La Sharing Economy, meglio chiamata in italiano, economia collaborativa o economia della condivisione, ha cambiato molti aspetti della nostra vita, permettendoci di rivoluzionare il nostro rapporto con oggetti e servizi. Il cambiamento non è avvenuto solo nella nostra vita quotidiana, tra social eating e micromobilità, ma anche in vacanza, estendendosi ad aspetti più marginali (ma comunque importanti) per la buona riuscita di un viaggio.
La sharing economy ci permette di condividere beni e servizi inutilizzati o sotto-utilizzati, mettendoli temporaneamente a disposizione di chiunque ne abbia bisogno. Questo permette l’ingresso di nuovi attori economici, offre un risparmio per l’utente e un guadagno extra per l’affittante, diminuendo l’impatto ambientale e rinforzando i legami sociali e le comunità. L’economia collaborativa sa essere facile, economica, sostenibile, ma soprattutto un’esperienza unica. La regola è una: condividere non possedere.
Start-up e aziende tecnologiche promettono di cambiare il mondo in meglio, di farci possedere meno e condividere di più, permettendoci di impattare meno, diminuire spese, consumismo, materialismo e ritrovare la socialità perduta. Al primo posto, ci sono turismo e accomodation, da cui tutto è partito. Scopriamo assieme app e piattaforme online italiane e internazionali, che hanno completamente trasformato il nostro modo di viaggiare.
Sharing Economy: social traveling e spostamenti
Viaggio on the road, le opzioni sono diverse: si può utilizzare l’auto di proprietà con la possibilità di dare un passaggio e condividere dei tragitti con altri viaggiatori grazie ad app come Blablacar, perfettamente funzionante in tutta Europa per tragitti lunghi. In Francia, l’app è stata implementata anche per i tragitti brevi e quotidiani, ed è comodissima.
In Italia, è da poco stata lanciata la campagna di crowdfunding di Moversi, una piattaforma di mobilità sociale pensata per creare una rete di trasporto collettivo che sfrutta la più grande rete di trasporto che abbiamo già per le strade: le auto. Non è carpooling ma una sorta di ‘autostop intelligente’. Da guidatore o pedone basta impostare il proprio percorso sul navigatore, che verrà letto dall’app come una linea di trasporto ‘temporanea’ che metterà in contatto chi fa lo stesso tragitto. Le tratte costeranno 0.10 centesimi al kilometro, ma i primi 100.000 supporter che aiuteranno quest’idea a diventare realtà, potranno utilizzare il servizio gratuitamente e per sempre.
Per chi vuole noleggiare un van o un camper (magari elettrico) in coppia, con amici o magari con nuovi compagni di viaggio, ci sono diverse opzioni. L’italiana Cocovan è nata nel 2017 ed è la prima piattaforma web che unisce e crea una community di camperisti e viaggiatori. Un progetto che esalta il valore della condivisione offrendo l’opportunità di noleggiare alloggi mobili direttamente da altri privati o condividere viaggi in pochi click e in modo sicuro e facile. La piattaforma di Yescapa rende semplice e sicuro il noleggio di camper, van e furgoni camperizzati tra privati, proponendo una soluzione di camper sharing per un viaggio itinerante in totale libertà e sicurezza.
Sharing Economy: esperienze di vita e alloggi
Gli amanti della montagna devono sapere che in Alto Adige, l’Associazione ‘Volontariato in Montagna’ offre vacanze-volontariato nei masi di alta montagna sudtirolesi. Si può scegliere di cosa occuparsi, in comune accordo con la famiglia proprietaria del maso, che in cambio fornisce vitto e alloggio. Esistono inoltre molte piattaforme internazionali che permettono di abbattere i costi di viaggio dedicando del tempo alle attività più disparate sul territorio. HelpX, WorkAway, WWOOF sono le più conosciute ed utilizzate.
Agli appassionati camperisti e campeggiatori, sarà utile sapere che è possibile letteralmente “piantare le tende” in giardini privati, piazzole o qualsiasi altro tipo di spazio all’aperto, messo a disposizione da privati insieme ad un bagno e all’allaccio dell’elettricità. Come si fa? Iscrivendosi gratuitamente alla piattaforma di Garden Sharing.
Chi vive in una località ambita, in una città d’arte o potenzialmente ovunque, può scambiare casa o metterla a disposizione su piattaforme come HomeExchange e Homelink, soluzioni interessanti che permettono letteralmente di ‘sentirsi a casa’ altrui, e viaggiare a basso costo a fronte di una fee annuale.
Gli amanti degli animali domestici possono proporsi come Pet Sitter e House Sitter. La piattaforma Trusted House Sitters permette di mettere in contatto viaggiatori, con persone che hanno bisogno di qualcuno che si prenda cura della propria casa, del giardino e degli animali domestici in cambio dell’alloggio gratuito. Le possibilità sono moltissime, di breve-lungo periodo e internazionali.
Per chi invece, vuole vivere viaggiando e lavorando da remoto, può essere interessante la piattaforma Coliving.com che permette di trovare spazi di coworking e coliving e anche rural coliving in tutto il mondo. I coliving sono comunità di persone, fisse e temporanee che vivono e lavorano nello stesso luogo, in spazi personali e condivisi. Per molti, il ritorno alle comunità sarà il nuovo vivere futuro.
Prodotti e servizi messi a disposizione della sharing economy non finiscono qui, e si estendono ai settori più disparati. In Germania, Rental+ da la possibilità di noleggiare e restituire in modo indipendente macchinari e attrezzature per l’edilizia selezionati, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
In Italia, con Sisterly permette di noleggiare borse griffate, anche extralusso, per promuovere un atteggiamento più ludico e consapevole. Babonbo, (Baby on Board) ermette alle famiglie in viaggio di noleggiare attrezzature per bambini in oltre 100 città. Culle, passeggini, seggiolini per auto, giocattoli ed altre attrezzature per bambini che vengono recapitati direttamente nelle mete di viaggio e nei luoghi di destinazione prescelti come hotel, aeroporti, parchi, centro città o stazione da famiglie o negozi locali. Al momento, ha all’attivo oltre 700 clienti serviti e 170 fornitori locali e in Italia la troviamo su Firenze e Milano.
Perché la Sharing Economy piace? Perché non vogliamo il costo e la responsabilità di possedere oggetti, ma vogliamo il piacere che ne deriva, e che oggi si rivela applicabile a tutto.