In Italia il 2022 è stato l’anno più caldo degli ultimi sessant’anni

A dirlo è il Rapporto “Clima in Italia nel 2022” pubblicato recentemente da Ispra con cadenza annuale a partire dal 2026 e diventato quest'anno un prodotto SNPA

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) ha pubblicato il Rapporto “Clima in Italia nel 2022“. Il rapporto mostra che il 2022 è stato l’anno più caldo dal 1961, con un’anomalia media di +1,23°C rispetto al valore climatologico 1991-2020. Questo significa che la temperatura media in Italia è stata superiore di 1,23°C rispetto alla media degli anni dal 1991 al 2020.

Il 2022 è stato segnato da una straordinaria ondata di calore nel nostro territorio, infatti, è stato classificato come l’anno più caldo dal 1961. Le temperature hanno superato di 0,58°C il precedente record del 2018 e addirittura di 1,0°C il valore dell’anno precedente, il 2021. Questo aumento significativo delle temperature pone seri interrogativi sulla situazione climatica del nostro paese e richiede azioni concrete per affrontare l’emergenza climatica.

Estati roventi e temperature record

Le temperature anomale registrate durante i mesi più caldi del 2022 indicano un notevole aumento della temperatura rispetto alla media storica. Giugno è stato il mese più caldo, con un’eccezionale anomalia di +3,09°C. Questo è un aumento significativo che indica un’estrema anomalia termica rispetto ai valori medi del mese di giugno.

Anche luglio, ottobre e dicembre hanno registrato anomalie superiori a 2°C, indicando temperature particolarmente calde durante questi mesi. Questi aumenti significativi delle temperature possono avere conseguenze negative sull’ambiente e sulla salute umana.

L’estate è stata la stagione più colpita, con un’anomalia di +2,18°C rispetto alla media storica. Questo indica che le temperature estive sono state molto più elevate rispetto alla media, aumentando il rischio di ondate di calore, siccità e altre problematiche correlate al clima.

L’autunno ha registrato un’aumento di temperatura relativamente più basso, con un’anomalia di +1,38°C. Anche se l’anomalia è inferiore rispetto all’estate, indica comunque un aumento significativo della temperatura rispetto alla media storica per la stagione autunnale.

Infine, l’inverno ha avuto un aumento di temperatura ancora inferiore, con un’anomalia di +0,58°C. Anche se l’aumento è relativamente basso rispetto ad altre stagioni, suggerisce comunque un innalzamento della temperatura invernale rispetto alla media storica.

In sintesi, i mesi più caldi del 2022 hanno registrato temperature anomale superiori a 2°C, con giugno che ha raggiunto un’eccezionale anomalia di +3,09°C. Questi incrementi significativi delle temperature indicano un forte impatto del cambiamento climatico durante questi periodi dell’anno, con possibili conseguenze negative sull’ambiente e sulla salute umana.

Siccità record e scarsità d’acqua: il 2022 in Italia

Il 2022 è stato l’anno meno piovoso dal 1961, segnando un -22% rispetto alla media climatologica 1991-2020, con precipitazioni inferiori alla norma (-39%) da gennaio a luglio. Le anomalie sono state più marcate al Nord (-33%), seguite dal Centro (-15%) e dal Sud e Isole (‑13%).

A scala nazionale i mesi relativamente più secchi sono stati ottobre (-62%) e gennaio (-54%), mentre il mese relativamente più piovoso è stato agosto (+69%). Le prolungate condizioni di siccità, associate alle alte temperature, hanno determinato una forte riduzione della disponibilità naturale di risorsa idrica: stimata per l’Italia una disponibilità annua di 221,7 mm (ca. 67 km3), che rappresenta il minimo storico dal 1951 a oggi, e delinea una riduzione di circa il 50% rispetto alla disponibilità annua media di risorsa idrica stimata per l’ultimo trentennio climatologico 1991-2020.

Il Rapporto Ispra 2022: eventi estremi e impatto sul territorio

È dal 2006 che Ispra pubblica il suo rapporto con cadenza annuale e quest’anno diventa un prodotto Snpa. Grazie al coinvolgimento del Sistema nazionale per la protezione ambientale, si arricchisce di approfondimenti sul clima anche a scala regionale e locale, nonché su aspetti idro-meteo-climatici e meteo-marini più rilevanti dell’anno in esame.

Nel 2022 non sono mancati eventi estremi di precipitazione, in alcuni casi eccezionali. Particolarmente rilevante è stato il tragico evento che il 15 settembre ha investito le Marche, dove un sistema temporalesco autorigenerante e stazionario ha causato fenomeni intensi e localizzati, con precipitazioni giornaliere che hanno superato localmente i 400 mm.

A fine novembre 2022, l’Alto Adriatico è stato interessato da un evento meteo-marino eccezionale, connesso al fenomeno della ciclogenesi alpina, che ha temporaneamente registrato valori di innalzamento del livello del mare sotto costa anche superiori a 200 cm (tra i più alti delle serie storiche esistenti). Questo ha reso necessaria l’attivazione delle barriere del MOSE di Venezia.

Da ricordare anche l’evento drammatico del 26 novembre a Ischia, con precipitazioni intense e massimi di 176,8 mm in 24 ore presso la stazione di Forio d’Ischia e 13,4 mm in 10 minuti presso la stazione di Monte Epomeo, che ha innescato colate di fango e causato la perdita di vite umane e ingenti danni al territorio. Il Rapporto Ispra 2022 riporta l’analisi dettagliata di questi eventi estremi e del loro impatto sul territorio italiano.

Inverno anomalo e fusione glaciale record del 2022

Durante l’inverno del 2022, si è verificata una quantità di neve molto inferiore rispetto ai decenni precedenti e si è sciolta rapidamente durante i mesi primaverili ed estivi a causa delle alte temperature. A maggio, è stata stimata una superficie inferiore a 5000 km2, una situazione tipica dei mesi di giugno e luglio. Questa combinazione insolita di scarse precipitazioni nevose e temperature sopra la media ha causato una forte siccità e ha avuto gravi conseguenze sui ghiacciai alpini. Già a partire dai primi giorni di giugno, molti di essi sono risultati privi di neve, con una fusione quattro volte più intensa rispetto alla media degli ultimi 20 anni nella regione nord-occidentale delle Alpi.

Analisi del Clima e Eventi Estremi in Italia

Il rapporto è strutturato in due parti. La prima parte del volume descrive l’andamento del clima nel corso dell’ultimo anno e aggiorna la stima delle variazioni climatiche negli ultimi decenni in Italia sulla base di dati, statistiche, indici e indicatori climatici derivati dal Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale (SCIA).

La seconda parte raccoglie contributi di approfondimento, dalla scala nazionale alla scala locale, sui principali elementi che hanno caratterizzato il 2022: la siccità e la scarsità idrica, il caldo, gli eventi idro-meteo-climatici e meteo-marini significativi. Il Rapporto Ispra 2022 offre un’analisi completa del clima e delle condizioni meteo estreme che hanno interessato l’Italia nell’anno appena trascorso.