Partite Iva, dal 30 agosto scatta la maggiorazione

Il 30 agosto è l'ultima data utile per le Partite IVA per versare saldo e primo acconto delle imposte sui redditi, sfruttando lo slittamento estivo

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Con la ripresa delle attività dopo la pausa estiva (non solo per i comuni mortali, ma anche per il Fisco), i titolari di Partita Iva tornano a fare purtroppo i conti con le scadenze fiscali. Oggi infatti è il 30 agosto e con esso è giunto l’obbligo di versare saldo e primo acconto delle imposte sui redditi. Un appuntamento che non ammette distrazioni, pena l’applicazione di sanzioni.

Il rinvio al 30 agosto: chi deve prepararsi

Il Decreto Correttivo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 1182 del 5 agosto ha introdotto importanti aggiornamenti per le Partite Iva, in particolare per quanto riguarda le scadenze dei versamenti fiscali. Tra le novità confermate, spicca lo slittamento del termine per il pagamento dell’Irpef, consentendo ai contribuenti di differire il saldo e il primo acconto al 30 agosto 2024.

I titolari di Partita Iva che presentano il Modello Redditi 2024, e che avrebbero dovuto effettuare i versamenti entro il 30 giugno, potevano contare su una proroga fino al 31 luglio con una maggiorazione dello 0,40%. Tuttavia, il Decreto Correttivo ha confermato un ulteriore rinvio per i soggetti Isa, i quali potranno adempiere ai loro obblighi fiscali entro il 30 agosto, sempre con l’applicazione della stessa maggiorazione.

Dopo la proroga concessa fino al 31 luglio, il 30 agosto rappresenta quindi l’ultima possibilità per regolarizzare i versamenti emersi dalla dichiarazione dei redditi 2024. L’opportunità di spostare la scadenza di 30 giorni è stata confermata per i professionisti e le imprese, offrendo loro un’ulteriore finestra per adempiere agli obblighi fiscali.

Scadenza fiscale e maggiorazione: il quadro completo

Il decreto legislativo pubblicato il 6 agosto ha confermato la possibilità per i titolari di Partita Iva di posticipare al 30 agosto il pagamento del saldo e del primo acconto delle imposte sui redditi. Questa misura riguarda tutti coloro che sono soggetti agli Isa, oltre ai contribuenti che hanno optato per il regime forfettario. Tuttavia, chi sceglie di sfruttare questa proroga dovrà aggiungere una maggiorazione dello 0,40% sulle somme dovute, un dettaglio da non sottovalutare.

Rateizzazione dei pagamenti: un’opzione per gestire il carico fiscale

Per chi preferisce diluire nel tempo l’esborso fiscale, c’è la possibilità di rateizzare i pagamenti. Anche chi ha deciso di posticipare al 30 agosto, con la relativa maggiorazione, può suddividere il totale in più rate, spalmando il pagamento da fine agosto fino al mese di dicembre.

Ecco le date da segnare sul calendario:

  • Prima rata: 30 agosto
  • Seconda rata: 16 settembre
  • Terza rata: 16 ottobre
  • Quarta rata: 18 novembre
  • Quinta rata: 16 dicembre

Visto che nulla è gratis, a partire dalla seconda rata, saranno applicati interessi di rateazione crescenti, con un tasso che parte dallo 0,18% fino ad arrivare all’1,17% sulla quinta e ultima rata.

Il secondo acconto in arrivo: una scadenza da tenere a mente

Mentre si affronta il termine di fine agosto e probabilmente anche la fine delle vacanze, all’orizzonte si profila un’altra data da non perdere di vista. Il 30 novembre, infatti, scadrà il termine per il versamento del secondo acconto delle imposte. Diversamente dal primo, questo pagamento dovrà essere effettuato in un’unica soluzione, senza possibilità di rateizzazione. Ci sarà bisogno quindi di una pianificazione attenta per evitare sorprese nel finale d’anno.