L’impatto dell’uomo su ambiente e biodiversità sono sempre più evidenti in tutto il mondo: siccità, inondazioni, incendi e crisi idrica, con effetti sempre più severi. Così come sono sempre più chiari anche gli effetti del clima sulla vita umana, tema di cui si discute proprio in questi giorni a COP28, in cui 120 Paesi hanno dichiarato il legame tra salute e cambiamento climatico. Proprio a Dubai arriva anche la proposta del direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di fissare la prima “Giornata della salute”.
Frattanto un’analisi condotta dal Boston Consulting Group ha evidenziato che per raggiungere l’obiettivo Net-Zero i negoziati dovranno prendere in considerazione la natura e la sua salvaguardia, poiché solo così potremo proteggere gli ecosistemi e la vita umana.
La natura vale 40mila miliardi di dollari
Più di 40 mila miliardi all’anno di valore economico, pari a circa il 50% del PIL globale, dipendono direttamente dalla natura.
Secondo il Paulson Institute, saranno necessari investimenti annuali di 700 miliardi di dollari fino al 2030 per promuovere la biodiversità.
Entro il 2050, il 46% del PIL globale deriverà da regioni ad alto rischio idrico. Il costo economico dei rischi legati alla crisi idrica è in aumento: le aziende riportano un valore potenziale di 225 miliardi di dollari. Gli investimenti ESG performano meglio: l’indice MSCI Emerging Markets ESG Leaders ha sovraperformato l’indice MSCI Emerging Markets più ampio del 54% nel 2021.
L’impatto del cambiamento climatico sulle aziende
Gli impatti del cambiamento climatico sull’uomo, sulla biodiversità e sugli ecosistemi sono rilevanti per le aziende di ogni settore, poiché questi hanno conseguenze dirette anche sulla loro attività economica. Continuare a ignorare gli effetti distruttivi dell’inquinamento sul mondo naturale e sulle sue risorse, significherà per le imprese prepararsi ad affrontare conseguenze catastrofiche nel lungo termine.
“Le aziende sono sempre più consapevoli dell’impatto della propria azione sul clima. Tuttavia, se l’80% delle realtà tra le Fortune Global 500 ha delineato degli obiettivi per mitigare la propria impronta climatica, solo 1 su 20 ha fatto altrettanto per contrastare la perdita di biodiversità. E la situazione delle aziende Italiane è del tutto paragonabile a questa”, ha sottolineato Pietro Romanin, Managing Director e Partner di BCG.
L’impatto delle rinnovabili
Dal report di BCG e WWF, Building a Nature-Positive Energy Transformation, è emerso che un sistema energetico alimentato da fonti rinnovabili sarà da 2 a 16 volte migliore per la natura e le persone. Questa trasformazione avrà un impatto positivo su una serie di risorse chiave, tra cui la qualità dell’aria e dell’acqua, la salute umana, la biodiversità e gli ecosistemi. La riduzione nella frequenza e nell’intensità dei disastri causati dal clima permetterà di risparmiare 2.000 miliardi di dollari all’anno di danni alle infrastrutture. In un futuro alimentato da fonti rinnovabili la domanda di risorse minerali aumenterà, ma diminuirà la quantità di terra impattata dall’estrazione mineraria dovuta all’uso di combustibili fossili. Continuando a usare combustibili fossili, inoltre, avremo gravi conseguenze sulla quantità di terra persa a causa di inondazioni, desertificazione e incendi. Passare rapidamente a sistemi alimentati da energie rinnovabili permetterà di creare il doppio di posti di lavoro.