare 80mila euro di spese processuali all’associazione. Il Governo elvetico ha accolto la decisione della corte e ha annunciato che modificherà le proprie politiche climatiche in modo da adattarsi a quanto scritto nella sentenza. “Le generazioni future avranno probabilmente un fardello sempre più pesante dato dalle conseguenze degli attuali fallimenti e omissioni nella lotta al cambiamento climatico” ha commentato KlimaSeniorinnen.

Le altre cause respinte dalla Corte europea del diritti dell’uomo sul clima

Proprio mentre si pronunciava in favore delle Anziane per il Clima svizzere, la Corte europea per i diritti dell’uomo respingeva altre due cause simili. La prima era quella di un europarlamentare francese facente parte del gruppo dei Verdi, che accusava il Governo del proprio Paese di non aver rispettato gli impegni presi in fatto di lotta al cambiamento climatico. La seconda invece, più importante, vedeva sei giovani portoghesi fare causa a una trentina di Paesi europei, sempre per la stessa ragione.

Il motivo per cui entrambe le cause sono state respinte, mentre quella contro la Svizzera è stata accolta, è per lo più tecnico. In nessuno dei due casi c’erano i presupposti per richiedere l’intervento della Cedu. La Corte non aveva quindi la giurisdizione per entrare nel merito dei due casi. L’europarlamentare francese non aveva i requisiti per richiedere un giudizio alla Cedu, mentre i giovani portoghesi non avevano fatto ricorso a tribunali ordinari prima di appellarsi ai giudici europei.

La Corte europea dei diritti dell’uomo funziona infatti come una sorta di ultimo appello, per determinate cause che vedono la violazione dei diritti fondamentali stabiliti nella Carta europea dei diritti dell’uomo. Prima di poter ottenere un giudizio di questa corte è necessario procedere attraverso la giustizia ordinaria, fino all’ultimo grado di giudizio, all’interno di almeno uno dei Paesi che ne fanno parte.

Anche una volta ottenuta una condanna però, non è sicuro che le persone o lo Stato condannate siano obbligate a seguire la sentenza della Corte. La Cedu infatti non ha potere coercitivo sugli Stati che ne fanno parte, anche se questi sarebbero tenuti a trattare come vincolanti le sue decisioni.

Il costo economico del riscaldamento globale in Europa

Oltre a causare gravi danni alla salute dei cittadini, il riscaldamento globale costa ogni anno miliardi di euro a tutti i Paesi europei. Secondo le stime del Consiglio europeo, negli ultimi 40 anni gli sconvolgimenti a cui il clima del Vecchio Continente è andato incontro hanno causato perdite per 487 miliardi di euro. I Paesi più colpiti, anche per le dimensioni delle loro economie, sono stati Germania, Francia e Italia.

I danni principali sono stati quelli legati alle catastrofi naturali riconducibili al cambiamento climatico. In testa ci sono le inondazioni dei fiumi, causate dalle piogge straordinarie, che hanno comportato una spesa di 5 miliardi di euro. Seguono poi gli incendi boschivi, eventi con cui l’Italia si misura in maniera quasi inevitabile ogni estate, e che sono costati ai Paesi europei 2 miliardi di euro.

Si tratta però soltanto dei danni diretti, causati da eventi immediatamente riconducibili al cambiamento climatico. Utilizzando i dati dell’Agenzia europea per l’ambiente alcuni ricercatori hanno calcolato che in totale, tra il 2000 e il 2019, il costo per l’economia mondiale delle conseguenze delle emissioni eccessive di gas serra dovute alle attività umane ha superato i 143 miliardi di dollari all’anno. Una situazione che è peggiorata con il tempo a causa dell’aumento progressivo della quantità di anidride carbonica che quasi tutti i Paesi del mondo hanno immesso nell’atmosfera.

La causa delle anziane svizzere alla Corte europea dei diritti dell’uomo ha invece posto l’attenzione sui danni che il riscaldamento globale sta causando alla salute dei cittadini. Un aspetto che non sempre risalta a fronte delle potenziali conseguenze catastrofiche di un aumento incontrollato della temperatura globale, ma che influisce sul benessere di milioni di persone.

Dal 1980 in Europa 138mila persone anno perso la vita a causa di eventi meteorologici estremi, sempre stando ai dati forni dal Consiglio europeo. Anche in questo caso i Paesi più colpiti sono i tre più popolosi, Francia, Germania e Italia. Il nostro Paese ha subito un bilancio di 21mila morti a causa di alluvioni, incendi e mareggiate dovute al cambiamento climatico.