Mai come nel 2023 l’Agenzia delle Entrate ha restituito tanti soldi a famiglie e imprese: oltre 22,4 miliardi di euro i rimborsi erogati, con 2,5 miliardi in più rispetto ai 19,9 miliardi versati nel 2022 (+12%). A comunicare i numeri record è lo stesso Fisco nel bilancio di fine anno, dove si registra anche il primato assoluto del numero di pagamenti effettuati per i rimborsi: 3,4 milioni, 55mila in più rispetto all’anno scorso.
Le cifre
Tirando le somme dell’anno ormai agli sgoccioli, l’Agenzia delle Entrate ha spiegato anche nel dettaglio la natura dei rimborsi riconsegnati ai contribuenti, spiegando che oltre quattro miliardi riguarda la restituzione di imposte dirette, dei quali più di 2,7 miliardi di euro di Irpef resi alle famiglie e oltre 1,3 miliardi di euro di Ires tornati indietro alle aziende.
In particolare, il Fisco ha versato 1,5 miliardi di euro riguardanti le persone fisiche direttamente tramite bonifico o assegno, inviati a tutti quei 2 milioni di cittadini che entro la fine di settembre avevano presentato il modello 730 senza indicare un datore per ricevere l’accredito in busta paga, dunque anche chi il posto di lavoro l’aveva perso.
I rimborsi alle partite Iva
La fetta più consistente dei rimborsi è stata destinata ai possessori di Iva, dalle imprese ai professionisti passando per gli artigiani, che hanno ricevuto quasi 18 miliardi di euro: dato che di Imposta sul valore aggiunto nel 2022 erano stati restituiti 15,5 miliardi, questa è la voce che pesa di più nell’exploit fatto segnare quest’anno.
Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che i contribuenti hanno ricevuto anche 439 milioni relativi ad altre imposte (registro, concessioni governative, imposte dirette derivanti dalla deducibilità Irap).
Il numero di pagamenti
A crescere nel 2023 non sono state però soltanto le cifre, ma anche il numero dei pagamenti. Le richieste di rimborso accettate e verificate positivamente dal Fisco sono state 3,4 milioni, nella quasi totalità dei casi relativi agli accrediti Irpef, che sono stati poco meno di 3,3 milioni (circa il 96% del totale), mentre i restanti 100mila hanno riguardato l’Iva.
Circa 48mila sono, infine, i pagamenti per la restituzione dell’Ires e quelli relativi ad altre imposte gestiti dal Fisco.
Pronte le bozze dei modelli 2024
Archiviato l’anno al termine, l’Agenzia delle Entrate guarda già alla prossime dichiarazioni comunicando la pubblicazione delle bozze dei modelli del 2024, dal 730 ai Redditi Persone fisiche, dalla Certificazione unica all’Iva, dall’Irap al 770.
Tra le novità sulla prossima dichiarazione dei redditi, il Fisco sottolinea la tassazione agevolata delle mance per i lavoratori dipendenti delle strutture ricettive del settore privato, la ridefinizione dell’ambito fiscale del lavoro sportivo, la rideterminazione della detrazione spettante al personale del comparto sicurezza e difesa, la modifica del limite di spesa massimo su cui calcolare la detrazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici.
Modelli e istruzioni sono stati aggiornati anche sulla base delle ultime modifiche sull’Imposta sul reddito delle società: in particolare, sono stati gestiti il recupero dell’imposta sostitutiva su utili e riserve di utile, l’imposta sul valore delle cripto-attività e gli aggiornamenti previsti dalla disciplina del Superbonus.
Per quanto riguarda la Certificazione unica, il Fisco evidenzia la tassazione agevolata delle mance per i lavoratori dipendenti del settore turistico, la riorganizzazione del lavoro sportivo dilettantistico e professionistico, l’innalzamento a 3mila euro dei fringe benefit erogati a favore dei lavoratori dipendenti con figli a carico, l’indicazione del trattamento integrativo speciale erogato ai lavoratori del settore turistico, ricettivo e termale e la rideterminazione della riduzione Irpef spettante al comparto sicurezza e difesa.
Infine, oltre all’aggiornamento del modello Iva per ricevere le norme inserite nel 2023, l’Agenzia delle Entrate fa sapere che “nel modello Irap viene gestita la non imponibilità ai fini Irap dei compensi erogati ai collaboratori coordinati e continuativi nell’area del dilettantismo in ambito sportivo inferiori all’importo annuo di 85mila euro.” (qui tutte le spese per i figli che si possono detrarre anche per il 2024).