Maire, Eni e Iren insieme per produrre idrogeno e metanolo circolari a Sannazzaro

Produrre idrogeno e metanolo a partire dagli scarti industriali: è l'obiettivo di Maire, Eni e Iren. La produzione avrà luogo nell'impianto Eni di Sannazzaro, vicino Pavia

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 24 Febbraio 2025 12:32

Produrre metanolo e idrogeno circolari presso il sito industriale del gruppo Eni a Sannazzaro de’ Burgondi, in provincia di Pavia. È questo l’obiettivo dell’accordo stretto fra il gruppo Maire, tramite la controllata Met Development, e i partner Eni e Iren Ambiente.

Con l’accordo, si punta alla conversione di specifiche tipologie di scarti generando gas di sintesi, detto “syngas”, successivamente utilizzato per produrre carburanti e prodotti chimici sostenibili.

Idrogeno e metanolo dagli scarti

L’impianto verrà sviluppato da Maire insieme a Eni e Iren, impiegando la tecnologia proprietaria Nx CircularTm di NextChem.

Una volta realizzato, l’impianto sarà in grado di convertire in gas di sintesi circa 200.000 tonnellate all’anno di scarti non riciclabili che saranno forniti da Iren Ambiente. Il gas di sintesi verrà a sua volta convertito per produrre fino a 110.000 tonnellate all’anno di metanolo circolare, che rappresenta un’alternativa innovativa per la decarbonizzazione del settore marittimo.

Si prevede inoltre la produzione fino a 1.500 tonnellate all’anno di idrogeno circolare, che potrebbe essere utilizzato nei processi di raffineria, riducendo le emissioni di CO2 rispetto a quello generato per via fossile. In alternativa, potrebbe essere destinato alla mobilità sostenibile nei trasporti stradali e ferroviari. Oggi il 98% dell’idrogeno prodotto nel mondo proviene da fonti fossili ed è definito “idrogeno grigio”. Produrre più idrogeno, e in maniera sostenibile, è uno degli obiettivi di Eni. L’idrogeno viene oggi considerato una promettente opzione per la mobilità sostenibile a medio termine, in particolare per quei settori dei trasporti difficili da decarbonizzare, come il trasporto stradale pesante. Ma anche per i trasporti navali, che movimentano la maggior parte delle merci.

L’impianto sarà inoltre in grado di recuperare 33.000 tonnellate all’anno di granulato inerte, destinabile all’industria del cemento, contribuendo alla decarbonizzazione anche di questo settore.

Il ruolo dello stabilimento Eni di Sannazzaro

Il metanolo circolare prodotto rispetterà i criteri previsti dalla Direttiva Ue sulle energie rinnovabili per quanto riguarda gli Rcf (Recycled Carbon Fuels), il tutto nell’ottica di ridurre le emissioni di CO2.

L’impianto sfrutterà le infrastrutture e i servizi già disponibili presso il sito della raffineria Eni di Sannazzaro, ottimizzando così i costi e valorizzandone il know-how.

Porti più green

Questo il commento di Fabio Fritelli, managing director di NextChem:

“Questo progetto rappresenta un’opportunità unica per coniugare sostenibilità ambientale e ulteriore crescita economica e, in particolare, i porti italiani saranno tra i primi al mondo a poter fruire del nuovo carburante ecologico richiesto dalle normative internazionali. La tecnologia Nx CircularTm di NextChem consente di ridurre l’impatto ambientale con una soluzione che supporta e rafforza il percorso dei nostri clienti verso la transizione energetica”.

Il riferimento ai porti non è casuale: oggi, il 90% delle merci mondiali si sposta via mare. Vincere la partita relativa al taglio delle emissioni in mare è cruciale. Al momento il passaggio dalle navi a combustione alle navi a batteria elettrica è possibile unicamente sulle rotte brevi o tra porti intermedi, in cui si possano ricaricare le batterie. Per questo si cerca di riconvertire i motori dei vascelli, affinché possano essere alimentati da fonti alternative di energia, come ammoniaca, idrogeno e metanolo.