Giornata Mondiale del suolo, proteggere suolo e acqua contro i cambiamenti climatici

Il World Soil Day 2023 si focalizza sul legame tra suolo e acqua, elementi chiave per la sopravvivenza, infatti, il 95% del cibo proviene da queste due risorse

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

La Giornata Mondiale del Suolo 2023 pone l’accento sul ruolo fondamentale che suolo e acqua rivestono per la sopravvivenza umana. Il suolo è il fondamento dell’agricoltura, che fornisce il cibo per oltre il 95% della popolazione mondiale. L’acqua è necessaria per la crescita delle piante e per la vita di tutti gli esseri viventi.

Senza suolo e acqua sani, non sarà possibile nutrire una popolazione mondiale in crescita. Entro il 2050, si stima che la popolazione mondiale raggiungerà i 10 miliardi di persone. Per soddisfare le esigenze alimentari di questa popolazione, sarà necessario produrre di più con meno risorse naturali.

Questo obiettivo è sfidante, ma possibile. È necessario adottare pratiche agricole sostenibili, che proteggano il suolo e l’acqua. Tali pratiche includono:

  • L’uso di rotazioni colturali e di colture intercalari, che aiutano a mantenere la fertilità del suolo
  • L’applicazione di fertilizzanti e pesticidi in modo sostenibile, per evitare l’inquinamento del suolo e dell’acqua
  • La gestione delle acque piovane, per prevenire l’erosione del suolo e l’inquinamento delle acque sotterranee

Proteggere suolo e acqua è un investimento per il futuro. È necessario che tutti, governi, aziende e cittadini, si impegnino per salvaguardare queste risorse fondamentali per la vita.

World Soil Day: la criticità del consumo di suolo in Italia

Il World Soil Day, noto anche come Giornata Mondiale del Suolo, rappresenta un momento di sensibilizzazione riguardo al ruolo centrale che il suolo gioca nella nostra vita quotidiana e all’utilizzo che se ne fa. In Italia, il consumo di suolo raggiunge cifre preoccupanti: secondo i dati del 2018, le coperture artificiali hanno interessato 51 km2 di territorio, equivalente a un consumo di circa 14 ettari al giorno (pari a 20 campi da calcio). Questo sottolinea l’importanza di conoscere e valorizzare il territorio, promuovere una sensibilizzazione ambientale sempre crescente e considerare soluzioni alternative per un uso più consapevole del terreno.

Sensibilizzare sull’importanza di una risorsa vitale

Il 5 dicembre di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale del Suolo, un’iniziativa promossa dall’Unione Internazionale di Scienze del Suolo (IUSS) e dall’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) per diffondere la consapevolezza ambientale nella popolazione mondiale. Il suolo è infatti essenziale per la vita, in quanto supporta la produzione di cibo, carburanti, fibre e servizi per il benessere umano. Inoltre, il suolo ospita una grande biodiversità, che va protetta con la stessa cura che si dedica alla biodiversità della superficie.

La Giornata Mondiale del Suolo vuole anche evidenziare il ruolo del suolo nella gestione dell’acqua potabile e nella prevenzione delle inondazioni e delle siccità. Il suolo è inoltre il più grande deposito di carbonio sulla Terra, e la sua salvaguardia contribuisce all’adattamento dell’ecosistema ai cambiamenti climatici, sempre più frequenti e intensi.

Il consumo di suolo in Italia: una sfida per l’ambiente e il territorio

L’Italia è uno dei paesi europei con il maggior consumo di suolo, cioè la trasformazione di aree naturali o agricole in aree artificiali. Secondo i dati dell’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, il 7,6% del territorio nazionale è coperto da cemento, asfalto e altre infrastrutture, con un aumento dello 0,21% tra il 2017 e il 2018. Questo trend è in contrasto con gli obiettivi comunitari, che prevedono di fermare il consumo di suolo entro il 2050, privilegiando la riconversione delle aree già urbanizzate.

Il consumo di suolo ha infatti gravi conseguenze sull’ambiente e sul territorio, in quanto riduce la biodiversità, la fertilità, la capacità di assorbire l’acqua e di immagazzinare il carbonio. Inoltre, il consumo di suolo aumenta il rischio idrogeologico, cioè la vulnerabilità del terreno agli eventi climatici estremi, come frane e alluvioni. Per questo motivo, è importante adottare politiche di tutela e di gestione sostenibile del suolo, attraverso il monitoraggio, la prevenzione e la partecipazione di tutti gli attori coinvolti.

Italia sempre più a rischio frane e alluvioni

In Italia, il territorio si mostra fragile dal punto di vista idrogeologico, con frane e alluvioni che rappresentano fenomeni sempre più diffusi, ricorrenti e pericolosi, accentuati dal cambiamento climatico. Le città e le aree urbane emergono come le più vulnerabili di fronte a tali minacce. Il consumo indiscriminato di suolo aggrava ulteriormente l’esposizione della popolazione al rischio idrogeologico: in un solo anno, oltre 900 ettari di territorio nazionale hanno perso la loro permeabilità nelle zone a pericolosità idraulica media.

