Affitti brevi, arriva il codice anti-evasione: come funziona

Istituito nella Legge di Bilancio 2024 un codice identificativo nazionale per i contratti di affitto breve: a cosa serve

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Alessandro Mariani

Giornalista

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

Pubblicato: 31 Ottobre 2023 10:55

Il tempo rimasto è poco, come le risorse disponibili. Dopo alcune crepe all’interno della maggioranza, Giorgia Meloni ha concluso un accordo con gli alleati sulla manovra, che è ora al vaglio del Parlamento, con pochi cambiamenti rispetto alle intenzioni iniziali. Queste modifiche includono un accordo sulla tassazione relativa agli immobili destinati agli affitti brevi. L’aliquota fiscale è stata aumentata al 26% per le seconde, terze e quarte case messe in affitto, e al contempo è stata accolta la proposta avanzata da Forza Italia di implementare un Codice Identificativo Nazionale che permetterà di monitorare gli affittuari.

Affitti brevi, arriva il codice antievasione

Forza Italia ha avanzato la proposta di introdurre un codice identificativo nazionale per gli affitti brevi, come parte della manovra. Questo codice dovrebbe aiutare a tracciare e regolare questo tipo di locazioni, garantendo una maggiore trasparenza nel settore. La misura è stata inclusa nella finanziaria insieme a un aumento dell’aliquota fiscale dall’attuale 21% al 26% per le seconde, terze e quarte case messe in affitto per un periodo fino a 30 giorni. Tuttavia, la prima casa rimarrà soggetta all’aliquota del 21%.

“Sarà una manovra che ridurrà la pressione fiscale nel nostro paese per molti cittadini con il taglio del cuneo fiscale”, ha detto il vicepremier Antonio Tajani uscendo da Palazzo Chigi. “Per quanto riguarda la cedolare per gli appartamenti affittati al 26% sarà soltanto dal secondo appartamento in affitto da ogni singolo proprietario, quindi non sarà per tutti, sarà dal secondo in poi”, ha spiegato.

Altre misure della manovra

Il dibattito sulla manovra è stato rapido, poiché il governo ha riconosciuto la necessità di agire velocemente, considerando le risorse finanziarie limitate a disposizione. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha lavorato per garantire un accordo tra i partiti di maggioranza. Dopo la firma del capo dello Stato e l’approvazione della Ragioneria generale dello Stato, il testo della manovra è ora all’attenzione del Parlamento.

La manovra finanziaria contiene anche altre misure significative. Ad esempio, è prevista una modifica dell’IVA sui pannolini per bambini. Attualmente, l’IVA su questi prodotti è del 5%, ma la manovra prevede di aumentarla al 10% nel prossimo anno, evitando così un aumento al 22% come inizialmente previsto. Questa misura mira a sostenere le famiglie con bambini, riducendo i costi dei prodotti essenziali.

Tagli ai ministeri in manovra

Un altro aspetto rilevante della manovra riguarda i tagli ai ministeri. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze si impegna a risparmiare oltre un miliardo di euro, seguito dal Ministero della Difesa con 200 milioni, il Ministero dell’Interno con 121 milioni, e altri tagli significativi in vari settori. Questi tagli mirano a ridurre la spesa pubblica e a garantire una maggiore solidità dei conti pubblici.

Nonostante le pressioni, la maggioranza ha deciso di non presentare emendamenti al testo della manovra, stabilendo un unicum rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, il governo ha manifestato l’intenzione di affrontare eventuali modifiche in provvedimenti futuri. Ad esempio, il codice anti-evasione proposto per gli affitti brevi potrebbe essere incluso in un decreto separato collegato alla manovra. L’opposizione ha criticato duramente l’approvazione della finanziaria senza possibilità di emendamenti, definendo questa decisione un “bavaglio” che altera l’equilibrio tra i poteri. Nonostante le polemiche, il governo è disposto a considerare le istanze della maggioranza e dell’opposizione, aprendo la possibilità di modifiche future.