L’Italia fa passi in avanti per quanto riguarda la transizione ecologica. È stato infatti segnato un vero e proprio record sul fronte delle rinnovabili. Ciò basta a contrastare la disastrosa condizione climatica? Ovviamente no, ma rappresenta un segnale di cambiamento, per quanto lento. Vediamo nel dettaglio qual è la situazione odierna nel nostro Paese.
Energie rinnovabili in crescita
Un netto contributo al record segnato sul fronte delle energie rinnovabili deriva proprio dal clima. Bello e brutto tempo, da Sud a Nord, tutte le sfumature eccessive che i cittadini italiani hanno sperimentato e ancora patiscono, sono alla base di un risultato positivo.
Parliamo di fatto delle piogge intense e delle nevicate nelle Regioni settentrionali, così come dell’estate torrida anticipata in quelle meridionali. Da una parte è stato favorito l’idroelettrico e dall’altra il fotovoltaico.
Il mese di maggio è stato nettamente positivo sotto questo aspetto, al punto che oltre metà della domanda di elettricità in Italia è stata coperta grazie alle energie rinnovabili. Si parla del 52,5%, stando ai dati pubblicati da Terna (società pubblica che si occupa della gestione della rete elettrica), che rappresenta il valore mensile più alto di sempre in questo Paese. Certo, il meteo ha dato il suo contributo evidente. Al tempo stesso, però, occorre sottolineare il vantaggio ecologico garantito dal Superbonus, che ha consentito numerosi investimenti green.
Sotto l’aspetto degli investimenti dei privati, il 2024 è stato fino a oggi un anno a dir poco convincente: 3 Gigawatt di nuova potenza rinnovabile installati da gennaio a maggio. Lo scorso anno erano stati 6 Gigawatt in 12 mesi. È possibile fare meglio, nettamente, e da qui a dicembre si prevede di raggiungere quota 8 Gw.
Le statistiche green
I numeri delle energie rinnovabili in Italia, guardando al 2024, sono positivi. Per quanto imboccata in maniera lenta, la direzione è quella giusta. A maggio di quest’anno si è registrato un aumento dell’idroelettrico del 34,7% rispetto al 2023. Convincente anche l’aumento del fotovoltaico, pari a +36,3%. Nettamente staccato in terza posizione l’eolico, che fa però comunque registrare un dato in aumento, con un +10,5%.
Torniamo a parlare di Superbonus 110%, che ha permesso investimenti che altrimenti sarebbero stati inesistenti, o quasi. Si sono moltiplicati i pannelli solari sui condomini, così come sulle villette in tutt’Italia.
Questi numeri soddisfacenti rappresentano una faccia della medaglia e, ovviamente, anche l’altra lascia sorridere. Questo record infatti ha comportato un calo della produzione termoelettrica da gas e carbone. Nei primi 5 mesi del 2024 l’abbassamento dell’asticella è stato del 14,6%.
Guardando nello specifico al mese di maggio, il carbone ha coperto appena l’1% della domanda di elettricità in Italia. È comunque rimasto sotto il 2% dall’inizio dell’anno. I tempi previsti dovrebbero dunque venir rispettati. Infatti il Pniec, ovvero il piano nazionale dell’energia, prevede la totale cessazione di produzione elettrica da tale fonte fossile nel corso del 2025 (deroga garantita alla Sardegna fino al 2027, ndr).