L’espansione del cemento contribuisce in modo significativo a rendere il nostro Paese meno sicuro, poiché l’impermeabilizzazione del suolo aumenta in modo significativo il rischio di catastrofi. Nei cinquant’anni trascorsi tra il 1972 e il 2021, frane e inondazioni hanno causato la perdita di 1.610 vite (di cui 42 dispersi), ferito 1.875 persone e costretto oltre 300.000 individui a evacuare o a rimanere senzatetto. Nessuna regione è immune da questa minaccia. Gli eventi meteorologici estremi, una volta eccezionali, sono diventati la norma negli ultimi 4 anni, colpendo la Penisola da Nord a Sud, colpendo duramente regioni come Sicilia e Calabria, Piemonte, Marche e Emilia-Romagna.

Una sfida per l’agricoltura sostenibile e la sicurezza alimentare

Il suolo è una risorsa fondamentale per l’agricoltura, ma è anche una risorsa fragile e minacciata da diversi fattori. Tra questi, ci sono l’erosione, la degradazione, la salinizzazione e l’inquinamento, causati da pratiche agricole intensive che impoveriscono il suolo e riducono la sua fertilità. Questo problema ha ripercussioni sulla qualità e sulla quantità degli alimenti prodotti, mettendo a rischio la sicurezza alimentare.

Per proteggere il suolo e utilizzarlo in maniera sostenibile, è necessario adottare pratiche agricole rispettose dell’ambiente e della biodiversità. Alcune aziende dell’agroalimentare hanno capito l’importanza di questo approccio, investendo in pratiche agricole sostenibili, come la rotazione delle colture e il mantenimento di aree verdi nelle aree agricole. Queste pratiche permettono di conservare il suolo, di arricchirlo di sostanze organiche e di prevenire l’accumulo di sostanze nocive. In questo modo, si può garantire una produzione agricola di qualità e una sicurezza alimentare per tutti.

Rigenerazione urbana: la chiave per limitare il consumo di suolo

La sensibilizzazione ambientale e la crescente consapevolezza del consumo di suolo stanno portando a una nuova visione della pianificazione territoriale. In quest’ottica, il suolo è considerato una risorsa non rinnovabile, il cui utilizzo incontrollato deve essere limitato.

Una soluzione possibile è quella di orientare le attività di trasformazioni urbanistico-edilizie verso le aree già urbanizzate, degradate o dismesse. In questo modo, si può evitare di consumare nuove aree agricole o naturali, e si può riqualificare il patrimonio edilizio esistente.

La rigenerazione urbana può essere realizzata in diversi modi, come ad esempio:

  • Riqualificazione energetica e antisismica degli edifici: questo intervento consente di migliorare l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici, rendendoli più sostenibili e resistenti
  • Riutilizzo di aree dismesse: ad esempio, aree industriali dismesse possono essere riconvertite in spazi verdi, in centri commerciali o in altri edifici pubblici o privati
  • Riqualificazione di quartieri degradati: questo intervento può essere realizzato attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture, la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente o la creazione di nuovi spazi pubblici

La rigenerazione urbana è un processo complesso che richiede la collaborazione di diversi attori, come le amministrazioni pubbliche, le imprese e i cittadini. Tuttavia, è un’opportunità importante per limitare il consumo di suolo e promuovere uno sviluppo sostenibile delle città.

Consumo di suolo: una sfida irrisolta tra Italia ed Europa

La rigenerazione urbana e il consumo di suolo sono due temi che sono sempre più interconnessi. La rigenerazione urbana, infatti, può rappresentare una soluzione efficace per limitare il consumo di suolo, riqualificando le aree già urbanizzate e riducendo la necessità di costruire nuove infrastrutture e nuovi edifici.

In Italia, la discussione su questi temi è in corso da anni, ma non si è ancora arrivati a una soluzione definitiva. Nel 2022, sono stati depositati alcuni disegni di legge sul consumo di suolo, ma il loro esame è ancora allo stadio iniziale.

A livello europeo, invece, la Commissione europea ha approvato nel 2021 la “Strategia dell’UE per il suolo per il 2030”, che ha fissato come obiettivo di lungo periodo un consumo netto di suolo pari a zero per il 2050.

Inoltre, l’Unione Europea sta attualmente discutendo una proposta di Direttiva per il monitoraggio e la resilienza del suolo (Soil Monitoring Law). La Direttiva mira a creare un sistema standardizzato di monitoraggio dei suoli europei, al fine di migliorare la nostra comprensione della salute del suolo e di identificare le aree a rischio di degrado.

La proposta è un passo avanti importante, ma non è sufficiente per fermare i processi di degrado del suolo e mitigare gli impatti del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità. Il testo non rende vincolante nessuno strumento per occuparsi della salute e fertilità dei suoli.

La conservazione del suolo: un impegno condiviso

La conservazione del suolo è un impegno condiviso da tutti, agricoltori, cittadini e istituzioni.

  • Gli agricoltori possono contribuire alla conservazione del suolo adottando pratiche agroecologiche, come la rotazione delle colture, la semina diretta e l’uso di colture di copertura. Queste pratiche aiutano a ridurre l’erosione del suolo, a migliorarne la fertilità e a proteggerlo da altri impatti negativi
  • I cittadini, invece, possono contribuire alla conservazione del suolo scegliendo prodotti locali, coltivati con metodi rispettosi dell’ambiente, come l’agricoltura biologica. I prodotti locali hanno un minor impatto ambientale rispetto a quelli importati, perché richiedono meno trasporto e imballaggio. Inoltre, i prodotti biologici sono coltivati senza l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, che possono danneggiare il suolo

La conservazione del suolo è una sfida importante per il futuro del nostro pianeta. Tutti possiamo fare la nostra parte per proteggere questo bene prezioso.