Finanza sostenibile, arriva la task force italiana contro il greenwashing

La task force lanciata da ISPRA ha l'obiettivo di supportare operatori finanziari, autorità e imprese per costruire un modello di finanziamento sostenibile

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

L’ISPRA ha creato una task force per la trasparenza e la finanza sostenibile per combattere il greenwashing. Questo gruppo di lavoro mira a sostenere la lotta contro i cambiamenti climatici e la realizzazione del Green Deal tramite un monitoraggio degli investimenti per lo sviluppo sostenibile. Il focus è sempre sulla transizione energetica, per indirizzare le risorse verso attività che non danneggino l’ambiente.

Cos’è il greenwashing

Greenwashing è un termine utilizzato per descrivere le pratiche commerciali ingannevoli che mirano a presentare prodotti o servizi come “verdi” o sostenibili, senza che questi effettivamente lo siano. Questa pratica è diventata sempre più diffusa negli ultimi anni, poiché cresce l’interesse del pubblico verso le questioni ambientali e la sostenibilità. Tuttavia, il greenwashing rappresenta un grave problema per la finanza sostenibile, poiché rende difficile per gli investitori distinguere tra investimenti realmente sostenibili e quelli che sembrano tali solo per il marketing.

Il problema del greenwashing in ambito finanziario

Il problema del greenwashing è particolarmente grave nel settore finanziario, poiché le pratiche ingannevoli possono indurre gli investitori a credere che stanno investendo in modo sostenibile, quando in realtà i loro soldi stanno finanziando attività dannose per l’ambiente. Ad esempio, un’azienda potrebbe pubblicizzare un prodotto come “sostenibile” sulla base di una sola caratteristica verde, come la presenza di materiali riciclati, ma nascondere altre pratiche dannose per l’ambiente.

Greenwashing e finanza sostenibile

Il greenwashing rappresenta anche un problema per la finanza sostenibile perché impedisce una valutazione accurata e trasparente delle prestazioni ambientali e sociali delle imprese. Ciò può rendere difficile per gli investitori scegliere investimenti che realmente contribuiscono allo sviluppo sostenibile, poiché le informazioni sulle prestazioni ambientali e sociali sono fuorvianti o incomplete.

Standard per contrastare il greenwashing

Per contrastare il greenwashing, le autorità pubbliche e le organizzazioni della società civile stanno sviluppando standard e criteri per definire cosa sia un investimento sostenibile e per garantire che le informazioni fornite agli investitori siano accurate e trasparenti. Ad esempio, la Tassonomia UE sugli investimenti sostenibili fornisce un quadro comune per definire e classificare gli investimenti sostenibili all’interno dell’UE.

La task force ISPRA

L’obiettivo primario della task force è contrastare il greenwashing, come descritto nel documento prodotto da ISPRA insieme al Forum della Finanza Sostenibile. La destinazione corretta degli investimenti, soprattutto quelli pubblici, è una questione attuale che è stata affrontata anche durante la COP26, dove i leader politici hanno sottolineato ripetutamente la necessità di un quadro informativo affidabile, scientificamente valido e prodotto da soggetti terzi indipendenti, proprio come l’Istituto di Protezione Ambientale.

Il quadro normativo

L’intero quadro normativo europeo in evoluzione su questo tema, che va dal Piano d’Azione dell’UE per il finanziamento della crescita sostenibile del 2018 alla Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR), che è entrata in vigore nel marzo 2021, interesserà gradualmente oltre 50.000 società in tutta Europa, rispetto alle attuali 12.000 circa, e in Italia passerà da 210 a circa 4-5.000. Questo quadro mira a recuperare ulteriori risorse essenziali per supportare gli obiettivi di transizione ecologica e autonomia energetica.

Investimenti sostenibili

Un investimento sostenibile mira a creare valore per l’investitore e per la società nel suo insieme attraverso una strategia a lungo termine che integra l’analisi finanziaria con quella ambientale e sociale, riducendo il greenwashing. Questo dà maggiori garanzie all’investitore finale, che sia un’istituzione finanziaria, un operatore bancario o un singolo cittadino, che l’investimento non è solo verde all’apparenza, ma rispetta gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, tra cui la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, lo zero inquinamento, la tutela degli ecosistemi e della biodiversità, l’economia circolare.

Il ruolo di ISPRA

Tenuto conto del ruolo istituzionale che ISPRA ricopre nell’ambito della finanza sostenibile, con l’applicazione del marchio Ecolabel UE ai prodotti finanziari e le richieste pervenute ad ISPRA da parte delle autorità di vigilanza e degli operatori finanziari che necessitano di dati e informazioni ambientali per dare supporto all’applicazione della Tassonomia UE agli investimenti sostenibili nel nostro paese, è stata istituita in ISPRA una task force sulla finanza sostenibile – presieduta dal Direttore generale dell’ISPRA, Maria Siclari. La task force avrà il ruolo di “facilitatore” per garantire il necessario supporto agli operatori finanziari, alle autorità vigilanti e di controllo, alle imprese. L’ISPRA è il primo Istituto pubblico di ricerca a livello europeo a svolgere questo ruolo ed è la prima Pubblica Amministrazione, a livello nazionale a fornire supporto al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica al tavolo MEF per la finanza sostenibile.