Il consiglio dell’Unione Europea ha ufficialmente adottato il regolamento che impone alle aziende di dotare i propri dispositivi di batterie facilmente removibili e sostituibili entro il 2027, nell’ambito di un ampio progetto dedicato alla sostenibilità e alla riduzione delle emissioni. Tale provvedimento avrà un impatto significativo sull’intero ciclo di vita delle batterie, garantendo una gestione adeguata dalla produzione al riutilizzo e al riciclaggio, con l’obiettivo di assicurarne la sicurezza, sostenibilità e competitività.
Indice
Impatto globale del nuovo regolamento sulle batterie dell’UE
Con l’approvazione del regolamento sull’obbligo di batterie facilmente rimovibili e sostituibili entro il 2027, l’Unione Europea potrebbe influenzare significativamente il design e la realizzazione di gadget e dispositivi elettronici a livello mondiale. Pur applicandosi solo agli Stati membri dell’UE, le specifiche richieste potrebbero diventare uno standard globale, poiché le aziende internazionali evitano la produzione di prodotti esclusivamente per il mercato europeo. Esaminiamo alcune di queste disposizioni nel dettaglio:
- Per garantire la facilità di rimozione e sostituzione delle batterie portatili negli apparecchi, devono essere previsti design appositi
- Le aziende sono obbligate per legge ad accettare e riciclare le vecchie batterie
- La raccolta dei rifiuti di batterie, incluse quelle per veicoli elettrici leggeri, autoveicoli, veicoli industriali e batterie al piombo per motori a combustione, deve essere gratuita per gli utenti finali, indipendentemente da caratteristiche, composizione chimica, condizioni, marca o provenienza
- Sulle batterie saranno presenti etichette e codici QR con informazioni riguardanti capacità, prestazioni, durata, composizione chimica, oltre a indicazioni per lo smaltimento e il riciclo
- Le aziende che commercializzano batterie sul mercato europeo, ad eccezione delle PMI, devono adottare una “politica di dovuta diligenza” conforme agli standard internazionali, per affrontare i rischi sociali e ambientali legati all’approvvigionamento, alla trasformazione e al commercio di materie prime e materie prime secondarie
Batterie facilmente sostituibili per dispositivi portatili
Il regolamento comprende 366 pagine e presenta anche la possibilità di proibire l’uso di batterie non ricaricabili, tuttavia non specifica i dettagli riguardanti tempi e modalità. Al momento della pagina 95, si definisce “batteria portatile” una batteria sigillata, pesante meno di 5 kg, non destinata all’uso industriale e che non sia utilizzata per veicoli elettrici, né sia una batteria LMT, né una batteria SLI. Questa categoria è molto ampia e include smartphone, tablet, computer, cuffie, gadget in generale, ma anche utensili, elettrodomestici, dispositivi medici, lampade, giocattoli e altro ancora. Per tutti questi apparecchi si richiede che la batteria sia “facilmente sostituibile” dall’utente.
Tuttavia, a questo punto, il testo risulta meno chiaro: alla pagina 128 viene affermato che “una batteria portatile è considerata facilmente rimovibile dall’utente finale quando può essere estratta con l’uso di strumenti comunemente disponibili, senza richiedere l’uso di dispositivi specializzati, a meno che non siano forniti gratuitamente con il prodotto. Non devono essere utilizzati strumenti proprietari, calore o solventi per smontare il dispositivo”.
Esenzioni per dispositivi medici e smartwatch
Le nuove norme propongono esenzioni per alcune classi di dispositivi medici, con la possibilità di includere gli smartwatch, qualora siano considerati “apparecchi specificamente progettati per funzionare principalmente in un ambiente che è regolarmente soggetto a spruzzi d’acqua, corsi d’acqua o immersione in acqua e che sono destinati a essere lavabili o puliti con acqua“. Potrebbero rientrare in questa categoria anche frullatori, utensili da cucina e alcuni giocattoli, ma gran parte dell’elettronica consumer sarebbe completamente da ripensare: nel design, nei procedimenti costruttivi, nelle funzionalità.
Il dilemma delle batterie sostituibili
Le nuove norme suscitano discussioni sull’impatto sugli smartphone, con l’attenzione focalizzata su Apple, che non ha mai adottato batterie estraibili sugli iPhone. Tuttavia, solo FairPhone e Nokia si distinguono come produttori che offrono smartphone con batterie sostituibili direttamente dall’utente. Gli altri consentono la sostituzione presso i punti vendita o i centri di assistenza, ma a volte a costi poco convenienti.
Sfide e prospettive per l’Ue
Spinta dalla richiesta dei consumatori americani di avere il “diritto alla riparazione”, Apple ha adottato un kit per consentire agli utenti di intervenire autonomamente su diversi prodotti, inclusi smartphone e computer. Tuttavia, il programma dell’azienda di Cupertino sembra ancora lontano dall’aderire alle richieste dell’Ue: strumenti specializzati ed energia termica sono necessari, e Apple stessa avverte sulla complessità della riparazione di dispositivi elettronici. Inoltre, il programma non è gratuito, e si paga per il noleggio esclusivo degli strumenti di riparazione forniti da Apple.
Cosa potrebbe accadere in futuro? Prima di tutto, anche se Apple decidesse di apportare modifiche al design dei suoi prodotti, la normativa Ue non entrerebbe in vigore prima del 2027. In secondo luogo, l’azienda di Tim Cook potrebbe dichiarare di essere già in conformità con le nuove norme, e in caso di disaccordo da parte dell’Ue, la questione sarebbe sottoposta a un tribunale, prolungando ulteriormente la disputa. Infine, Apple potrebbe optare per rendere gratuito l’uso degli strumenti di riparazione e apportare piccole modifiche al design per semplificare il processo attuale di rimozione della batteria di un iPhone, che richiede ben 37 passaggi.
Sfide e prospettive dei grandi produttori
Il design interno dei prodotti tecnologici sta gradualmente evolvendo verso una maggiore riparabilità, con aziende come Apple e Samsung che hanno adottato soluzioni più accessibili. Tuttavia, alcuni produttori cinesi, come Xiaomi e Oppo, non hanno ancora chiara una posizione definita sulla questione, mentre Carl Pei, Ceo e fondatore di Nothing, si mostra scettico.
Se la sostituzione delle batterie su computer portatili sembra un’idea realizzabile, poiché in passato era pratica comune (anche da parte di Apple), ripensare il design di dispositivi come le cuffie true wireless si presenta come una sfida quasi impossibile senza comprometterne dimensioni e funzionalità. Per gli smartphone, il compito è meno complicato, ma garantire sia la resistenza all’acqua e alla polvere che una batteria facilmente sostituibile, come richiede l’Ue, potrebbe non essere così vantaggioso come si potrebbe pensare. Anche se ciò consentirebbe il riciclaggio di più batterie, potrebbe implicare una maggiore frequenza di sostituzione dei telefoni stessi.