Il vademecum per ridurre i consumi in cucina e tagliare la bolletta

Dal piatto di pasta più economico ai consigli su come utilizzare il forno: il vademecum per ridurre i consumi in cucina e risparmiare sui costi della bolletta

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

La cucina è uno dei luoghi in cui si consuma più energia elettrica in tutta la casa, circa un terzo dell’energia elettrica totale ogni anno. Questo è dovuto al forno, alla lavastoviglie, al frigorifero e alla cottura dei pasti. Se non si ha un fornello ad induzione, bisogna anche considerare il consumo di gas per cucinare i pasti.

In un momento storico in cui i prezzi delle materie prime e dell’energia sono alti, è importante imparare a ridurre gli sprechi e adottare comportamenti virtuosi per limitare i consumi di gas ed elettricità. Selectra ha realizzato un vademecum con suggerimenti da mettere in pratica ogni giorno per risparmiare ai fornelli, come ad esempio il piatto di pasta più economico da preparare in casa o scegliere elettrodomestici di classe energetica alta.

Conoscere i consumi

È importante sapere quali elettrodomestici consumano più energia in cucina. Spiccano il bollitore, con un consumo orario fino a 2 kWh, e la friggitrice ad aria (1,5 kWh). La lavastoviglie consuma circa 1 kWh, ma viene utilizzata quasi quotidianamente: secondo i calcoli di Selectra, 4 lavaggi a settimana consumano circa 16 kWh al mese. Discorso analogo per il frigorifero che, pur non avendo un elevato consumo orario, è un elettrodomestico che rimane acceso 24 ore su 24 e quindi ha un impatto notevole sulla bolletta: uno di classe energetica media consuma circa 400 kWh all’anno, ovvero circa Il 55% di tutta l’elettricità consumata in una cucina con fornelli a gas, o il 40% se i piani cottura sono a induzione.

L’utilizzo del gas in cucina

Quanto si risparmierebbe se si spegnesse il gas quando la pasta ha raggiunto la temperatura di ebollizione? Si tratta di una proposta che è stata condivisa anche dal premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi nei mesi scorsi e che consentirebbe di cucinare bene la pasta spegnendo il gas prima della fine della cottura. Secondo i calcoli, se si facesse questo, si risparmierebbero in bolletta solo 75 centesimi di euro al mese, ipotizzando di cucinare la pasta, che in media ha 10 minuti di cottura, 4 volte a settimana, con una cucina a gas.

Scegliere il tipo di pasta

I costi dei primi piatti variano. Tra quelli più economici da cucinare ci sono gli gnocchi, che non richiedono più di 3 minuti per cucinarsi dopo aver fatto bollire l’acqua. Questi pesano appena 3 centesimi a piatto se cucinati a gas. Leggermente più caro (0,06 € a gas) è un piatto di spaghetti, che si cuociono in 10 minuti, conditi con un semplice sugo. Arriviamo invece a spendere molto di più per un piatto di lasagne, la cui preparazione richiede non solo l’uso del fornello per lessare la pasta sfoglia e cuocere il ragù, ma anche il forno per la cottura finale: 0,85 € se il fornello è a gas e il forno è elettrico.

Il consumo di acqua

Per ridurre i consumi di energia, è importante anche usare la giusta quantità di liquidi durante la cottura. Ad esempio, per preparare 100 grammi di pasta sono sufficienti 700 ml di acqua, risparmiando circa un quarto di energia rispetto al litro tradizionale. Quando si aggiunge il sale, è meglio aspettare che l’acqua bolla, poiché questo aumenta il tempo di ebollizione.

Materiali e coperchi

Cucinare in modo sostenibile significa anche prestare attenzione ai materiali che si usano. Ceramica o vetro sono perfetti per il forno perché non necessitano di temperature molto elevate ed assicurano la massima efficienza. Per le padelle, meglio quelle con il fondo perché diffondono uniformemente il calore. Senza dimenticare il coperchio, per evitare la dispersione del calore. Infine, conviene tagliare gli alimenti in pezzi più piccoli quando devono essere cotti, per cuocerli più velocemente e diminuire l’uso del gas.

