L’energia solare in 10 anni ci ha fatto risparmiare 10 mld sui prezzi dell’elettricità

Il fotovoltaico, grazie al suo contributo al fabbisogno energetico, ha consentito alle famiglie e alle imprese di risparmiare oltre tre miliardi di euro all'anno

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Durante l’VIII Forum di Italia Solare tenutosi a Roma, Paolo Rocco Viscontini, presidente dell’associazione nazionale interamente dedicata al settore fotovoltaico e comprendente oltre 1.200 associati con un fatturato cumulato superiore a 20 miliardi di euro e 20.000 dipendenti, ha sottolineato l’impatto positivo del fotovoltaico sui prezzi dell’energia elettrica.

Viscontini ha evidenziato che “l’evidente abbassamento della curva dei prezzi nelle ore di sole, grazie proprio al contributo del fotovoltaico al fabbisogno nazionale”, come dichiarato dall’associazione, ha portato a un notevole risparmio per famiglie e imprese nel corso di dieci anni. Le stime indicano che questo risparmio ammonta a oltre tre miliardi di euro all’anno.

Boom del fotovoltaico in Italia nel 2023

I primi nove mesi del 2023 hanno registrato un vero e proprio boom delle installazioni fotovoltaiche in Italia. Sono stati connessi oltre 3.550 MW di nuova potenza, con una crescita del 117% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Questi risultati hanno portato l’installato fotovoltaico cumulativo a raggiungere i 28.596 megawatt, distribuiti su un totale di 1.506.558 impianti disseminati sul territorio nazionale. Nel dettaglio, il 49% della potenza connessa nei primi nove mesi (1.096 megawatt) è attribuibile al settore residenziale (P < 20 kW), il 36% alle installazioni del comparto industriale e commerciale (200 kW < P < 1MW), mentre gli impianti utility scale (P > 1MW) rappresentano il 15% della nuova potenza. Questi dati emergono dall’ultimo rapporto di Italia Solare, redatto sulla base dei dati Gaudì di Terna.

Il fotovoltaico in Italia: un potenziale inespresso

Nonostante i benefici socioeconomici che si affiancano a quelli ambientali, il settore fotovoltaico non sta registrando la crescita attesa e potenziale. Le proiezioni per il 2023 indicano connessioni di impianti fotovoltaici che si aggirano attorno ai 4,5 gigawatt entro la fine dell’anno, con soli 638 nuovi megawatt di impianti utility scale connessi entro la fine di ottobre.

Di fronte a questa situazione, Italia Solare ha formulato dieci richieste rivolte alla politica, le quali sono sintetizzate nell’immagine qui in pagina. Queste richieste vanno dall’individuazione di aree idonee all’accelerazione degli iter autorizzativi e sono considerate fondamentali per dare una svolta positiva al settore fotovoltaico.

Criticità del fotovoltaico in Italia: iter autorizzativi, connessioni e adempimenti locali

Il presidente di Italia Solare ha dichiarato che “quanto fatto finora non basta perché dobbiamo puntare ad almeno 8-10 GW/anno“. Tuttavia, ci sono ancora molte criticità da risolvere per raggiungere questo obiettivo.

  • In primis, è necessario urgentemente risolvere l’annoso problema della scarsa chiarezza degli iter autorizzativi degli impianti a terra. Questi iter sono spesso lunghi, complessi e soggetti a interpretazioni soggettive, il che crea incertezza e incertezza per gli investitori.
  • In secondo luogo, anche gli impianti autorizzati faticano a partire coi lavori a causa di problemi con le connessioni alla rete elettrica. La rete è spesso congestionata, il che rende difficile trovare spazio per nuovi impianti. Inoltre, i costi di connessione sono elevati, il che può scoraggiare gli investimenti.
  • In terzo luogo, gli enti locali possono richiedere ulteriori adempimenti agli impianti fotovoltaici, che possono rallentare ulteriormente l’iter autorizzativo. In alcuni casi, questi adempimenti possono essere addirittura considerati come ulteriori iter autorizzativi.

