Alluvione in Romagna, questa volta non c’entra il cambiamento climatico

Siccità e alto livello di urbanizzazione, queste le cause secondo il World Weather Attribution, che analizza i rapporti tra climate change ed eventi estremi

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Secondo un’analisi condotta dal rinomato Imperial College di Londra e dagli scienziati del World Weather Attribution, un’organizzazione che studia la connessione tra gli eventi meteorologici e il clima, sembra che il cambiamento climatico non abbia contribuito ad aumentare l’intensità dell’alluvione che ha colpito in modo devastante le province di Ravenna, Forlì e Cesena. L’alluvione, che ha causato la morte di 17 persone e costretto all’evacuazione circa 50.000 persone, è stata causata da tre eventi distinti di forti precipitazioni registrati il 2, 10 e 16 maggio 2023.

Al fine di valutare se e in che misura il cambiamento climatico causato dall’uomo abbia influenzato la probabilità e l’intensità di tali precipitazioni estreme, un team di scienziati provenienti dall’Italia, Paesi Bassi, Francia, Stati Uniti e Regno Unito ha condotto un’analisi basata su dati statistici.

Le piogge primaverili intense non direttamente correlate al cambiamento climatico

Secondo i ricercatori, le piogge primaverili di notevole intensità che si sono verificate per tre settimane consecutive hanno una probabilità di appena lo 0,5% di verificarsi in qualsiasi momento dell’anno, con un “tempo di ritorno” stimato di 200 anni. Sorprendentemente, gli esperti sostengono che l’entità di queste precipitazioni non è stata influenzata dal cambiamento climatico. Ciò implica che un evento simile avrebbe potuto verificarsi con la stessa probabilità anche in assenza dell’aumento delle temperature globali causato dall’attività umana e dall’uso di combustibili fossili, che ha innalzato la temperatura media del pianeta di 1,1°C rispetto ai livelli preindustriali.

Connessione tra eventi estremi e cambiamento climatico

Il fisico dell’atmosfera Davide Faranda, climatologo presso l’istituto francese Pierre Simon Laplace (CNRS), spiega l’importanza del rapid assessment del Wwa (World Weather Attribution). Secondo Faranda, quando il Wwa rileva una connessione tra un evento estremo e il cambiamento climatico, possiamo essere certi della sua esistenza. Tuttavia, se questa connessione non viene trovata, entrambe le ipotesi rimangono aperte, richiedendo uno studio più approfondito. Inoltre, sono necessarie ulteriori ricerche per spiegare come e perché si siano formati tre cicloni in rapida successione.

I risultati dello studio preliminare

Un team internazionale di ricercatori del Wwa ha condotto uno studio preliminare per comprendere la relazione tra il cambiamento climatico e le piogge estreme in Emilia Romagna. Il team ha utilizzato modelli climatici per correlare il comportamento meteorologico con il cambiamento climatico. Sebbene il cambiamento climatico aumenti la frequenza e l’intensità degli eventi meteorologici estremi, non è stato possibile stabilire un collegamento diretto tra il cambiamento climatico antropico e le piogge estreme nella regione. Il cambiamento della circolazione atmosferica nel Mediterraneo ha bilanciato l’effetto del cambiamento climatico, riducendo la formazione di sistemi di bassa pressione. Questi risultati contribuiscono alla comprensione globale delle dinamiche climatiche e forniscono informazioni importanti per affrontare il cambiamento climatico.

Attenzione però a giungere alle conclusioni sbagliate

Ci sono alcuni fattori che hanno comunque contribuito al devastante impatto delle piogge: dalla siccità, questa sì aggravata dal cambiamento climatico. La siccità non solo ha compattato i terreni rendendoli meno permeabili, ma ha anche contribuito a modificare sensibilmente il letto dei fiumi. Un fiume privo di acqua lascia terreno alla crescita di vegetazione o all’accumulo di rifiuti naturali e artificiali, che quando arriva l’acqua blocca il deflusso.

Inoltre il Wwa sottolinea l’importanza dell’urbanizzazione. “Il fenomeno dell’espansione urbana svolge un ruolo significativo in situazioni come queste, aumentando il pericolo di alluvioni”, spiega Roop Singh, una ricercatrice del Climate Centre della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa con sede all’Aia, che ha condotto lo studio. “È essenziale adattarsi a un mondo caratterizzato da eventi meteorologici estremi per proteggere la popolazione, anche se il cambiamento climatico non è il fattore principale”. In altre parole, anche se si verifica una volta ogni 200 anni, è fondamentale preservare il nostro territorio.

Necessità di approfondimenti e simulazioni

Il ricercatore Davide Faranda del Cnrs sottolinea la limitatezza dei dati disponibili per lo studio di eventi climatici unici. Sottolinea che l’analisi statistica da sola non può fornire risposte definitive sul ruolo del cambiamento climatico. Faranda sostiene che sono necessari studi approfonditi e simulazioni più estese con una maggiore risoluzione. Faranda evidenzia che le piogge estreme stanno aumentando in varie parti d’Italia e che il cambiamento climatico può avere effetti diversi anche in aree molto limitate a causa della complessità della geografia e delle condizioni meteorologiche del Paese.

Il meteorologo Federico Grazzini dell’agenzia Arpae Emilia Romagna, coinvolto nello studio Wwa, afferma che questo tipo di studio potrebbe non essere sufficiente per individuare chiaramente trend opposti che possono nascondere segnali di cambiamenti profondi. Da un lato, si osserva una diminuzione delle perturbazioni con una netta riduzione delle giornate di pioggia, mentre dall’altro, quando piove, le precipitazioni sono più intense. Grazzini nota che questa complessità del cambiamento climatico è particolarmente evidente in primavera, mentre in autunno si osserva un aumento generalizzato dell’intensità delle piogge.

Eventi meteorologici estremi in Italia

La ricercatrice Erika Coppola dell’ICTP afferma che gli eventi meteorologici recenti in Italia, inclusi cicloni e piogge estreme, sono causati da una sequenza straordinaria di situazioni meteorologiche. Coppola avverte che il cambiamento climatico aumenterà la frequenza di eventi estremi, anche se i dati passati non li confermano direttamente. La simultaneità di fattori come siccità e alluvioni crea un effetto “colpo di frusta”, amplificando gli impatti delle condizioni meteorologiche estreme. È importante considerare la complessità degli studi climatici e le interconnessioni tra i fattori per comprendere meglio il cambiamento climatico.