Un’estate da incubo per chi viaggia in aereo, colpa della crisi climatica

L'aumento delle condizioni meteorologiche estreme sta portando a un incremento sempre maggiore di ritardi, cancellazioni e violente turbolenze nel trasporto aereo

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Ci troviamo all’inizio di un’estate tormentata per i voli. Le prossime vacanze coincidono infatti con un clima caldo e condizioni meteorologiche avverse, mettendo a rischio i viaggi aerei. Il mercoledì 12 luglio, FlightAware, un portale che monitora il traffico aereo globale, ha registrato circa 30.000 ritardi e tra 900 e 1400 cancellazioni al giorno.

L’impatto del cambiamento climatico sull’industria aerea

L’industria aerea ha un impatto enorme sul clima. Volare è un’attività ad alta intensità di anidride carbonica, responsabile del 2-3 per cento delle emissioni di CO2 legate all’energia a livello globale. Ma è anche un settore vulnerabile agli effetti dell’aumento delle temperature e del cambiamento dei modelli meteorologici.

Il caldo causa ovvi problemi all’aviazione, con le condizioni di lavoro insopportabili sulle piste degli aeroporti o la visibilità ridotta dal fumo degli incendi. Ma il cambiamento climatico ha anche ripercussioni sorprendenti sui voli, come l’aumento delle turbolenze, i problemi di decollo e le tempeste più frequenti e gravi che possono causare ritardi o cancellazioni dei voli.

Anche se le singole tempeste o le ondate di calore non sono necessariamente riconducibili alla crisi del clima, le tendenze generali in un mondo che si riscalda sempre di più metteranno a dura prova l’aviazione.

Danni alle infrastrutture aeroportuali

In primo luogo, si verificano gli effetti immediati delle ondate di calore improvviso. Durante l’estate scorsa, una brusca ondata di calore nel Regno Unito ha causato danni alle infrastrutture delle piste di atterraggio, causando ritardi. Un esempio estremo delle conseguenze causate dal caldo si è verificato nel 2012, quando le temperature elevate hanno provocato la fusione dell’asfalto sulla pista dell’aeroporto nazionale Ronald Reagan di Washington, imprigionando un aereo.

Il riscaldamento dell’atmosfera provoca un aumento dell’umidità nell’aria, il quale comporta un aumento delle probabilità di temporali. Scott Kirby, amministratore delegato della United Airlines, nelle scorse settimane ha lanciato l’allarme per il crescente numero di temporali causati dalle temperature più elevate che causeranno un aumento dei ritardi nei voli.

Inoltre, il cambiamento climatico è associato a incendi sempre più gravi. Recentemente, gli incendi divampati in Canada hanno causato un’ampia nuvola di fumo che ha avvolto la costa orientale e il Midwest degli Stati Uniti, con conseguenze negative per i voli. Anche in Italia, i recenti incendi a Catania e a Palermo hanno causato ritardi e la cancellazione di diversi voli. Il fumo degli incendi non solo riduce la visibilità, ma influisce anche sui sofisticati sistemi di navigazione delle aeromobili. Anche se tali sistemi sono progettati per funzionare in condizioni di pioggia e nebbia, si trovano in difficoltà a causa del particolato prodotto dal fumo e dalla cenere.

L’impatto nascosto del riscaldamento globale sull’aviazione

Il riscaldamento globale causa effetti più complessi e invisibili. L’aria calda si trattiene vicino al suolo, mentre quella fredda si mantiene ad alte quote. Le variazioni del gradiente di temperatura influenzano il fenomeno del wind shear, ovvero i cambiamenti di velocità e direzione dell’aria tra il suolo e l’alta quota. Questo crea vortici noti come clear air turbulence, che si verificano senza la presenza di nuvole. Le turbolenze leggere possono causare improvvisi cambiamenti di altitudine che sembrano insignificanti, ma quelle più gravi possono causare danni strutturali agli aeromobili.

Le variazioni nei modelli di vento possono anche influire sulla durata dei voli. Ad esempio, se i venti verso est sono più forti, i voli dagli Stati Uniti all’Europa saranno più veloci, mentre quelli in direzione opposta potranno richiedere più tempo. I voli transatlantici potrebbero perfino dover cambiare rotta e fare scalo per rifornirsi.

Paul Williams, professore di scienze atmosferiche presso l’Università di Reading nel Regno Unito, ha condotto uno studio che ha evidenziato come i cambiamenti nella corrente a getto possano incrementare la durata dei voli, aumentando così il consumo di carburante, i costi e le emissioni di CO2. Il riscaldamento dell’Artico sta provocando modifiche nella corrente a getto dell’Atlantico settentrionale, influenzando di conseguenza le condizioni meteorologiche della regione.

Prospettive per un futuro sostenibile

Il calore può causare ritardi e cancellazioni dei voli. Questo perché le alte temperature diminuiscono la densità dell’aria, il che rende più difficile per gli aerei decollare e atterrare. In alcuni casi, gli aerei potrebbero addirittura dover essere cancellati se le temperature sono troppo elevate.

L’industria dell’aviazione sta lavorando per affrontare questi problemi, ma non ci sono soluzioni rapide. Il progetto di aerei più efficienti e l’aggiornamento delle infrastrutture dell’aviazione richiederà tempo e denaro. Nel frattempo, i passeggeri dovrebbero essere preparati alla possibilità di ritardi e cancellazioni dei voli, soprattutto durante i mesi estivi.