Per superare queste criticità, è necessario un intervento deciso da parte del governo. È necessario semplificare e rendere più efficienti gli iter autorizzativi, garantire connessioni alla rete elettrica adeguate e razionalizzare gli adempimenti richiesti dagli enti locali.

Queste misure sono necessarie per permettere al fotovoltaico di giocare un ruolo sempre più importante nella transizione energetica italiana.

Crescita del fotovoltaico in Italia: residenziale in calo, industriale in crescita

Guardando al settore residenziale, che ha registrato l’installazione di 1.911 nuovi megawatt entro la fine di ottobre 2023, si osserva una fase post Superbonus 110% con un calo prevedibile. Tuttavia, è positivo notare che il fotovoltaico sta guadagnando sempre più spazio nei progetti degli italiani, ora anche con l’integrazione di sistemi di accumulo.

Per quanto riguarda il settore commerciale e industriale, sono stati installati 1.469 nuovi megawatt nei primi dieci mesi dell’anno. Questo settore dimostra di comprendere che il solare rappresenta una soluzione concreta e immediatamente disponibile per ridurre le bollette. Infatti, le connessioni in questo settore sono cresciute notevolmente negli ultimi mesi, mantenendosi su livelli elevati.

Fotovoltaico: cresce il settore C&I, calano i piccoli impianti

Nel trimestre appena trascorso, è stata registrata una notevole crescita della potenza installata nel settore Commerciale e Industriale (C&I), con una connessione di 558 megawatt tra luglio e settembre, un valore mai raggiunto in precedenza per questo comparto. Questo fenomeno è indicativo del fatto che l’aumento dei prezzi dell’energia ha spinto le imprese a adottare impianti fotovoltaici come mezzo di difesa contro l’impennata e la volatilità dei prezzi del chilowattora.

Nel terzo trimestre del 2023, le connessioni degli impianti con una potenza compresa tra 1 e 10 megawatt rimangono abbastanza stabili, mentre si registra una diminuzione per quelli con una potenza superiore ai 10 megawatt, passando da 56 nel secondo trimestre a 20 megawatt.

Parallelamente, diminuisce la potenza connessa degli impianti con una taglia inferiore ai 20 kilowatt, scendendo da 602 megawatt nel secondo trimestre a 485 nuovi megawatt nel terzo trimestre, probabilmente a causa della conclusione dell’effetto Superbonus. Questa contrazione è stata parzialmente compensata dall’aumento della potenza delle connessioni nel settore C&I, mentre i grandi impianti (oltre 1 megawatt) non sono riusciti a mantenere il passo rispetto al trimestre precedente. Questa contrazione è ormai consolidata, soprattutto per gli impianti con una potenza fino ai 12 kilowatt, che hanno raggiunto i 422 megawatt, una soglia addirittura inferiore rispetto alle installazioni dell’ultimo trimestre del 2022 (463 megawatt).

Istallazioni in rallentamento, ma la crescita è ancora possibile

Il presidente di Italia Solare ha commentato i dati relativi alle installazioni fotovoltaiche in Italia nel terzo trimestre 2023. “Il leggero calo delle installazioni del terzo trimestre rispetto a quello precedente, è certamente legato a un rallentamento delle connessioni, più che a una contrazione di mercato”, ha dichiarato Viscontini. “Un dato certamente positivo rispetto ai trend degli ultimi anni, ma ancora distante dal nostro obiettivo annuale di 8-10 GW”.

Viscontini ha poi espresso preoccupazione per l’incertezza che regna attorno al decreto aree idonee, che doveva essere la chiave di svolta per definire gli sviluppi degli impianti a terra.

“Quello che desta preoccupazione è l’incertezza che regna attorno al decreto aree idonee, che doveva essere la chiave di svolta per definire gli sviluppi degli impianti a terra, e invece rischia di rappresentare una battuta di arresto”, ha detto.

Infine, Viscontini ha commentato positivamente i dati di crescita del settore C&I, che ha registrato un aumento significativo nel terzo trimestre.