Temperatura dei termosifoni in cucina

La prima cosa da fare per ridurre gli sprechi di gas è spegnere i termosifoni o diminuirne la temperatura mentre si cucina: con l’uso del forno e dei fornelli l’ambiente si riscalda già di 2-3 gradi, poiché fino al 50% del calore si disperde.

Utilizzo del forno

L’energia assorbita dal forno elettrico dipende dalla temperatura di cottura: più alta è la temperatura, maggiore è l’energia consumata. A 180ºC, il forno consumerà circa 1 kWh in 60 minuti, mentre a 200º C si sale a circa 1,5 kWh. Secondo i calcoli, se lo si usa per 40 minuti 2 volte a settimana a 180°, si aggiunge fino a 70€ alla bolletta in un anno. Per ridurre gli sprechi, è consigliabile ottimizzarne l’utilizzo cuocendo più pietanze contemporaneamente, preferire la modalità “ventilata” che riduce i tempi di cottura e sfruttare, nei modelli che lo limitano, la possibilità di accendere soltanto la metà superiore o inferiore dell’elettrodomestico. Da ricordare inoltre che non sempre è necessario preriscaldare il forno, poiché i forni moderni raggiungono la temperatura desiderata in tempi brevi e, tra l’altro, sono in grado di mantenerla anche nei 20 minuti successivi allo spegnimento: in alcuni casi è possibile spegnerli in anticipo e sfruttare il calore residuo per terminare la cottura. Per scaldare le pietanze, puoi usare il forno a microonde, che ti farà risparmiare tempo e denaro.

L’uso della lavastoviglie

La lavastoviglie andrebbe utilizzata solo quando è a pieno carico: si limita il numero di lavaggi e, se la si preferisce al classico lavaggio a mano, si riduce di 4 volte il consumo d’acqua e di energia elettrica. Bene utilizzare cicli brevi o la modalità “eco”, che rispetto al lavaggio classico fanno risparmiare il 20% di energia.

Sbrinare il frigo

Il frigorifero è un elettrodomestico indispensabile in cucina, soprattutto perché è in funzione h24. È importante utilizzarlo nel modo corretto. Innanzitutto, è necessario sbrinare regolarmente il frigorifero e il congelatore. Un frigorifero non sbrinato consuma fino al 20% di energia in più rispetto a uno pulito. In secondo luogo, è consigliabile tenere il frigorifero lontano da fonti di calore, come il forno o la luce diretta del sole, perché altrimenti si rischia di consumare fino al 10% di energia in più. Infine, è importante mantenere la temperatura del frigorifero tra i 4 ei 6 gradi per evitare che i cibi si congelino e si formino della brina.

Standby e illuminazione

Diversi elettrodomestici ed apparecchi elettrici consumano energia anche se non sono in funzione, poiché restano in standby. Si consiglia quindi di staccare bollitore elettrico, tostapane, grill, microonde, televisore quando non vengono utilizzati, ad esempio collegandoli ad una presa multipla dotata di interruttore. Per quanto riguarda l’illuminazione, oltre a sfruttare il più possibile la luce naturale, è bene prevedere luci a LED, per ridurre gli sprechi. In cucina bisogna inoltre verificare il tipo di luci presenti al di sopra dei fornelli o del piano cottura: spesso sono fluorescenti e/o a incandescenza.

Scegliere la classe energetica più alta

Per risparmiare in cucina è necessario sostituire gli elettrodomestici, preferendo quelli di nuova generazione e con classe energetica alta (la scala va da G ad A) che consumano meno energia. Basti pensare che ogni “gradino” della classe energetica in meno (ad esempio, se si sceglie un frigorifero appartenente alla classe D invece di quella C) i consumi salgono del 25% circa, appesantendo la bolletta elettrica.