L’Unione Europea ha approvato un nuovo piano da 400 milioni di euro a sostegno della produzione di idrogeno verde in Spagna. Il finanziamento, annunciato rientra nella strategia della Hydrogen Bank europea, lo strumento creato per guidare la transizione energetica e ridurre la dipendenza dal gas russo.
L’obiettivo dell’investimento è di costruire nuovi impianti di elettrolisi e produrre fino a 221.000 tonnellate di idrogeno rinnovabile, evitando allo stesso tempo l’emissione di circa un milione di tonnellate di CO₂. I fondi, come da norma, saranno assegnati tramite aste pubbliche a imprese del settore energetico, nell’ambito del piano REPowerEU e del Clean Industrial Deal.
L’Ue sostiene il progetto spagnolo
Con questo nuovo piano, la Spagna si avvicina all’obiettivo nazionale di 12 gigawatt di elettrolizzatori installati entro il 2030. La cifra che appariva come ambiziosa, oggi sembra più concreta grazie all’investimento europeo. A garantire l’accesso ai fondi è il programma Auctions-as-a-Service della European Hydrogen Bank, che affida la gestione degli investimenti a un’agenzia centrale (la CINEA) per garantire sia la trasparenza che la velocità di attuazione.
In concreto cosa significa per la Spagna? Significa che le imprese selezionate avranno accesso a contributi diretti per ogni chilogrammo di idrogeno prodotto. L’unico limite è il rispetto degli standard ambientali fissati dall’Ue.
La Spagna non è l’unica a ricevere tali sostegni, anche se potrebbe essere la prima a dare risultati convincenti. Infatti già nel 2024 la Germania aveva tentato un’operazione simile, per un valore di 350 milioni di euro. Il bando però venne annullato per via di regole che avrebbero escluso tutti i progetti tedeschi.
Qual è la quota di idrogeno verde oggi
Oggi l’idrogeno rappresenta appena il 2% del mix energetico dell’Unione Europea e nella quasi totalità dei casi è ancora “grigio”, cioè prodotto da fonti fossili. L’idrogeno verde ottenuto da energie rinnovabili è ancora sotto lo 0,4% della domanda complessiva. Ma Bruxelles ha idee molto chiare: entro il 2030, vuole arrivare a 20 milioni di tonnellate tra produzione e importazione.
Per dare concretezza a questa strategia, la Hydrogen Bank ha già sostenuto 13 progetti in due anni, con oltre 1,4 miliardi di euro distribuiti tra sei Paesi. La seconda asta del 2025 ha già attirato 61 proposte da 11 Stati, con un budget previsto fino a 1,2 miliardi di euro. Insomma gli investimenti ci sono e stanno crescendo.
Dietro questi numeri, c’è la volontà di un cambio di rotta. L’idrogeno non è più una scommessa, ma è una leva strategica per l’industria, i trasporti e la sostenibilità europea. L’Italia, come altri Paesi, ha già risposto con un proprio impianto in Lombardia, ma la strada è ancora lunga. Il Mase ha messo a disposizioni nuovi fondi per il bioidrogeno nel nostro Paese.