Rottamazione delle cartelle, nuovo maxi condono in arrivo?

Il programma elettorale della maggioranza di destra prevede una pace fiscale che potrebbe essere uno dei primi provvedimenti del Governo Meloni

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Con l’insediamento del nuovo governo Meloni potrebbe affiorare all’orizzonte la rottamazione quater delle cartelle esattoriali. La pace fiscale è uno dei punti al centro del programma elettorale del centrodestra e potrebbe essere uno dei primi provvedimenti attuati dall’esecutivo.

Pace fiscale, rottamazione quater allo studio

Secondo quanto riportato da Quotidiano Nazionale la nuova rottamazione potrebbe includere le cartelle fino al 30 giugno 2022, così da mettere in pari i conti con i contribuenti per i debiti derivati dal periodo di emergenza pandemica e adesso alla crisi dovuta dai rincari energetici.

L’obiettivo di Giorgia Meloni sarebbe di recuperare tramite l’incentivo del condono sulle tasse non pagate una parte dei tributi evasi .

Per questo il fine della rottamazione quater in arrivo sarebbe mettere ordine alle diverse sovrapposizioni provocata dalle tre sanatorie precedenti, in particolare per andare incontri ai decaduti, quei contribuenti che hanno aderito ma poi non hanno rispettato le scadenze previste per i pagamenti.

Secondo quanto prevede la Legge n. 145/2018, il saldo e stralcio è riconosciuto a determinate categorie di contribuenti, ma prevede la riduzione delle somme e la condizione di grave e comprovata difficoltà economica. I criteri potrebbero però essere allargati dal nuovo governo.

La pace fiscale allo studio del nuovo governo dovrebbe consentire ai contribuenti in difetto di usufruire di uno sconto dell’80% sull’importo dovuto con una ammenda del 5 per cento a forfait, senza pagare ulteriori sanzioni e interessi.

Il piano di rateizzazione sarebbe al massimo dai cinque ai dieci anni e sarebbe automatico, a prescindere dall’importo e dal reddito dei contribuenti.

Il tetto sui debiti che possono essere stralciati dovrebbe scendere inoltre, secondo le ipotesi dell’esecutivo, da 3mila a mille euro.

Come rateizzare

Per importi fino a 120 mila euro, è possibile oggi ottenere la rateizzazione direttamente online tramite il servizio Rateizza adesso presente nell’area riservata dell’Agenzia delle Entrate Riscossione oppure compilando il Modello R1 da inviare via pec agli specifici indirizzi riportati su di esso.

Nella domanda è necessario dichiarare la temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica senza però dover aggiungere alcuna documentazione. E’ possibile pagare il debito al massimo in 72 rate, cioè in sei anni.

Secondo quanto previsto nel decreto Rilancio, possono presentare la domanda di rateizzazione per le somme ancora dovute anche chi non ha pagato o versato tardi o in modo insufficiente le somme in scadenza nel 2019 della rottamazione ter, saldo e stralcio e definizione agevolata delle risorse Ue.

Per importi superiori a 120 mila euro è possibile richiedere la rateizzazione presentando domanda tramite gli indirizzi pec dedicati presenti nel modello da compilare.

In questo caso è necessario allegare la certificazione relativa all’Isee del nucleo familiare per attestare la temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica. Se la richiesta è accolta, è possibile anche in questo caso accedere al piano ordinario che consente di pagare il debito fino ad un massimo di 72 rate.