Come fare davvero un Natale green e sostenibile a chilometro zero

Natale Sostenibile: scelte consapevoli per festeggiare all'insegna dei prodotti tipici, locali e senza sprechi

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Alessandro Mariani

Giornalista

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

Pubblicato: 10 Dicembre 2023 15:38

Nel caos dei preparativi durante le festività, potrebbe sorgere l’esigenza di vivere il Natale con una consapevolezza rivolta al futuro del nostro Pianeta. In questo articolo esploriamo il potenziale di piccole accortezze, spingendoci verso scelte più sostenibili e solidali. Preferire prodotti locali e materiali ecologici è una strategia per ridurre l’impatto climatico, mentre evitare gli acquisti online è una decisione che va oltre la comodità, influendo positivamente sull’ambiente e sul tessuto delle piccole attività commerciali. L’imperativo è chiaro: un Natale consapevole è fondamentale per plasmare il nostro futuro e contribuire alla salute del pianeta.

Cibo a chilometro zero e lotta agli sprechi

Scegliere prodotti locali e confezionati con materiali ecologici e riciclabili può ridurre l’impatto sul clima, anche a Natale. Pure evitare gli acquisti online è una scelta che va oltre la comodità individuale, poiché riduce l’impronta di carbonio e sostiene botteghe, artigiani e negozi locali. Un’altra importante regola per un Natale più sostenibile è acquistare cose che effettivamente servono. Riflettere sulla frequenza d’uso degli indumenti prima di comprarne di nuovi è un modo per contrastare lo spreco e promuovere una moda più consapevole.

Nelle festività, i cenoni e i pranzi sono momenti indubbiamente centrali. La pianificazione attenta degli acquisti alimentari, con una preferenza per i prodotti locali sfusi e il riutilizzo di buste e contenitori, può rendere il Natale più sostenibile. La lotta agli sprechi, attraverso una lista della spesa accurata, diventa cruciale in un contesto in cui la grande distribuzione organizzata contribuisce allo spreco alimentare. L’autoproduzione, ancora viva nelle tradizioni natalizie di molte famiglie, pensiamo ai cappelletti in brodo o al capitone, può essere un modo per ridurre gli sprechi e dare una dimensione più intima al Natale. Ricette legate alla stagionalità possono non solo deliziare il palato ma anche riconnetterci con la natura.

Natale a chilometro zero all’insegna della sostenibilità

L’Associazione per la Difesa e Orientamento Consumatori (Adoc) ha proposto una guida per un Natale all’insegna della sostenibilità e solidarietà. In un periodo in cui i costi del cenone natalizio registrano un aumento costante, l’Adoc offre non solo una riflessione sui cambiamenti nelle abitudini alimentari, ma anche un vademecum contro gli sprechi. L’aspetto più positivo è rappresentato dal cambiamento nelle preferenze alimentari degli italiani. C’è stato un aumento nei consumi di prodotti regionali e locali, a chilometro zero. Questa scelta, motivata da un desiderio di risparmio e sostenibilità, si contrappone alla diminuzione di prodotti esteri e esotici.

La riscoperta dell’agricoltura italiana si accompagna all’incremento del consumo di prodotti equo-solidali e all’adesione ai Gruppi di Acquisto Solidali (GAS). Questo non è solo un cambiamento nelle abitudini alimentari, ma riflette anche una crescente coscienza etica tra i consumatori italiani. Il vademecum proposto dall’Adoc si presenta come una guida pratica per affrontare il periodo natalizio riducendo gli sprechi. L’accento è posto sulla scelta di prodotti essenziali e di qualità, preferendo una tavola meno imbandita ma più saporita. L’invito è a considerare gli avanzi non come sprechi, ma come opportunità per creare nuovi piatti, sfruttando al meglio il congelatore per preservarli.

Semplici gesti per un Natale a chilometro zero

Un aspetto fondamentale di questo cambiamento è la scelta di acquistare solo l’essenziale, dando la preferenza alla qualità rispetto alla quantità. L’invito è a una tavola meno imbandita, ma più ricca di sapori autentici. La consapevolezza si estende anche agli avanzi nel frigorifero, che non vengono considerati sprechi, ma opportunità per creare nuovi piatti e ridurre gli sprechi alimentari. Il congelatore diventa un alleato prezioso, consentendo di surgelare gli avanzi e utilizzarli successivamente come porzioni monoposto. Questo non solo contribuisce a ridurre gli sprechi, ma offre anche praticità nella gestione del cibo. La riflessione si estende agli acquisti, con l’invito a comprare meno, ma più frequentemente, ciò di cui si ha effettivamente bisogno. Un gesto di solidarietà è rappresentato dalla possibilità di donare gli avanzi in buone condizioni alle Associazioni di assistenza per i più bisognosi. Questo non solo riduce gli sprechi individuali ma contribuisce anche a sostenere chi è in difficoltà. Un altro consiglio pratico è evitare le offerte promozionali illusorie, che possono portare a acquisti e spese non necessarie.

La corretta conservazione degli alimenti diventa una componente essenziale di questa filosofia. Dall’organizzazione del frigorifero, con verdure nella parte bassa per evitare muffe e separazione di frutta e verdura in base alla durata di conservazione, alla gestione del pesce fresco o congelato. Questi piccoli accorgimenti non solo migliorano la qualità degli alimenti ma contribuiscono anche a una gestione sostenibile delle risorse. Infine, l’invito a ridurre o moderare le porzioni servite sottolinea l’importanza di evitare gli sprechi durante i pasti.

Un approccio pratico per un Natale a chilometro zero

Questo non solo promuove uno stile di vita più sano, ma si allinea anche alla consapevolezza etica di un Natale che va oltre il consumismo. Questo vademecum contro gli sprechi ci guida verso un approccio più ponderato e sostenibile alle festività, dove ogni scelta riflette una consapevolezza del nostro impatto sul pianeta e sulla società. In un periodo in cui i costi degli alimenti mostrano un incremento costante, scegliere prodotti a chilometro zero potrebbe essere una soluzione.

Questo non basta, bisogna ridefinire le abitudini alimentari, orientandosi verso la sostenibilità e la solidarietà. L’incremento nell’acquisto di prodotti a chilometro zero, la lotta agli sprechi e la crescente partecipazione ai Gruppi di Acquisto Solidali indicano una trasformazione positiva. Questo è un approccio pratico, che sottolinea l’importanza di una tavola meno imbandita ma più saporita e il valore di considerare gli avanzi come un’opportunità, non spreco.