Ci sarà tempo per aderire al ravvedimento speciale dal 1° gennaio fino al 15 marzo 2026: sono state ufficializzate le tempistiche per poter accedere alla nuova sanatoria che il Governo ha allegato al concordato preventivo biennale.
I titolari di partita Iva che decideranno di aderire al Cbp 2025-2026 hanno la possibilità di regolarizzare le annualità comprese nel periodo 2019-2023 provvedendo a versare un’imposta flat su una base imponibile forfetaria.
L’importo viene calcolato sulla base del punteggio Isa che è stato conseguito nel corso dei singoli periodi d’imposta.
Rispetto a quanto avevano visto i contribuenti con la prima edizione, il ravvedimento speciale, sostanzialmente, accorcia il tempo che i contribuenti hanno a disposizione per sanare la propria posizione a rate.
Il legislatore, infatti, si è posto un obiettivo ben preciso: riuscire a chiudere i conti entro la fine del prossimo anno.
Indice
In cosa consiste il ravvedimento speciale
Ma in cosa consiste il ravvedimento speciale? A fornirci delle indicazioni dettagliate è l’articolo 2-quater del Decreto Legge n. 113 del 9 agosto 2024 – convertito, con alcune modifiche, nella Legge n. 143 del 7 ottobre 2024 – attraverso il quale è stata data la possibilità ai soggetti che hanno applicato gli Isa (ossia gli Indicatori Sintetici di Affidabilità) nel corso del periodo d’imposta 2023.
Devono inoltre, almeno per le annualità 2024 e 2025, aver aderito al concordato preventivo biennale e adottare il ravvedimento speciale per le annualità comprese tra il 2019 ed il 2023.
Hanno la possibilità di aderire a questo istituto gli imprenditori e i professionisti titolari di partita Iva che, oltre ad aver intenzione di aderire al concordato preventivo biennale per le prossime annualità, vogliano aderire al ravvedimento speciale.
Devono, inoltre:
- aver applicato gli Isa;
- aver dichiarato una delle cause di esclusione dall’applicazione dell’Isa correlate alla diffusione del Covid 19 (possibilità introdotta attraverso l’articolo 148 del Decreto Legge n. 34 del 19 maggio 2020);
- aver dichiarato che sussiste una delle condizioni che portano al non normale svolgimento delle attività, così come previsto dall’articolo 9-bis, comma 6 del Decreto Legge n. 50 del 25 aprile 2017;
- essere stati esclusi dall’applicazione dell’Isa correlata all’esercizio di una o più attività d’impresa che non rientrano all’interno dello stesso Isa, purché l’importo dei ricavi che sono stati dichiarati nelle attività che non rientrano tra quelle prese in considerazione per l’Isa non abbia superato il 30% dell’ammontare totale dei ricavi dichiarati.
Stando a quanto previsto dall’Agenzia delle Entrate, per aderire al ravvedimento speciale i contribuenti devono versare per ciascuna annualità per le quali si è esercitata l’opzione una flat tax sostitutiva delle imposte sui redditi, delle addizionali e dell’IRAP, l’mposta regionale sulle attività produttive.
Primo pagamento a gennaio 2026
Sostanzialmente il nuovo ravvedimento speciale riprende la struttura di quello che era abbinato al concordato preventivo biennale 2025-26. L’unica differenza di fondo è quella che riguarda le tempistiche.
Nel caso in cui i titolari di partita Iva fossero intenzionati a valutare o rivalutare i benefici che derivano da un eventuale patto con l’Agenzia delle Entrate, ci sarà più tempo a disposizione per riuscire a calcolare i vantaggi che si possono ottenere dalla sanatoria.
Risultano, infatti, non essere speculari le scadenze per poter aderire alla proposta di concordato preventivo biennale e per perfezionare l’opzione relativa al ravvedimento speciale relativo alle annualità comprese tra il 2019 ed il 2023.
La proposta deve essere accettata entro il prossimo 30 settembre. In un secondo momento, e non prima, i diretti interessati avranno la possibilità di avviare le procedure per sanare le eventuali irregolarità relative agli anni che non sono stati ancora accertati.
L’articolo 12.ter del Decreto fiscale n. 84/2025 ha previsto un’apposita finestra temporale attraverso la quale è possibile effettuare il versamento dell’imposta sostitutiva dovuta.
Nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 15 marzo 2026 è necessario effettuare il versamento di quanto dovuto: assolvere a questo adempimento, molto sinteticamente, è una manifestazione delle volontà del contribuente di aderire alla sanatoria.
Nel caso in cui dovessero essere rispettate nel dettaglio le procedure operative che erano in vigore nel 2024, non sarà necessario presentare la domanda, ma si dovranno, molto semplicemente, effettuare i pagamenti.
Meno tempo per i pagamenti a rate
Quanti aderiscono al ravvedimento speciale hanno la possibilità di effettuare i pagamenti a rate.
Nel caso in cui si dovesse optare per saldare il debito in un’unica soluzione, è necessario effettuare il tutto entro il 15 marzo 2026. In alternativa è possibile diluire l’operazione in un massimo di 10 rate mensili.
Questo significa, molto semplicemente, che il piano rateale permette di saldare il tutto entro e non oltre il 15 dicembre 2026: entro la fine del prossimo anno dovrebbero essersi concluse tutte le pendenze con l’Agenzia delle Entrate.
Andando a ben vedere il piano di rateazione risulta essere leggermente più compresso rispetto a quello che era stato previsto con il ravvedimento speciale dello scorso anno.
Quanti vi hanno aderito nel biennio 2024-25 sono riusciti a dilazionare l’importo in 24 rate mensili: questo significa che l’opzione diventerà definitiva nel momento in cui i diretti interessati hanno effettuato l’ultimo versamento previsto a marzo 2027.
Le tempistiche dilatate previste per la prima edizione del ravvedimento speciale non sono state riprese con la nuova versione della sanatoria.
Una scelta fatta, con ogni probabilità, per riuscire ad avere i conti in ordine prima del mese di agosto 2026, quando il Governo ha intenzione di attuare la riforma fiscale.
A ogni modo le reali intenzioni al momento non sono note: quello che si sa è che le singole rate saranno ovviamente molto più pesanti rispetto a quelle previste nel passato. Quanti hanno intenzione di aderirvi devono mettere in conto degli oneri leggermente più alti.