“Sono da leggere in modo favorevole i dati di crescita del settore C&I, che certamente risente della coda del caro energia che ha spinto le imprese ad adottare soluzioni che le mettano al riparo dall’aumento dei prezzi dell’energia”, ha detto. “Ma ritengo che tale trend si manterrà anche in futuro, perché tali soggetti hanno ormai compreso che investire sul fotovoltaico equivale e investire sulla propria competitività”.

Il presidente di Italia Solare ha sottolineato che, nonostante il rallentamento delle installazioni nel terzo trimestre, la crescita del fotovoltaico in Italia è ancora possibile. Tuttavia, è necessario superare le criticità che frenano lo sviluppo del settore, come l’incertezza normativa e l’aumento dei costi delle materie prime.

Lombardia, regina del fotovoltaico italiano

La Lombardia mantiene la sua posizione come la regione più solarizzata d’Italia, raggiungendo quasi la soglia dei 4 gigawatt con una potenza cumulata di 3.803 megawatt. La Puglia si posiziona al secondo posto con 3.240 megawatt di potenza fotovoltaica connessa, seguita da Veneto (2.980 MW), Emilia-Romagna (2.873 MW) e Piemonte (2.362 MW). Nel recente trimestre, la Lombardia ha continuato a guidare con 654 megawatt connessi, seguita da Veneto e Piemonte.

Nel corso del 2023, Sardegna (36 MW), Basilicata (20 MW), Piemonte e Puglia (10 MW ciascuna) sono le uniche regioni che hanno connessioni di impianti superiori ai 10 megawatt.

Bilancio e prospettive degli impianti fotovoltaici nel 2023

Tra gennaio e settembre 2023 sono stati connessi 3.177 MW di impianti non a terra e 334 MW di impianti a terra. Complessivamente in Italia ci sono poco meno di 20.000 MW di impianti su tetto e 8.779 MW di impianti a terra. Questi dati confermano la tendenza alla crescita del fotovoltaico in Italia, che è concentrata sugli impianti su tetto.

Il settore produzione energia elettrica (impianti di proprietà delle utility) rappresenta il 29% della potenza installata, a seguire il settore residenziale (23%), il terziario (20%) segue il comparto industriale con il 18% e infine il settore agricolo con il 10% della potenza installata.

Viscontini, ha commentato i dati affermando che “I margini di incremento del settore agricolo e industriale sono evidenti e nei prossimi anni ci aspettiamo una crescita significativa“.

Questi settori, infatti, sono sempre più interessati al fotovoltaico come soluzione per ridurre i costi energetici e contribuire alla transizione energetica.

In particolare, il settore agricolo può beneficiare del fotovoltaico per produrre energia pulita per le proprie attività, mentre il settore industriale può utilizzare il fotovoltaico per ridurre la propria dipendenza dai combustibili fossili.

Comunità Energetiche Rinnovabili: un contributo significativo alla transizione energetica

Il presidente Viscontini, ha espresso la sua fiducia nel contributo che le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) potranno dare alla transizione energetica.

“Siamo molto fiduciosi che le CER portino un contributo significativo e crescente all’installato globale”, ha dichiarato Viscontini. “Come Italia Solare siamo molto impegnati per seguire lo sviluppo dei regolamenti applicativi del decreto CER che sta per vedere la luce”.

Le CER sono un nuovo modello di produzione e di gestione dell’energia, che consente a cittadini, imprese, enti territoriali e autorità locali di unirsi per condividere l’energia prodotta da fonti rinnovabili.

Le CER hanno il potenziale per contribuire alla transizione energetica in diversi modi:

  • Aumentando la produzione di energia da fonti rinnovabili: le CER possono aiutare a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, contribuendo a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione
  • Riducendo i costi energetici: le CER possono offrire ai partecipanti prezzi dell’energia più vantaggiosi rispetto a quelli di mercato
  • Promuovendo la partecipazione dei cittadini alla transizione energetica: le CER possono aiutare a sensibilizzare i cittadini sui temi della sostenibilità e dell’energia rinnovabile