Italia a emissioni zero? Tra 200 anni

Secondo le stime più recenti di Italy for Climate (I4C), l'Italia raggiungerà l'obiettivo di azzerare le proprie emissioni di gas serra solo nel lontano 2220

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Alessandro Mariani

Giornalista

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

Pubblicato: 17 Settembre 2023 12:06

Se si guarda al futuro dell’Italia, in termini di neutralità climatica, emerge una realtà desolante e con pochi progressi tangibili, almeno al momento. Secondo le stime più recenti di Italy for Climate (I4C), un istituto di ricerca incentrato sul cambiamento climatico, l’Italia è destinata a raggiungere l’obiettivo di azzerare le proprie emissioni di gas serra solo nel lontano 2220.

Per l’Italia l’obiettivo emissioni zero è previsto nel 222o

Le cifre preliminari elaborate dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) indicano che nel 2022 l’Italia ha emesso circa 418 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, un valore praticamente invariato rispetto al 2021, nonostante il calo dei consumi energetici. Questo fenomeno preoccupante è attribuibile:

  • all’incremento nell’uso del carbone
  • alla drastica diminuzione della produzione idroelettrica (-38%), che ha raggiunto livelli simili a quelli degli anni ’50 a causa della siccità.
  • le fonti di energia rinnovabile hanno fornito solo il 35% della produzione nazionale, il settore eolico e solare è cresciuto di soli 3 GW, lasciando l’Italia in ritardo rispetto al resto dell’Europa.

Nel suo quarto rapporto annuale intitolato “10 Key Trend sul Clima“, Italy for Climate ha delineato in modo chiaro le tendenze rilevanti nell’ambito del clima ed dell’energia che hanno caratterizzato l’Italia nel 2022. Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e promotore di I4C, ha sottolineato l’opportunità persa dall’Italia nel rispondere alla crisi dei prezzi dell’energia e alla crescente emergenza climatica. Questa analisi ha rivelato che l’Italia si è allontanata dagli obiettivi energetici e climatici europei e ha perso terreno rispetto ai suoi partner europei.

Per le emissioni zero l’Italia deve tagliare tonnellate di Co2

Andrea Barbabella, coordinatore di Italy for Climate, ha reso noto che dal 2014 l’Italia ha tagliato in media solo 2 milioni di tonnellate di gas serra all’anno. Continuando su questa traiettoria, l’Italia raggiungerà la neutralità climatica solo nel 2220, molto dopo l’obiettivo europeo di raggiungere questo obiettivo entro il 2050. Nel 2022, invece di accelerare la transizione energetica, l’Italia ha incrementato la sua dipendenza dai combustibili fossili, che hanno coperto il 78% del fabbisogno energetico nazionale, con la Russia che rimane il principale fornitore di energia.

Il rapporto ha rivelato che nel 2022 le importazioni di combustibili fossili hanno raggiunto il 78% del fabbisogno energetico dell’Italia, un aumento rispetto al 2021 che ha riportato il paese ai livelli di dipendenza energetica degli anni precedenti. L’Italia rimane uno dei Paesi europei più dipendenti dall’estero in termini di energia, con una riduzione strutturale della dipendenza avvenuta solo durante il periodo di crescita delle energie rinnovabili tra il 2008 e il 2014. Nonostante la crisi in Ucraina e la crisi energetica, le fonti principali di approvvigionamento energetico dell’Italia sono rimaste sostanzialmente invariate nel 2022, con la Russia ancora al primo posto (anche se la sua quota è scesa al 20%), seguita da Algeria, Azerbaigian e Libia. Le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) sono aumentate del 46% rispetto al 2021, e le importazioni di gas dal Nord Europa hanno contribuito ulteriormente a questa dipendenza.

Sulla corsa verso le emissioni zero l’Italia rimane indietro 

Il rapporto mette in evidenza come la crisi dei prezzi dell’energia e l’aggravarsi degli effetti della crisi climatica non abbiano incentivato la transizione verso le emissioni zero in Italia. La fuga dall’approvvigionamento di gas russo e la crisi dell’energia idroelettrica causata dalla siccità eccezionale hanno compromesso il mix energetico italiano, con conseguente mancata riduzione delle emissioni di gas serra. Inoltre, la crescita delle fonti di energia rinnovabile negli ultimi anni è stata insufficiente.

L’Italia rimane nettamente indietro rispetto ad altre grandi potenze europee in termini di transizione energetica. Nel 2022, tra i principali paesi dell’Unione Europea, l’Italia ha registrato la crescita più bassa in termini di nuovi impianti eolici e fotovoltaici. Mentre l’Italia ha installato solo 3 GW di nuove installazioni nel 2022, paesi come la Francia, la Spagna e la Germania hanno registrato incrementi di 5 GW, 9 GW e 11 GW rispettivamente. Sebbene vi sia stata una crescita positiva rispetto agli anni precedenti, grazie alle semplificazioni governative e alla domanda di impianti residenziali stimolata dal Superbonus, l’Italia è ancora lontana dall’obiettivo di oltre 10 GW di nuove installazioni all’anno entro il 2030, necessarie per raggiungere gli obiettivi climatici stabiliti.

L’Unione Europea verso le emissioni zero

L’Unione Europea si propone di diventare climaticamente neutrale entro il 2050: un’economia con emissioni nette di gas serra pari a zero. Questo obiettivo è al centro del Green Deal Europeo ed è in linea con l’impegno dell’UE per l’azione climatica globale ai sensi dell’Accordo di Parigi. La transizione verso una società climaticamente neutrale è sia una sfida urgente che un’opportunità per costruire un futuro migliore per tutti. Tutti i settori della società e dell’economia svolgeranno un ruolo cruciale: dal settore energetico all’industria, dalla mobilità alle costruzioni, dall’agricoltura alla silvicoltura. L’UE può guidare la strada investendo in soluzioni tecnologiche realistiche, dando potere ai cittadini e coordinando l’azione in settori chiave come la politica industriale, la finanza e la ricerca, garantendo al contempo equità sociale per una transizione giusta.

La visione della Commissione è stata delineata già nel novembre 2018, esaminando tutti i settori chiave ed esplorando le vie per la transizione. Il progetto della Commissione copre praticamente tutte le politiche dell’UE ed è in linea con l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di mantenere l’incremento della temperatura globale ben al di sotto dei 2°C e perseguire sforzi per limitarlo a 1,5°C.

Come parte del Green Deal Europeo, la Commissione ha proposto il 4 marzo 2020 la prima Legge Europea sul Clima per sancire nel diritto l’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050. Tutte le Parti dell’Accordo di Parigi sono invitate a comunicare entro il 2020 le loro strategie di sviluppo a lungo termine a basse emissioni di gas serra. Il Parlamento Europeo ha approvato l’obiettivo di emissioni nette di gas serra pari a zero nella sua risoluzione sul cambiamento climatico nel marzo 2019 e nella risoluzione sul Green Deal Europeo nel gennaio 2020.